domenica 30 giugno 2013

Assemblea Dibattito: Repressione e Carcere


Il CPA Firenze Sud e il Collettivo del Fondo Comunista organizzano

ASSEMBLEA-DIBATTITO:

Generalizzazione della repressione
come sistema di controllo:

Morti nei commissariati e nelle carceri

Carcere e sua articolazione

Condizioni della prigionia politica

L’utilizzo del reato di associazione a delinquere contro i movimenti sociali e politici

INTERVERRANNO: Collettivo Olga, Collettivo Fuori Luogo, Libera Officina 1° Maggio

VENERDI 5 LUGLIO 2013
Fondo Comunista – Via Rocca Tedalda 277 Tel. 366-3925033 – Bus 14 via Ripa Treno: Fermata FS Rovezzano

Ore 19 Apericena

Ore 20.30 Iniziativa con proiezione di audiovisivo


In occasione della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero, il 19 giugno scorso, abbiamo pensato di organizzare questa iniziativa concreta per approfondire e trovare una maggiore conoscenza sullo sviluppo del processo di consolidamento di questo sistema, e sull'articolazione della repressione sia a livello culturale che a livello militare.
Crediamo che la repressione e il carcere, in questo momento di sfaldamento irreversibile del sistema capitalista, abbiano raggiunto una funzione necessaria per la semplice sopravvivenza del sistema che, quindi, non ne può più fare a meno oramai a livello preventivo e di controllo come non può fare a meno della costruzione della forma culturale atta a garantire l'assoggettamento al sistema stesso.
Nel momento in cui il sistema impone la sua “legalità” come parametro discriminante e confine tra la sottomissione condizionata e la galera, la storia e l'analisi del passato e del presente sono un'arma irrinunciabile come altre.


sabato 29 giugno 2013

A fianco dei lavoratori della logistica

SABATO 29 GIUGNO giornata di mobilitazione contro la Granarolo. Dalle ore 6.00 di mattina presidio a Granarolo sotto la sede della Cooperativa, volantinaggi davanti ai supermercati anche a Firenze per denunciare il ruolo di Granarolo ed invitare al boicottaggio dei suoi prodotti;

DOMENICA 30 GIUGNO Incontro con i lavoratori della logistica dell’Emilia – ore 18.00 Parco di Villa Montalvo, Campi Bisenzio;

GIOVEDI’ 11 LUGLIO Cena di finanziamento per la Cassa di Resistenza al Cpa Firenze sud – ore 21.00

Per contribuire alla Cassa di Resistenza, i versamenti possono essere effettuati, indicando la causale “cassa di resistenza”:

• con bollettini postali sul ccp nr. 3046206

• con bonifici sul c/c IBAN IT13N0760101600000003046206

• con vaglia postale

intestati a: Sindacato Intercategoriale Cobas, Via Marco Aurelio 31, 20127 Milano

Negli ultimi mesi si è sviluppata, nel nord Italia ma non solo, la lotta dei facchini nel settore della logistica. Scioperi, picchetti, manifestazioni hanno coinvolto e mobilitato migliaia di lavoratori, in particolare immigrati, rompendo finalmente ogni divisione tra lavoratore immigrato ed italiano e ricevendo una diffusa solidarietà da studenti, centri sociali e organizzazioni sindacali di base. A seguito di queste lotte, alcune anche vincenti con aumenti contrattuali e diminuzione dei carichi di lavoro, stato e padroni stanno mettendo in campo tutti gli strumenti repressivi e preventivi consentiti: cariche, denunce, fogli di via e soprattutto licenziamenti dei lavoratori più attivi.

A Bologna sono stati licenziati 41 lavoratori della Granarolo SpA, colpevoli di aver alzato la testa e scioperato di fronte ad una decurtazione salariale (indebita) del 35% del loro stipendio e di quello dei loro colleghi. La repressione è strumento determinante per il mantenimento dello sfruttamento, in particolare verso chiunque esca dalle logiche della compatibilità e della concertazione.

