domenica 28 agosto 2011

1 settembre 2011: Serata benefit a cura della Rete dei Collettivi

In occasione del 18esimo di una delle Zingare del Deserto e di un compagno del Collettivo SIL Michelangiolo, la Rete dei Collettivi ha l’onore di presentare:

Apericena al CPAFiSud, prezzi popolari e buona musica!

Ci delizieranno: Youthman Selector Nyabinghi Pon Di Mic (dj set reggae), Le Zingare del Deserto (dj set trash)

I soldi della serata saranno utilizzati per le spese legali riguardanti i fatti del 4 maggio e del 13 giugno, per maggiori (contro)informazioni: retecollettivi.noblogs.org

Don't miss!

lunedì 22 agosto 2011

Solidarietà a Giorgio Pacini

“Non ho niente da temere”. Queste le parole usate dal partigiano Giorgio Pacini in seguito al ritrovamento di una busta minatoria lasciata nella cassetta delle lettere presso la sua abitazione.
La busta, oltre a due proiettili, reca dei riferimenti espliciti alla commemorazione che i fascisti hanno fatto in città in occasione dell' 11 agosto: “Viva i franchi tiratori “ ed una foto dei gerarchi repubblichini.
In seguito a quanto avvenuto, veloce ed unanime, è stata la condanna da destra a da “sinistra”, sindaco rottamatore in testa. Quante (dovute) parole di condanna! Ma ci domandiamo: se le parole hanno un valore, perché ad esse non corrispondono fatti concreti?
Tutti hanno le proprie responsabilità, ed anche se non siamo certamente noi ad invocare interventi degli amministratori di questa città, possiamo tranquillamente dire che a loro spettava il compito di vietare il raduno fascista che si è tenuto a Trespiano.
E ancora, non ci poniamo la domanda “chi è stato?”, bensì: “chiunque sia stato, all’interno di quale contesto ha agito?”, poiché qualche anno fa ciò sarebbe stato impensabile.
Il contesto è quello che dovremmo conoscere bene tutti: i fascisti, che parlano di storia come se questa potesse essere un’opinione, ormai da tempo spendono tutte le loro energie in iniziative di commemorazione che spaziano dai reduci della Repubblica Sociale, a Giovanni Gentile, dai cosiddetti “martiri delle foibe” fino ai franchi tiratori, costantemente spalleggiati dalla ministra fascista Meloni e da Totaro, colui il quale, definendo Fanciullacci un assassino ci chiarisce bene quanto rispetto porti ai partigiani. Usano parole di distensione i fascisti quando parlano di “pacificazione”, ma noi sappiamo che dietro a quest’inganno stanno i concetti ben più pericolosi di revisionismo e riabilitazione. A questo clima contribuiscono però anche le istituzioni cittadine.
Il sindaco Renzi in prima persona ha messo l’ANPI nelle condizioni di dover chiedere il permesso di prender la parola in occasione delle celebrazioni dell’11 agosto e in questi anni, così come fu per la giunta che lo ha preceduto, ha di fatto sempre avvallato le iniziative dei fascisti.
La celere Questura sempre pronta a schierare mezzi blindati, camionette e transenne per permettere loro di fare una “marcetta” l’anno o, perché no, appostata a presidiare il cimitero di Trespiano quasi come fossero un servizio d’ordine privato.
La ciliegina sulla torta l’ha messa poi il governo, di cui i fascisti nostrani sono parte integrante, che con la cancellazione dal calendario delle festività, oltre che del 1° maggio, anche del 25 aprile ha portato un attacco non solo simbolico a lavoro e antifascismo.
Riteniamo non ulteriormente sopportabile il clima che si è creato in questa città. Non saranno certamente le istituzioni a fermare la ripresa dell'attività dei fascisti.
Oggi come ieri il fascismo deve esser combattuto con ogni mezzo necessario e dobbiamo quindi esser noi, in prima persona, a chiudere gli spazi di agibilità per coloro che rendono omaggio alla RSI e che vogliono mettere sullo stesso piano partigiani e repubblichini.
Oltre a rinnovare la piena solidarietà nei confronti di Giorgio Pacini, ci rendiamo disponibili a costruire, ed a partecipare, a tutte le iniziative che si pongano in aperto contrasto con i rigurgiti fascisti.

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud

domenica 14 agosto 2011

20 agosto 2011: Downward Design Research - live

A seguire selezioni - punk, post-punk, goth, electro.
Dj Massiwalz ( Meccanismi Sonori / La Nuit De Sade )
Dj Red Hexe ( Dystopian Society )

Ingresso libero.

