venerdì 28 dicembre 2012

29 dicembre - Cena Ultimi Rimasti Lebowski

Sabato 29 Dicembre al CPAFiSud cena di autofinanziamento Ultimi Rimasti Lebowski.
Si coglie l'occasione per festeggiare un Drugato di Origine Controllata e Garantita come M.B., per smaniare alla ormai leggendaria tombola con premi di dubbia utilità e danzare ai ritmi fiorentino/sudamericani di Ricci & Mora Henriquez Dj!

Programma:
20:00 - Aperitivo
21:00 - Cena di autofinanziamento Ultimi Rimasti Lebowski
22:15 - Tombola con premi di dubbia utilità
23:00 - Ricci & Mora Henriquez DJ. Special guest: l'amico d'i'Guano!

giovedì 20 dicembre 2012

22 dicembre - ''Gli Avvoltoi: storia di un gruppo ridicolo''

Sabato 22 dicembre 2012
Ore 19.30 presentazione del libro Storia di un gruppo ridicolo di Mreno "Spirogi" Lambertini e Lorenzo "Lerry" Arabia (fondatori del gruppo "Gli Avvoltoi").
Ore 21 cena sociale.
Ore 22.30 concerto: Gli Avvoltoi (storica beat band bolognese) e Dreg Machine (garage rock Firenze)

Gli Avvoltoi, Storia si un gruppo ridicolo (Moreno "Spirogi" Lambertini e Lorenzo "Lerry" Arabia)

Questo libro celebra il gruppo fautore della rinascita del beat italiano. Gli Avvoltoi hanno rappresentato il punto di inizio per la riscoperta e la rielaborazione della musica dei capelloni della nostra penisola. La loro non è stata certo una vita facile: sono passati attraverso continui cambi di formazione, scioglimenti e reunion, nonostante tutto hanno saputo regalarci una lunga serie di mitiche incisioni. Negli anni Ottanta, quando imperversavano i capelli cotonati e le discoteche, gli Avvoltoi non si sono lasciati influenzare dalla musica commerciale, riuscendo a portare avanti il Beat fino ai nostri giorni. Una avventura cominciata nel 1985, che ancora oggi vede Moreno Spirogi e i membri della band attivi protagonisti del rock’n’roll , sempre ad inseguire il loro sogno musicale.
“Degli Avvoltoi mi piaceva il rigore… quando uscì “Il nostro è solo un mondo beat” ricordo che guardavo la copertina e mi dicevo: ma come ha fatto Moreno a coinvolgere 5 persone tutte innamorate di un genere musicale in fondo desueto e per niente popolare?… Avevano stile e lo stile significa molto.” (Federico Fiumani).
“Negli anni (80) della rabbia e del furore punk, hardcore o garage gli Avvoltoi furono un gruppo rivoluzionario. Ci ricordarono e riportarono per primi alla luce, insieme a pochi altri appassionati, il valore dei 60s italiani, seppelliti da anni di oblìo e di snobismo pseudo politico impegnato.” (Tony Face Bacciocchi).

lunedì 17 dicembre 2012

21 dicembre - Presentazione di ''Le voci di piazza Tahrir'', con Vincenzo Mattei

Venerdì 21 dicembre al CPA fi-sud alle ore 18.00
presentazione del libro “Le voci di piazza Tahrir”, alla presenza dell'autore Vincenzo Mattei.
A seguire aperitivo e cena popolare.
Invitiamo tutti a partecipare per comprendere e sostenere la lotta del popolo egiziano contro ingiustizia e sfruttamento.