E’ necessario ed urgente rispondere in maniera collettiva a questi attacchi. Raccogliamo anche a Firenze l’appello del SI Cobas e dell’ADL Cobas, per una mobilitazione in difesa dei 41 operai licenziati in Granarolo e di tutti i lavoratori colpiti dalle misure repressive e per una Cassa di Resistenza che sia di tutela per i lavoratori in lotta.

Saremo presenti sabato 29 giugno presso i cancelli della Granarolo e davanti i supermercati a Firenze. Rilanciamo lo sciopero del settore in programma per le prossime settimane.

venerdì 28 giugno 2013

Lunedi 1 luglio ore 17.30 in Piazza San Lorenzo

LUNEDÌ 1 LUGLIO ORE 17.30 PIAZZA SAN LORENZO

MANIFESTAZIONE CONTRO GLI ABUSI IN DIVISA!


A qualche giorno dalla denuncia dell’aggressione alla Stazione, fatta da Ornella De Zordo in Consiglio Comunale, i fatti sono ancora più chiari.

Per ammissione stessa del Comune la sera di giovedì 13 giugno era in corso un’operazione antiabusivismo del Nucleo antidegrado di Polizia Municipale di Firenze. Come questa operazione si sia compiuta è ormai tristemente noto. Così come appare sempre più chiaro che, da varie testimonianze ed avvenimenti accaduti, questa è la modalità “normale” di un nucleo speciale all'interno dei vigili, che gode di una sua impunità e che risponde direttamente al comandante Manzione ed al Sindaco Renzi. La responsabilità politica di quanto accaduto ricade su chi, in nome della lotta al degrado, nella città di Firenze, la città che ha vietato anche i lavavetri, ha permesso e continua a permettere che possano agire “corpi speciali” dedicati quasi esclusivamente alla caccia all'immigrato, le cui pratiche sono inevitabilmente violente e repressive.

Il deputato Pd e capogruppo in Consiglio Comunale Bonifazi (ma i doppi incarichi?), dice che i toni usati da Firenze Antifascista non fanno bene alla città e delegittimano le istituzioni; quello che non fa bene alla città, dove l’anno scorso un fascista ha sparato nei mercati rionali ai venditori ambulanti, è la retorica della lotta al degrado, gli allarmi sicurezza, l’uso dei corpi speciali per contrastare fenomeni sociali. E se si deve fare chiarezza, come detto dall'assessore Saccardi, bene: si inizino a visionare le telecamere della stazione a disposizione del Comune; e poi, ci saranno degli ordini di servizio, magari anche un verbale dell’intervento? Chi e perché aveva deciso di effettuare quell’operazione, chi erano i due anziani che guidavano la squadra… Vogliono nuovi elementi e nuovi testimoni? Anche quelli ci sono! Basterebbe chiedere conto alla GEST – l’azienda che gestisce la tramvia – per sapere chi fosse in servizio quella sera e cosa ha visto e se anche i loro controllori, così come avviene in ATAF, vengono affiancati alle forze di polizia per determinate operazioni di controllo o rastrellamento che dir si voglia.

Tante sono le domande cui il Comune potrebbe rispondere per fare chiarezza, tante le domande che i giornalisti potrebbero porre all’amministrazione, se solo vi fosse l’interesse reale a fare chiarezza, invece di inseguire un ragazzo che ha avuto solo il coraggio di denunciare quanto aveva visto.

E a chi si stupisce vogliamo ricordare quanti italiani o immigrati, sono usciti senza vita dalle carceri, dalle celle di sicurezza delle caserme e delle questure o a causa di pestaggi subiti per strada: Lonzi, Aldrovandi, Cucchi e Uva per fare alcuni esempi tristemente noti, Youssef Ahmed Sauri e Rhimi Bassem per ricordare i due ragazzi morti nelle celle di sicurezza della Questura di Firenze.

