giovedì 28 febbraio 2013

1 e 2 marzo 2013: cene e concerti al CPAFiSud

Venerdì 1 Marzo

Rock rugby fest

Ore 21:00 Cena sociale
Ore 23:00 Inizio concerti con
MES AMIS (Indie/pop/Post Punk/rock)
SBANEBIO (TropicalGlamRock)
SCRATCHING SOUNDS + MR T-BONE

Sabato 2 Marzo

Ore 21:00, cena vegan e non
Ore 23:30 circa inizio concerto di
Druken Corpes (thrashcore di Siena)
Volto Santos (hc di lucca)
Marmitta (Punkhc di firenze)
Doomed Humanity (Crust/Black dalle vie più losche)


sabato 23 febbraio 2013

9 marzo 2013 - Corteo antifascista


OGGI COME IERI, CONTRO IL FASCISMO
CON OGNI MEZZO NECESSARIO


Anche quest’anno i neofascisti hanno convocato la loro marcetta nostalgica per ricordare i cosiddetti “martiri delle foibe”. Il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 dal Governo Berlusconi, è indubbiamente diventato un appuntamento di propaganda per tutti i gruppi dell’estrema destra: l’utilizzo di avvenimenti circoscritti nello spazio e nel tempo ed estrapolati dal loro contesto, è chiaramente funzionale al tentativo di riscrivere la storia, equiparando Partigiani e repubblichini e spostando l’attenzione su un falso storico (le foibe) per cercare di coprire i crimini commessi dai fascisti sia durante il ventennio che nel dopoguerra.
Abbiamo sempre parlato dell’attualità dell’antifascismo e dei suoi valori, di quanto fosse importante la battaglia contro quel revisionismo che oggi sta diventando programma politico: non ci stupiscono quindi quelle dichiarazioni che, soprattutto in campagna elettorale, vorrebbero dipingere il fascismo come una rivoluzione che migliorò le condizioni delle classi popolari.
Niente di più falso. La presa del potere da parte del fascismo fu la sintesi dell’accordo tra liberali, padroni e banchieri, appoggiati dalla monarchia e dall’esercito, spaventati dall’avanzata delle forze socialiste. L’enfasi data oggi alle politiche sociali del fascismo non è altro che una stortura populista: l’Italia fascista si mosse come fecero altri paesi capitalisti, preparandosi dal punto di vista economico e sociale al colonialismo e la realtà fu quella di un popolo ridotto alla fame e al silenzio, costretto alla guerra nella produzione industriale prima e al fronte poi.
Chi decise di non abbassare la testa o più semplicemente non rispondeva ai canoni imposti dal fascismo venne purgato, pestato, torturato o fucilato. Altri vennero mandati al confino o direttamente deportati nei campi di concentramento.
Mussolini gestì da dittatore ogni tipo di opposizione, mettendo al bando qualsiasi libertà associativa, sindacale e politica mentre le organizzazioni dei lavoratori furono messe fuori legge. Secondo il fascismo, padroni e operai, avendo gli stessi interessi (sic!), avrebbero dovuto collaborare per il bene della nazione. E’ impressionante, quanto tutto questo, sebbene in forme, modi e tempi diversi, sia pericolosamente simile al nostro presente: basti pensare al “modello Marchionne” applicato in FIAT e che si sta allargando a tutto il mondo del lavoro e alla società in genere.
A liberarci dal fascismo furono i Partigiani sostenuti anche dal sostanziale appoggio dei contadini nelle campagne e degli operai nelle città. A liberarci furono quei compagni e compagne che non riuscirono a costruire la società che avrebbero voluto, ma che continuando a lottare anche nell’immediato dopoguerra passarono il testimone alle generazioni future.
Sin da subito lo Stato democratico si mostrò non meno incline all’uso della forza e della violenza poliziesca contro quei movimenti che soprattutto negli anni ’60 e ’70 dettero vita alle lotte che condussero alle conquiste di quei diritti che oggi ci stanno togliendo. In quegli anni, ancora una volta, in funzione antioperaia e antipopolare, i neofascisti furono la manovalanza di cui lo Stato si servì per piazzare le bombe sui treni e nelle piazze, per compiere stragi e omicidi, attaccare cortei e picchetti.
Ma i rapporti tra neofascisti e apparati dello Stato non si sono mai interrotti continuando a svilupparsi anche all’interno delle istituzioni democratiche tanto che negli ultimi vent’anni, abbiamo assistito al continuo sdoganamento di forze politiche, simboli e retaggi culturali dichiaratamente fascisti.
Inutile poi stupirsi o indignarsi se i fascisti fanno i fascisti: non c’era bisogno di un’inchiesta dei ROS di Napoli per ricordare quale fosse la loro natura. A ricordarcelo ci sono le aggressioni agli studenti in piazza Navona, l’assassinio del compagno Dax e la strage di piazza Dalmazia a Firenze, ma la lista sarebbe lunghissima.
Adesso però i neofascisti cercano addirittura il salto di qualità: non più manovalanza per il “lavoro sporco”, ma di nuovo, possibile alternativa di governo agli occhi di quel blocco sociale che faceva riferimento a PDL e Lega Nord.
Tutto questo, può apparire ad oggi, in Italia, come lontano e poco plausibile, ma sottovalutare quest’opzione sarebbe un errore. Si tratta di processi che possono subire accelerazioni improvvise e ciò che sta accadendo in Grecia con il partito di Alba Dorata deve suonare come campanello d’allarme. Mai abbassare la guardia.
Invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo a scendere ancora una volta in piazza per ribadire che in questa città per i neofascisti non c’è spazio e per denunciare che l’agibilità politica di cui godono è solo l’effetto della complicità delle istituzioni cittadine e soprattutto dell’impunità e della protezione che ogni volta la Questura riserva loro.