Le proteste dei lavoratori egiziani sono state determinanti per la caduta di Mubarak. La prima scintilla della rivolta è venuta da una ondata di proteste popolari contro l'aumento dei prezzi e la disoccupazione. Durante lo sciopero di Mahalla nell'aprile 2008 gli operai, dopo aver ingaggiato una vera e propria battaglia con la polizia, per la prima volta distrussero ogni immagine del dittatore nella città. Poi, nel corso della “rivoluzione di gennaio”, i grandi scioperi del 9 e 10 febbraio 2011 hanno determinato direttamente la caduta del regime: di fronte alla minaccia di uno sciopero generale, che avrebbe coinvolto le fabbriche di proprietà dell'esercito, i generali immediatamente costrinsero Mubarak a dimettersi.
Oggi l'opposizione popolare al colpo di mano islamista in Egitto rende a tutti evidente che la partita aperta dalle rivolte arabe non si è chiusa con la caduta dei dittatori. Le proteste in corso in Egitto, come in Tunisia, hanno cause ben chiare. I proletari riempiono di nuovo le piazze perché gli slogan popolari "libertà, pane, giustizia sociale" sono rimasti inascoltati. Non poteva essere diversamente, visto che i Fratelli Musulmani (FM) e i loro alleati, che hanno assunto il potere in Egitto, Tunisia, Libia, sono espressione di interessi capitalistici come lo erano Mubarak e gli altri dittatori, e perseguono le stesse politiche di austerità e di repressione verso i lavoratori e i sindacati. I governi islamisti reprimono gli scioperi, arrestano lavoratori e sindacalisti, attaccano sedi sindacali e manifestazioni ricorrendo allo squadrismo degli integralisti. I FM egiziani in particolare approvano leggi per la “protezione della rivoluzione” che criminalizzano chi sciopera e che impediscono ai lavoratori di organizzarsi liberamente nei sindacati, aumentano le tasse sui ceti popolari, tagliano la spesa statale, lasciano mano libera ai padroni di licenziare e reprimere.
La continuità con il passato è ben simboleggiata dal multimilionario Khairat Saad El-Shater, vicepresidente e principale finanziatore dei FM egiziani. Né deve essere dimenticato il ruolo delle petromonarchie del Golfo, alleate dell'Occidente e finanziatrici dei gruppi islamisti a livello internazionale.
Molte forze interne ed esterne, primi gli USA, si sono preparate per anni a governare la transizione egiziana, nel caso di caduta del regime, secondo i propri interessi. Non è un caso se i FM sono emersi come la forza politica più organizzata dalla rivoluzione di gennaio 2011. Sotto Mubarak è stato permesso loro di presentarsi alle elezioni e di organizzare la propria presenza nella società. Oggi con il colpo di mano di Morsi la nuova borghesia egiziana, riunita sotto insegne islamiche, vuole capitalizzare la forza acquisita per imporre una costituzione tanto liberista nella sfera dei rapporti economici quanto reazionaria nella sfera dei rapporti sociali.
Le azioni dei FM egiziani devono peraltro essere inquadrate nel progetto politico internazionale dei FM per l'area mediorentale e nordafricana, che emerge oggi con sempre maggiore chiarezza. Questo progetto persegue l'unificazione politica dell'area sotto le insegne del panislamismo ricorrendo a tutti i mezzi disponibili, non esclusi la guerra civile e il sostegno all'intervento militare dei paesi NATO, come in Libia e in Siria. L'obiettivo strategico è l'integrazione reciproca delle economie arabe e la loro apertura verso il mercato mondiale in un'ottica neocapitalista e neoliberista. Perciò I FM guardano all'esempio della Turchia dell'islamista “moderato” Erdogan come modello di borghesia islamica forte, capace di trattare con le borghesie occidentali su un piano paritario, ma allo stesso tempo favorevole ad una maggiore integrazione strategica dell'area nel sistema occidentale, secondo le linee del "grande medio oriente" teorizzato dagli USA.

Le promesse generiche di democrazia non possono soddisfare chi lotta per pane e giustizia sociale. I lavoratori e i proletari egiziani conoscono bene i FM e la loro politica neocapitalista e filo-occidentale, perciò la loro risposta all'elezione di Morsi non si è fatta attendere. Durante i primi 3 mesi della presidenza Morsi ci sono stati oltre 900 scioperi. Dall'inizio della rivolta, nonostante le difficoltà e la repressione, i lavoratori hanno costituito 500 sindacati indipendenti, che lottano per migliori condizioni salariali e di lavoro, per sanità e pensioni, per le nazionalizzazioni. I proletari egiziani rifiutano la normalizzazione neocapitalista degli islamisti. Per questo sono in prima fila nelle proteste contro Morsi. Per questo la loro lotta è la nostra lotta.

Centro Popolare Autogestito Fi-Sud

sabato 15 dicembre 2012

Comunicato di Firenze Antifascista sulla giornata del 13 dicembre 2012


Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista.Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati.
Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.
In una fase di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.In momenti come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o si sta da una parte o si sta dall'altra.Lo Stato oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti, repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.Se ne facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
Firenze Antifascista

Firenze, 14 dicembre 2012




giovedì 13 dicembre 2012

15 dicembre 2012: il decimo compleanno della BanPay Crew

Sabato 15 dicembre 2012 dalle 23.00 al CPAFiSUd BanPay Crew festeggia il suo decimo compleanno a suon di reggae vibes!

Nel corso della serata si alterneranno ai controlli i padroni di casa Banpay Crew accompagnati da Black Heart e Norhern Lights. In più si esibiranno al mic Francisca, Chisco e Kg Man!