Lunedì 1 luglio manifesteremo dal Mercato di San Lorenzo fin sotto le finestre del Comune in Piazza della Signoria; la Firenze Antifascista, insieme alle comunità di immigrati ai movimenti cittadini, agli studenti, sarà in piazza contro gli abusi in divisa e in solidarietà con le vittime della violenza poliziesca, per rompere il silenzio che circonda le storie di chi subisce le violenze e gli abusi in divisa.


Sciogliere il reparto antidegrado
della Polizia Municipale di Firenze!

BASTA ABUSI IN DIVISA!

Firenze Antifascista

giovedì 27 giugno 2013

Bahar liberato su cauzione

La mattina di Mercoledì 19 giugno, Bahar Kimyongür è comparso dinanzi al giudice nazionale della alta corte di Madrid riservata ai casi di rilevanza nazionale o internazionale e ad alcuni reati gravi (tra cui i reati di terrorismo).
La prima udienza dinanzi alla Audiencia Nacional doveva chiarire le condizioni in cui B. Kimyongür (nell'ambito di un mandato di arresto emesso dalla Turchia il 28 maggio) avrebbe dovuto attendere l'azione della giustizia spagnola per la richiesta di estradizione da parte di Ankara. Fin dall'inizio dell'udienza, il legale di Bahar (Gonzalo Boye) ha espressamente richiesto la liberazione su cauzione del suo cliente.
Il giudice ha accolto la richiesta fissando la cauzione a € 10.000 per consentire a B. Kimyongür di entrare in Belgio. In che lasso di tempo? Non appena la famiglia sarebbe riuscita a versare la somma in un conto bloccato Bahar è tornato in libertà ...
Una libertà provvisoria perché, al ritorno a Bruxelles, egli avrà comunque davanti un possibile processo davanti ai giudici spagnoli.
Quindi dobbiamo rimanere in allerta.
PERCHE'? Sappiamo tutti perché tali eventi hanno avuto luogo. Lo sappiamo molto bene.
Bahar nuovamente gettato in prigione?
Per un reato? Bahar ha commesso alcun reato. A meno che non si considerila verità come un reato. A meno che pronunciare una verità troppo "reale" sia un crimine. A meno che considerare la verità nella sua radicalità sia un crimine.
Questo ritengono, senza dubbio, le autorità di Ankara. Perché Bahar ha mai smesso di denunciare le condizioni di detenzione terribili nelle prigioni turche, Kimyongür deve essere imbavagliato.
Perché Bahar ha mai smesso di denunciare gli alti esponenti del regime militare che hanno imposto il terrore negli anni '80 ad Ankara, Kimyongür dovrebbe essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare l'impunità di cui i generali turchi hanno sempre goduto, nonostante la loro massa crimini, Kimyongür ad Ankara dovrebbe essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare le protezioni che circondano i gruppi di estrema destra responsabili del massacro di 36 militanti di sinistra, in Piazza Taksim, il Primo Maggio 1977, Kimyongür per Ankara deve essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare gli omicidi di sindacalisti impegnati nella difesa dei lavoratori, per Ankara Kimyongür dovrebbe essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare le violazioni del diritto della stampa e l'imprigionamento di centinaia di giornalisti davvero troppo onesti, per Ankara Kimyongür dovrebbe essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare l'intreccio della mafia e gli organi statali più alti, Kimyongür per Ankara dovrebbe essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare le operazioni di commando assegnate ai picchiatori fascisti a carattere extraterritoriale per l'omicidio all'estero di esuli rivoluzionari turchi, Kimyongür deve essere imbavagliato.
Perché Bahar non ha mai smesso di denunciare la guerra sporca contro il popolo kurdo Kimyongür per Ankara dovrebbe essere imbavagliato .
Perché Bahar ha mai smesso di denunciare la collusione tra il governo turco e gli Stati Uniti, la loro piena collaborazione nella nuova guerra imperialista Kimyongür di Ankara deve essere imbavagliato.
Per non parlare del coraggio che Bahar ha dimostrato quando, contro la corrente dei media mainstream, ha continuato a chiarire e diffondere le sue idee progressiste sulla realtà del conflitto in Siria, un conflitto ampiamente strumentalizzato dal governo Erdogan che fornisce sostegno politico, logistico e militare ai combattenti islamici più estremisti.
Cari amici, Sappiamo tutti perché le cose sono accadute. E perché, da domani e nei giorni a venire, dovremo continuare a mobilitarci per Bahar.
Combattendo per la sua libertà, si lotta (in realtà) per le libertà di tutti.
Per il Comitato sulla libertà di espressione e di associazione