Downward Design Research:
Andrea Giacobbe (rhythm synthesis & samples)
Leonardo Granchi (analog & digital synthesizers)
Davide Valecchi (digital synthesizers & samples)

Amore viscerale per i suoni sintetici, le trame oscure, le atmosfere sospese: tre visioni differenti e complementari per una forma in mutazione costante, nutrita di tensioni e dolente emotività.
Il progetto Donward Design Research nasce nel 2004 ad opera di Andrea Giacobbe (ende) e Davide Valecchi (aal), ma assumerà questo nome successivamente. Tra i nomi usati in precedenza: Deute Drechsler, AAL (DDR), can’t.
La comune passione per l’industrial e la musica elettronica (Coil, Klinik, Gridlock, Clock Dva, Boards of Canada, Autechre, Seefeel) è il motore che spinge i due musicisti ad unire le proprie forze.
Tra il 2004 ed il 2006 il duo suona dal vivo in locali di firenze e dintorni riscuotendo buoni consensi e almeno un successo clamoroso nella data del 18/11/2005 al Cpa Fi sud, ma Valecchi lascia la band all’inizio del 2006 ed il progetto si “congela” per qualche tempo.
Dopo altre esperienze musicali Andrea Giacobbe recluta l’amico musicista Leonardo Granchi con cui aveva gia' condiviso la militanza negli ELM e cosi' nel gennaio 2008 ri-nasce il progetto Donward Design Research partendo esattamente da dove si era fermato. Con Leonardo il materiale audio viene rimaneggiato e rinnovato con nuove composizioni permettendo al gruppo di ricominciare l’attività dal vivo.
Infine nel Marzo 2009 Davide Valecchi torna a far parte della band in pianta stabile, così che Downward Design Research assume l'attuale formazione a tre raggiungendo la quadratura del cerchio e la piena maturita'.
Sempre nel 2009 i Downward Design Research hanno realizzato un cd demo promozionale destinato agli “addetti ai lavori” e, tra il 2009 ed il 2010 è stato realizzato un cofanetto in tiratura limitata in box metallico composto da 4 cd distribuiti esclusivamente ai concerti.
Dopo la partecipazione al festival di musica industrial "Florence Industrial Culture" il gruppo nel 2010 si è dedicato alla registrazione di materiale audio in vista di una release discografica ancora "top secret". La complessità del suono dei Downward Design Research ha reso necessario allungare i tempi di di registrazione fino al settembre 2010. Dopo i molti mesi in studio il gruppo si sta nuovamente dedicando all'attività dal vivo e alla stesura di nuovo materiale. In lavorazione anche un video per il brano "Final Audit", ispirato al racconto omonimo di Thomas M. Disch.

Sito Web:
http://www.downwarddesignresearch​.com


giovedì 11 agosto 2011

Intervista a Marcello Celano, il Partigiano Sugo, sulla Liberazione di Firenze




Il partigiano Sugo sgombra il campo dai dubbi della storia raccontata dal sindaco Renzi e dai fascisti di Casaggi. In tre passaggi la Liberazione di Firenze, la Chiesa nella Resistenza e i "franchi tiratori".

Video su Youtube.

Da vedere e da diffondere !