Ingresso 3€

lunedì 10 dicembre 2012

12 dicembre: alla SMS Rifredi dibattito sulla strage di stato

Dopo i volantinaggi all'Istituto Russell-Newton di Scandicci, dopo i volantinaggi in S.Lorenzo, via Palazzuolo, S.Ambrogio e S.Croce, dopo l'iniziativa e il dibattito di sabato al Cpa fi-sud con un esponente dell'Associazione Dax, continua l'avvicinamento della Firenze Antifascista all'appuntamento del 13 dicembre.
MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE ORE 21
presso S.M.S. di Rifredi
via Vitt. Emanuele, 303

CONFERENZA-DIBATTITO SULLA STRAGE DI STATO
12 dicembre 1969: la strage di Piazza Fontana. 43 anni dopo ancora stragi fasciste.
Dalla madre di tutte le stragi: il tentativo di imporre un regime autoritario in Italia come risposta alle lotte della classe operaia, dei braccianti e degli studenti contro la crisi politica ed economica. Ai nostri giorni con la recrudescenza fascista, populista e xenofoba nella nuova e più profonda crisi del sistema capitalistico.

INTERVERRANNO
Maurizio Lampronti, Archivio '68, Firenze
Riccardo Antonini, "Partigiani sempre", Viareggio
Giovanni Bacciardi, CAAT, Firenze

È ORA DI DIRE BASTA
CHIUDERE TUTTI I COVI FASCISTI
LA RESISTENZA CONTINUA

Giovedì 13 dicembre alle ore 17.00 presidio in Piazza Dalmazia a fianco della Comunità Senegalese e alle ore 18.00 partenza del corteo antifascista per le vie del quartiere.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ikea 2012 - Ogni casa ha una storia da raccontare

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare. A fianco della lotta dei lavoratori in appalto dei magazzini Ikea di Piacenza. Materiali sulle lotte sindacali nella logistica, tra cooperative e sfruttamento.

martedì 4 dicembre 2012

8 dicembre 2012 ore 18.00 - Iniziativa e dibattito con l'Associazione Dax

La Firenze Antifascista con questo comunicato vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà al compagno Stefano, accoltellato dai neonazisti, e a tutto il movimento antifascista milanese.
Come in altre occasioni, colpendo lui hanno colpito tutti noi!
Ci sembra evidente che l’agibilità politica e l’impunità di cui godono oggi i fascisti siano maturate all’interno istituzioni democratiche dove quel filo nero che lega vecchi e nuovi fascisti agli apparati dello Stato non si è mai spezzato.
Al di là delle campagne demagogiche e del populismo di cui i fascisti si riempiono la bocca, le loro aggressioni colpiscono sempre chi realmente sceglie di lottare contro questo sistema: anche così si spiegano i lauti finanziamenti di cui possono godere e la stretta sorveglianza da parte di polizia e digos sempre pronti ai intervenire a difesa dei loro covi.
Non possiamo più accettare di piangere compagni uccisi, di vedere morire dei lavoratori solo perché hanno la pelle nera (il 13 dicembre ricorre un anno dall’assassinio di due senegalesi per mano di esponente di Casa Pond), di vedere aggredire gli studenti nelle università come nelle scuole o di veder pestare chi sceglie di vivere liberamente la propria sessualità e tutti coloro etichettati come “diversi”.
La risposta non può che essere sempre la stessa, l’unica che la storia ci ha dimostrato possa pagare: l’organizzazione e l’azione antifascista.
Invitiamo quindi a partecipare all’iniziativa di Firenze Antifascista che si terrà sabato 8 dicembre alle ore 18.00 al CPA fi-sud con un compagno dell’Associazione Dax di Milano che farà un quadro sui gruppi dell’estrema destra nel capoluogo lombardo e una panoramica sul clima che si respira in città dopo gli ultimi fatti
Rilanciamo la mobilitazione del 13 dicembre, giorno in cui saremo in piazza Dalmazia alle ore 17.00 per un presidio e alle ore 18.00 ci muoveremo in corteo, e le giornate del 15, 16 e 17 marzo a Milano in occasione del 10° anniversario dell’assassinio del compagno Dax