Jean Flinker

martedì 25 giugno 2013

venerdì 21 giugno 2013

22 giugno 2013 - Festa Benefit Rete Collettivi Fiorentini

Finita la scuola, finito lo stress, scoperto chi è promosso e chi invece deve passare un'altra estate a rincorrere la sufficienza a qualche materia, venite tutt* al Centro Popolare Autogestito per un'altra festa studentesca benefit della Rete dei Collettivi!

Alle 21 : CENA SOCIALE
Dalle 22 : MUSICA con ALT KLAN, URAGANO Dj

giovedì 20 giugno 2013

21 06 2013 - P. Staccioli e S. Baraldini presentano "Non per odio ma per amore"

Ore 20.30 Cena popolare
Ore 21.3 Presentazione di Non per odio ma per amore - Storie di donne internazionaliste con Paola Staccioli, coautrice, e Silvia Baraldini, autrice della prefazione.

Basta Abusi in Divisa

Basta abusi in divisa!
Stop police violence!
Stop à la violence de la police!
Basta de violencia policial!

Il "reparto antidegrado" della Polizia Municipale di Firenze di giorno insegue i cosiddetti "abusivi" e gli ambulanti nei mercati fiorentini, controllando documenti e sequestrando merci.
Alla sera alza il livello organizzando pestaggi in un clima di impunità.
Questo è il risultato di anni di campagne elettorali e mediatiche incentrate sul tema della "sicurezza" e della "lotta al degrado".
I colpevoli siedono nella giunta comunale fiorentina e primo fra tutti è il sindaco Renzi. Colpevole è il comandante della Polizia Municipale e il Reparto Antidegrado... e non vengano a dirci che si tratta di alcune mele marce: esiste una catena di comando che legittima, ordina e delega questo tipo di operazioni!

Solidarietà alle vittime della violenza poliziesca.
Lunedi 1 luglio ore 17.30
Manifestazione
Da San Lorenzo a Piazza della Signoria


Firenze Antifascista

mercoledì 19 giugno 2013

Le squadracce comunali del degrado

Comunicato di Firenze Antifascista

Quanto accaduto nella sera di giovedì 13 alla Stazione di SMN è gravissimo. L'operazione della Polizia Municipale ha chiaramente le caratteristiche di un pestaggio, non certo di un controllo di routine:

gli agenti non hanno fermato gli uomini scesi dalla tramvia chiedendo loro per esempio i documenti, ma li hanno aggrediti immediatamente. Ciò non lascia spazio a interpretazioni di sorta: il pestaggio era stato deciso a monte ed era esso stesso “l'operazione di polizia”. È poi emblematico il dialogo finale con il ragazzo senegalese che poco più avanti aspettava l'autobus. Lui, senza aver visto la radiolina e il distintivo, era sicuro del fatto che fosse la Polizia Municipale. Ciò sta a significare che gli ambulanti conoscono benissimo questa prassi e la considerano abituale. Il quadro è sicuramente pesantissimo ma nello stesso tempo abbastanza chiaro: questo è il “reparto antidegrado” della Polizia Municipale di Firenze che di giorno insegue i cosiddetti “abusivi” e gli ambulanti nei mercati fiorentini, controllando documenti e sequestrando merci e alla sera, evidentemente, alza il livello. Questo è risultato di anni di campagne elettorali e mediatiche incentrate sul tema della “sicurezza” e della “lotta al degrado”, che consentono oggi un clima di impunità per gli uomini in divisa.