sabato 6 agosto 2011

August 11th: celebrating Florence as red and partisan town

L’11 agosto è l’anniversario della Liberazione di Firenze dal nazifascismo.
Firenze fu liberata dai partigiani che quel giorno vi entrarono armi in pugno accolti da un popolo in festa pronto ad abbracciarli come figli.
Firenze fu liberata dalle Brigate Garibaldine e da tutti quei giovani che decisero di arruolarvisi, dai chi combatté in città come i gappisti o le SAP, ma anche da tutti coloro che davano sostegno e supporto alla loro azione come le staffette, i contadini che offrivano loro cibo e riparo, gli operai che nelle fabbriche sabotavano l’economia di guerra.
Questo è e deve essere l’11 agosto per Firenze: non ci interessano posizioni equilibrate o ancor meno il silenzio di fronte al vergognoso appuntamento lanciato dai fascisti di Casaggì. Il silenzio più pesante è certamente quello delle istituzioni cittadine che autorizzando iniziative di questo tipo se ne rendono complici, concedendo ai fascisti spazi tali di agibilità politica che addirittura radio, ormai solo sedicenti di sinistra, arrivano a mandare in onda le loro interviste. Andare a Trespiano a ricordare i franchi tiratori va addirittura oltre il tentativo di riscrivere la storia.
I franchi tiratori non furono una milizia combattente che si oppose ai partigiani e all’esercito alleato come Casaggì afferma, e ci sembra strano che siano riusciti a sparare addirittura all’esercito americano che in Firenze non è mai entrato! Ci sembra invece giusto ricordare i franchi tiratori per quello che realmente furono: un manipolo di infami assassini prezzolati che dalle finestre e dai tetti ha sparato e ucciso civili inermi e disarmati con il fine di terrorizzare la popolazione. La dice lunga il fatto che su richiesta dei partigiani furono proprio i fiorentini a lasciare le porte dei propri condomini aperte durante i rastrellamenti per permettere loro di catturali e successivamente giustiziarli. Tantomeno è accettabile scivolare sull’equiparazione tra repubblichini e partigiani: i primi la guerra l’avevano voluta e continuavano a difendere un sistema di oppressione e sfruttamento, mentre gli altri si erano organizzati clandestinamente perché la guerra finisse prima e perché dalla ceneri del fascismo nascesse una società nuova.
Invitiamo quindi tutti gli antifascisti ad una mobilitazione capace di combattere l’indifferenza e il qualunquismo che ormai pervadono anche ambienti che fino a ieri, almeno su temi come quello della Resistenza, sembrava avessero sviluppato gli anticorpi necessari.
Che venga da destra o da “sinistra” la tanto decantata “pacificazione nazionale” non è affar nostro. In nome di una falsa “memoria condivisa” vorrebbero relegare la storia della nostra città a momenti puramente commemorativi come se la storia stessa si fosse fermata quel giorno, come se le ideologie di allora e gli schieramenti che allora si affrontarono non fossero più cosa dei giorni nostri. Come se oggi sfruttati e sfruttatori non esistessero più, come se oggi la guerra, ammesso che la si chiami così, fosse un male necessario per “insegnare” ad altri popoli cosa sia la civiltà. Niente di più falso e nello stesso tempo di più funzionale a chi oggi detiene il potere, sfrutta e bombarda privandoci della nostra storia, quella scritta da chi come noi era lavoratore e non era disposto ad accettare passivamente la condizione di sfruttato, ma esigeva un riscatto, il suo e quello della propria classe.
Proprio in questi mesi e in questi giorni, mentre padroni e governanti, tessono le fila di manovre “lacrime e sangue” e utilizzano i loro mezzi di persuasione di massa (informazione, guerra e repressione) per convincerci della loro necessità, la lotta di classe mostra ancora una volta tutta la sua attualità e con essa la lotta antifascista contro chi di questo sistema è un gendarme in camicia nera.

Firenze Antifascista



Since the end of WW2, August 11th in Florence celebrates the end of nazi and fascist occupation.
Florence was liberated by partisans entering the town with their guns in their hands, greeted by a crowding people ready to embrace them as if they were their sons.
Florence was liberated by Garibaldi partisan brigade and by young people that joined it,by urban fighters like the ones in GAP and SAP, and by all those who gave help and support: the couriers, the farmers that gave partisans food and shelter, workers in factories that sabotaged war economy too. This was august 11th in Florence and the same way it must be celebrated. We don't care at all about so called unbiased opinions; even less about the fact that the shameful event proposed by Casaggì's young fascists got virtually no reactions. A lack of reaction that becomes more serious when coming from civic institutions: allowing such events they virtually have a share in them. Fascists are allowed such freedom of action that even so-called left wing radios begun to air their interviews. Celebrating snipers in Trespiano cemetery is an act that goes even beyond every attempt to rewrite history.
Snipers were not a fighting militia opposed to partisans and Allied Forces, as Casaggì states, and seems strange to us they were able to shoot at american soldiers that even were not in Florence in those days! To us it seems right to remember them for what they really were: a handful of infamous killers that used to shoot at unarmed and peaceful civilians from windows and from roofs with the aim of terrorizing the people. People in Florence, as asked by partisans, left open doors in buildings during partisan raids, so that snipers could be captured and then executed by shooting. A tell-tale detail. Nor we can accept any equation between Social Republic soldiers on a hand, and partisans on the other. In the war they wanted, Social Republic soldiers kept on fighting for a political system based on oppression and exploitation, while partisans built a clandestine organization whose aim was to end the war as soon as possible, and to let a society of new kind rise from ashes of fascism.
We encourage thus anti-fascists in Florence to mobilize against that indifference and that misunderstanding of basic matters now pervading even groups that till few time ago could look skilled and ready enough to embrace with no questions the essence of Resistance.
"National reconciliation" is a matter we don't have anything to do with: it doesn't matter what political side -right wing, the so called "left" wing- it comes from. We can't agree with a false "shared memory" built relegating story of Florence in few celebration days as if story itself had stopped that days, as if opposed ideologies and opposed sides of that days were something that doesn't last in our time. As if in our time there were no exploiters and exploited, as if war -or whatever way it is called today- was a necessary evil to teach other people what civilization is. Nothing more false, and more useful to the ones that in our days have power, exploit and bomb us while taking our own story far from us. A story written by people like us, by workers that couldn't passively accept exploitation and were seeking for a redemption for themselves and for the class they belonged.
During these months and these days masters and rulers are weaving the threads of "blood and tears" policies; they are using their means (information, war, repression) to convince us of their needs; class struggle looks once again its relevance, together with anti-fascist action against those who behave as black shirt servants.

Anti-Fascists from Florence