Firenze Antifascista
CPA fi-sud
Rete dei Collettivi Fiorentini Studenteschi
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Collettivo Politico Scienze Politiche
PCL
CAAT

lunedì 3 dicembre 2012

Non è la trama di un film. Qualche domanda sulla strage fascista del 13 dicembre

Firenze, un anno fa, 13 dicembre del 2011. Un fascista pistoiese di nome Casseri, ben conosciuto negli ambienti dell’estrema destra e militante di Casapound, spara contro alcuni lavoratori senegalesi in Piazza Dalmazia ed in San Lorenzo: due di loro muoiono, altri tre, di cui uno ancora in ospedale quasi immobilizzato, rimangono feriti. Il neofascista viene raggiunto in un parcheggio sotterraneo dalla polizia e lì muore (Si spara? Gli sparano?).
La prima preoccupazione di polizia, stampa e fascisti è di descrivere Casseri come un folle isolato; quella del triste prefetto Padoin è di prevenire “le possibili violenze degli antagonisti” e di proteggere le sedi fasciste!!
L’abitazione fiorentina dove era ospitato Casseri viene perquisita ma è trovata completamente vuota e ripulita da tutto! Basta un mese per chiudere le indagini: Casseri ha agito da solo, è un folle razzista, e non parliamone più!
No, noi vogliamo parlarne ancora, non bastano le conclusioni di Questura e Procura, non basta la targa del Comune che parla di gesto di un folle razzista, che scagiona tutti dalle proprie responsabilità; secondo noi è stato il gesto organizzato di un neofascista ben introdotto; e ci poniamo alcune domande: chi ha completamente ripulito la casa dove abitava Casseri? Che fine ha fatto il suo PC? Quali sono stati gli ultimi contatti del fascista? Che porte aprono le numerose chiavi ritrovate a Casseri? Perché un “folle razzista” era dotato di porto d’armi? Chi è lo psicoterapeuta dove era stato mandato Casseri? Quali sono i veri e forti legami tra la Questura di Pistoia ed i neofascisti di Casapound e Forza Nuova?
A queste domande non sono mai state date risposte dai sempre solerti investigatori, pronti a perseguire decine di antifascisti ma sempre proni nel coprire e proteggere le organizzazioni fasciste.
Non facciamo dietrologia, ma la storia d’Italia è segnata dal legame tra neofascisti, stato e servizi vari, tanto bene evidenziato dalla strage fascista del dopoguerra che ha inaugurato la strategia della tensione: la strage del 12 dicembre del ’69 a Milano; non ci si può, quindi, non porre queste domande.
D’altra parte va sottolineato il clima di odio ed intolleranza che le istituzioni hanno fomentato, e continuano a fomentare, nelle nostre città: l’immigrato è il diverso da colpire, responsabile del “degrado”, dell’illegalità e dell’insicurezza, capro espiatorio per una società in cui le vere sicurezze, casa, lavoro, sanità, istruzione, sono sempre più in discussione per le politiche dei vari governi degli ultimi 20 anni. Bastano poi pochi mesi al Comune di Firenze per riposizionare i cartelloni che evidenziano in un cerchio rosso un gruppo di senegalesi titolandolo ABUSIVI: gli stessi cartelli che erano stati tolti in fretta e furia all’indomani della strage per mascherare le proprie responsabilità. Del resto nemmeno viene concesso il permesso ai familiari del ragazzo ferito gravemente di poter venire in Italia, negando il ricongiungimento, lasciandolo abbandonato in un letto d’ospedale.
E che fine hanno fatto le roboanti dichiarazioni del Governatore Rossi sulle sedi fasciste? Niente, i fascisti continuano ad avere agibilità politica nelle nostre città, a Firenze hanno aperto una sede guarda caso proprio accanto alla Questura; il sindaco Renzi sostiene il “diritto” di Casapound ad avere sedi e di manifestare, i fascisti vengono lasciati sfilare tranquillamente a Roma come in altre città. Questo mentre in Europa, dalla Grecia all’Ungheria, il fascismo si ripropone, finanziato e coperto da Stati e classi dominanti, come possibile risposta alla crisi economica, politica, sociale e culturale, che stiamo vivendo, facendo proprio della caccia all’immigrato il cavallo di battaglia.
E così, mentre gli antifascisti finiscono in carcere e processati a decine, mentre gli immigrati continuano ad essere repressi, ad un anno di distanza dalla strage, possiamo dire che niente è cambiato; che, oggi come ieri, il fascismo va combattuto perché rappresenta una possibile opzione reazionaria per lo Stato, non certo un residuo del passato.
Ad un anno di distanza da quel tragico 13 dicembre, saremo ancora nelle piazze, nel nostro territorio, per dire che giustizia non è fatta, che queste istituzioni non ci rappresentano, che noi l’antifascismo non lo deleghiamo, noi lo pratichiamo, per dire ancora MAI PIU’ stragi fasciste, MAI PIU’ fascisti e razzisti.

CHIUDIAMO I COVI FASCISTI SUBITO!

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE ALLE ORE 17.00 PRESIDIO IN PIAZZA DALMAZIA
ORE 18.00 PARTENZA DEL CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE

Firenze Antifascista