I fatti di via Palazzuolo, l'aggressione al Paci e lo sgombero della tendopoli dei richiedenti asilo alla Fortezza erano state qualcosa di più di semplici avvisaglie, ma evidentemente non sono bastate. Pensiamo sia necessario denunciare chi sono i responsabili e i colpevoli di questa situazione. Dobbiamo farlo dando la forza e il coraggio di parlare a chi in altre circostanze ha subito pestaggi, rompendo quel muro di silenzio che permette alle forze di polizia di portare avanti queste pratiche.

I colpevoli siedono nella giunta comunale fiorentina e primo fra tutti è il Sindaco Renzi. Quel sindaco che il 2 giungo sorrideva abbronzato davanti a macchine fotografiche e telecamere appuntandosi sul petto la medaglietta della cittadinanza concessa ai senegalesi feriti dal neofascista Casseri, mentre la sua Polizia Municipale, si organizzava per portare a termine raid come questo. Colpevole è il Comandante della Polizia Municipale e il Reparto Antidegrado...e non vengano a dirci che si tratta di alcune mele marce: esiste una catena di comando che legittima, ordina e delega operazioni di questo tipo.

Pensiamo sia il momento di mobilitarci perchè tutto ciò non cada nel silenzio come ci siamo mobilitati per tenere alta l'attenzione sui fatti di Piazza Dalmazia mentre le istituzioni cittadine e le procure insabbiavano l'intera inchiesta. Non si tratta solo di manifestare solidarietà a chi è stato colpito direttamente, ma di sentirci parte in causa perchè le stesse pratiche e gli stessi metodi vengono riservati da altri reparti e altre divise a tutti coloro che sono accomunati da una condizione sociale simile: dall'operaio all'ambulante, dal proletario immigrato a quello italiano.

Invitiamo quindi tutte le realtà politiche, sociali e sindacali, tutti i lavoratori e gli studenti a fare propria la manifestazione di lunedì 1 luglio che partirà alle ore 17.30 da S.Lorenzo per arrivare in piazza Signoria sotto le finestre del Consiglio Comunale.


BASTA ABUSI IN DIVISA SOLIDARIETA' ALLE VITTIME DELLA VIOLENZA POLIZIESCA

Firenze Antifascista

LUNEDI 1 LUGLIO 2013
MANIFESTAZIONE
ORE 17.30 MERCATO DI SAN LORENZO

martedì 18 giugno 2013

Libertà per Bahar Kimyongür


Bahar Kimyongür è stato arrestato a Madrid su richiesta del governo Turco Erdogan. Militante comunista turco residente in Belgio, conosciuto da molt* di noi per il suo impegno politico, la sua coerenza, era in Spagna con la famiglia.
Alcuni fonti di informazione parlano di incontri nei giorni scorsi tra il ministro dell'interno belga e il direttore dell'intelligence turca, riguardo la presenza di cittadini belgi in Siria e il monitoraggio dei "gruppi terroristici".
Giovedi 20 Giugno verrà decisa o meno la sua estradizione in Turchia.

A Bahar va tutta la nostra solidarietà militante.


MOBILITIAMOCI PER LA SUA IMMEDIATA LIBERAZIONE

NO ALL'ESTRADIZIONE

LIBERTA' PER BAHAR KIMYONGUR

Bahar Kimyongür arrestato :
La verità disturba, Milquet (ministro belga dell'Interno) si vendica


Hanno appena fermato a Madrid il nostro amico e collega Bahar Kimyongür, autore del libro Syriana e di numerosi articoli che dimostrano l'ipocrisia dei governi europei sulla Siria. Queste ultime settimane si era mobilitato attivamente per aiutare i genitori di questi giovani che partono in Siria. Era atteso al dibattito che noi organizziamo su questo tema a Bruxelles martedì 25 giugno.

Bahar è minacciato di estradizione verso la molto democratica Turchia. Siamo molto inquieti e convinti che il governo belga è complice: Bahar disturba, la verità disturba.

La cronologia è del resto, molto chiara :

22 maggio, comunicato del ministro degli Interni: "Joëlle Milquet ha incontrato a lungo stamattina il direttore dell'organizzazione dei servizi segreti nazionali turchi, Hakan Fidan. All'epoca di questo scambio molto costruttivo, parecchie modalità di collaborazione e di scambi di notizie nei differenti scenari rievocati sono state precisate e rinforzate, in ciò che riguarda la presenza di cittadini residenti all'estero belgi in Siria particolarmente ma anche il seguito ed il controllo dei differenti raggruppamenti terroristici."

28 maggio: la Turchia rilascia in segreto un nuovo mandato di arresto internazionale contro Bahar che era stato assolto dieci anni fa dalla Giustizia belga per queste accuse arbitrarie, 13 giugno,: Al RTBF radio, il ministro Milquet sostiene il "democratico" turco Erdogan: "Penso che i servizi segreti turchi sono sinceri", sic. (Ed anche i suoi torturatori e quelli che incarcerano in massa i giornalisti?) Lei demonizza Bahar come "sostenitore di Assad" mentre questo ha, nel suo libro, denunciato i suoi aspetti dittatoriali.

17 giugno: Bahar è fermato dai civili mentre visitava con la sua sposa Deniz ed i suoi due piccoli bambini la cattedrale di Cordova (Spagna). In presenza dei suoi bambini per solennizzare bene l'occasione!

Questo giovedì 20 giugno, passa davanti al giudice a Madrid.
Chiamiamo ciascuno a denunciare questa violazione del diritto di espressione, questa bassa vendetta dei politici che si allineano sugli Stati Uniti, Israele e la Turchia! Fate circolare questo messaggio sul Net, facebook e dovunque, apostrofate i vostri mandatari politici ed i media.

Chiedete dei conti al ministro Milquet. Non si muove per aiutare i genitori smarriti, ma si rende complice di Erdogan per fermare Bahar :

Cabinet du ministère de l'Intérieur, 2 rue de la Loi, 1000 Bruxelles Tél : 02 504 85 40 Attaché de presse : Geoffroy Kensier : 0478 59 41 51 www.milquet.belgium.be

Articolo tradotto a cura del CPA FI SUD

http://www.michelcollon.info/Bahar-Kimyongur-arrete-La-verite.html

La testimonianza di quanto accaduto giovedì sera alla Stazione di SMN



Con questa comunicazione Firenze Antifascista vuole rendere pubblico e diffondere il più possibile il racconto di un testimone oculare rispetto a quanto accaduto nella serata di giovedì 13 giugno nei pressi della Stazione di Santa Maria Novella:
 
 La sera del 13/06, verso le 23.00, alla stazione di SMN, all’altezza della fermata della tramvia via Alamanni sul lato della scalinata, ho visto un gruppo di 10-15 persone che si distingueva perché indossavano tutti guanti neri e si aggiravano nei pressi della fermata con fare a dir poco agitato e aggressivo. Mi sono avvicinato facendo il vago, come fossi un passante indifferente e ascoltando ciò che dicevano mi sono reso conto che stavano aspettando qualcuno. Mi sono quindi fermato per vedere cosa stesse davvero succedendo. Ho così potuto sentire che si scambiavano frasi del tipo: "stasera è bandaccia", "dove cazzo sono, non vedo l'ora", "sono in ritardo". Erano sempre più agitati e evidentemente erano sotto l’effetto di cocaina. Dopo circa 10 minuti ho notato un altro particolare: insieme a quelli che indossavano i guanti erano presenti alcuni uomini più anziani con in mano una radiolina. Proprio dalla radiolina ad un certo punto è arrivato il segnale che stavano aspettando. Ho sentito chiaramente quella voce dire: “dall'altra parte della strada! Stanno arrivando! Attraversate!". Gli individui più giovani, quelli con i guanti neri e sicuramente più prestanti fisicamente, sono corsi sull'altro lato della strada. Ho praticamente attraversato con loro. Ho visto che nel frattempo stava arrivando la tramvia. Quando si sono aperte le portiere è sceso un gruppo di persone di cui 5 o 6 ragazzi di colore e con tutta probabilità senegalesi. Neanche il tempo di rendermi conto delle loro reali intenzioni che gli si sono scagliati addosso con una ferocia indescrivibile. Nel parapiglia ho visto sicuramente che un senegalese è stato prima schiantato su una vetrina accanto al negozio TIM e poi inseguito insieme agli altri che scappando avevano già raggiunto la parallela. Avevo paura che se li avessero raggiunti nella parallela senza che nessuno fosse presente ad assistere alla scena si sarebbero sentiti liberi di far di peggio. Quindi mi sono mosso e li ho inseguiti anch’io, ma non sono riuscito a stargli dietro…penso che fortunatamente siano riusciti a scappare! Ma tornando indietro ho notato i due uomini più anziani, quelli con la radiolina che si stavano allontanando. Così ho iniziato a seguire loro. Sono riuscito a sentirli parlare al cellulare e uno dei due ripeteva ossessivamente: “dove siete? Vi serve una macchina? Vi mando una VOLANTE?” Ho capito allora che non si trattava solo di un gruppo di fascisti, ma che questi avevano anche la divisa… Sono riuscito a seguirli fino al “Parcheggio Europa” all'altezza di via Montebello. Ad un certo punto però uno dei due, il tipo che "dirigeva l'operazione", il solito che aveva distribuito i guanti neri prima dell’aggressione si volta e mi chiede: “chi sei? Perché ci stai seguendo? Dammi i documenti!” Io gli ho detto che non gli stavo seguendo ma che mi ero perso e stavo cercando via Montebello…per quanto riguarda i documenti gli ho invece chiesto perché avrei dovuto mostrarglieli. “Per questo!” mi ha risposto lui tirando fuori il tesserino della POLIZIA MUNICIPALE. Ho visto che non ha annotato il nominativo ma con fare intimidatorio mi ha chiesto: “Abiti ancora qui?” A quel punto mi ha invitato a “levarmi dal cazzo” e, ricevuta anche l’indicazione su dove fosse via Montebello, non ho potuto che andare nella direzione opposta e poi tornare sui mie passi. Sono tornato alla stazione. Preso dalla rabbia e dall'adrenalina sono tornato alla fermata della tramvia. Lì c’era una macchina della "GEST" in mezzo alle rotaie mentre alla fermata dell’autobus poco più avanti c'era un senegalese che mi osservava. Mi sono avvicinato per chiedergli se avesse visto la scena e se sapesse cosa fosse successo. Nonostante fossero tutti in borghese e non vi fosse nessun modo per riconoscerli a colpo d’occhio, lui mi ha detto subito: “questi sono della MUNICIPALE!”... Poi, facendomi il segno della pistola con le mani mi ha detto: “molti italiani quando vedono noi impazziscono…” Non ho avuto tempo di chiedergli altro perché è arrivato l’autobus, lui mi ha salutato e se n’è andato…"

mercoledì 12 giugno 2013

Taksim Tahrir olacak! Piazza Taksim come Piazza Tahrir


AL FIANCO DELLA RIVOLTA TURCA
FERMARE SUBITO LA REPRESSIONE
LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI
VIA IL GOVERNO ERDOGAN

GIOVEDI' 13 GIUGNO MANIFESTAZIONE
ALLE ORE 18:30 A PORTA ROMANA
CON CORTEO SOTTO IL CONSOLATO TURCO

Dopo quasi due settimane di mobilitazione a Istanbul ed in tutto il paese, con cortei e presidi duramente repressi dalla polizia turca, il governo Erdogan ha dichiarato guerra ai manifestanti, promettendo “tolleranza zero”. Nella notte tra martedì e mercoledì è stata sgomberata Piazza Taksim, occupata da migliaia di persone e simbolo della rivolta.
Oltre 2000 gli arresti, 5000 feriti e 4 i morti: questo il triste bilancio di due settimane di rivolta, in cui sono scese in piazza tante componenti della società turca, dalle forze sindacali e della sinistra ai nazionalisti kemalisti, da giovani studenti a settori delle tifoserie di calcio; uniti contro le politiche portate avanti da un decennio dal governo islamista di Erdogan.
Dopo oltre 40 anni di repressione verso le forze kurde e della sinistra rivoluzionaria turca, con la privazione dei più elementari diritti, l’incarcerazione dei suoi leader, stragi indiscriminate di civili in nome della guerra al PKK, la violenza dello stato turco si riversa oggi verso le rivolte che stanno scuotendo una società in crisi profonda, rivelando, se ve ne fosse bisogno, il carattere autoritario della democrazia.
E’ importante e necessaria una mobilitazione internazionale al fianco delle forze della sinistra turche e kurde, a favore delle rivendicazioni di Piazza Taksim, per una comune lotta contro le politiche di sfruttamento e repressione portate avanti in tutto il globo per la tutela degli interessi del capitale.
Portiamo la protesta sotto le sedi del governo turco, facciamo appello a tutte le organizzazioni anticapitaliste e antifasciste ad aderire e partecipare al presidio che si terrà: 
 
 GIOVEDI' 13 GIUGNO MANIFESTAZIONE
ALLE ORE 18:30 A PORTA ROMANA
CON CORTEO SOTTO IL CONSOLATO TURCO


Cpa fi-sud
PCL
Collettivo studentesco Rivoluzionario
Movimento di lotta per la Casa
Rete dei Collettivi fiorentini

martedì 11 giugno 2013

Serata benefit spese legali Collettivo Politico Scienze Politiche


Ore 18:30 Presentazione del Libro I denti del drago: storia dell'internazionale nera tra mito e realtà di Saverio Ferrari

21:00 Cena popolare (anche per vegetariani)

A seguire: concerto live con Tamales de Chipil + DJ set

Ingresso e Bar a prezzi popolari.

domenica 9 giugno 2013

Steampunk. Domenica al cinema in giugno e luglio

Ogni domenica, apericena alle 20.30 e proiezione alle 22.00

09/06: The time machine (S. Wells)
16/06: Sherlock Holmes (G. Ritchie)
23/06: Documentario: E quel giorno uccisero la felicità di Silvestro Montorio
30/06: Van Helsing (S.Sommers)
07/07: Vidocq (Pitof)
14/07: The Prestige (C. Nolan)

venerdì 7 giugno 2013

8 giugno 2013: manifestazione antifascista

SABATO 8 GIUGNO
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA
ALLE ORE 15.30
DAVANTI ALL’ESSELUNGA
DI VIA DI NOVOLI

https://www.facebook.com/events/575404699148842/

Sabato 8 giugno Forza Nuova ha lanciato un presidio a Novoli. La Firenze Antifascista sarà in piazza perché crediamo sia indispensabile negare ai fascisti ogni spazio di agibilità politica.
Riteniamo che gli abusi commessi sui minori a “Il Forteto” rappresentino qualcosa di vergognoso e infame, ma altrettanto lo è l'utilizzo propagandistico che i fascisti ne stanno facendo in termini di visibilità proprio come in questo caso.

Sarà anche l’occasione per manifestare solidarietà nei confronti degli 8 antifascisti condannati venerdì scorso dal tribunale di Pontassieve a 3 mesi e al risarcimento di 2500 euro proprio a Forza Nuova per aver impedito ai fascisti di diffondere materiale xenofobo a Rignano sull’Arno nel 2009.
Sarà poi sicuramente un momento per ricordare Clément Méric, dell'età di 19 anni, ucciso mercoledì scorso a Parigi da un gruppo di fascisti, ed esprimere solidarietà e vicinanza ai suoi familiari, ai suoi amici e compagni di lotta.

FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!
SOLIDARIETÀ ANTIFASCISTA INTERNAZIONALE!

Firenze Antifascista