SABATO 9 MARZO CORTEO ANTIFASCISTA
ORE 15.00 IN PIAZZA SAN MARCO

 

Da più parti, soprattutto in questa campagna elettorale, si moltiplicano le dichiarazioni che dipingono il fascismo come un movimento rivoluzionario che durante il ventennio ebbe a cuore la politica sociale e migliorò le condizioni dei lavoratori. Niente di più falso. Questo scritto nasce proprio dall'esigenza di combattere sin da subito questo ennesimo tentativo di riscrivere un pezzo della nostra storia...la storia della classe lavoratrice.

FASCISTI E LAVORO…COME TI SFRUTTO MEGLIO!

Del fascismo conosciamo la natura dittatoriale, prevaricatrice, razzista e colonialista. Sappiamo anche che, dopo la prima guerra mondiale, nelle cicliche crisi del sistema capitalista i fascisti hanno sempre avuto un ruolo di complici nella negazione delle differenze di classe, con continui richiami “all'unità nazionale”, sia nella repressione delle lotte più avanzate dei lavoratori. Ma di contro, troppo spesso, dimentichiamo ciò che abbiamo ereditato dal fascismo in campo economico, lavorativo e sociale. La Carta del lavoro del 1927 è il punto di arrivo del percorso che il fascismo ha iniziato nel '22 mettendosi completamente a servizio del capitale industriale e della borghesia italiana.
Chi si ricorda, per esempio, che i contratti d'area e i salari differenziati tra regione e regione sono state una precisa richiesta degli industriali a Mussolini nel 1928? Non è forse questo uno dei cavalli di battaglia di alcuni sindacati di stato e di "illustri riformatori" come Monti e Ichino?
Diamo un occhio al comma 2 e 3 della Carta del Lavoro del 1927:
II - Il lavoro, sotto tutte le sue forme organizzative ed esecutive, intellettuali, tecniche, manuali, è un dovere sociale. A questo titolo, e solo a questo titolo, è tutelato dallo Stato. Il complesso della produzione è unitario dal punto di vista nazionale; i suoi obiettivi sono unitari e si riassumono nel benessere dei singoli e nello sviluppo della potenza nazionale.
III - L'organizzazione sindacale o professionale è libera. Ma solo il sindacato legalmente riconosciuto e sottoposto al controllo dello Stato, ha il diritto di rappresentare legalmente tutta la categoria di datori di lavoro o di lavoratori, per cui è costituito: di tutelare di fronte allo Stato e alle altre associazioni professionali gli interessi; di stipulare contratti collettivi di lavoro obbligatori per tutti gli appartenenti alla categoria; di imporre loro contributi e di esercitare, rispetto ad essi, funzioni delegate di interesse pubblico.
Non si nota una certa assonanza tra il corporativismo fascista e la politica concertativa?
Vogliamo poi ribadire, con alcune date, la parabola “rivoluzionaria” del fascismo:
• 26 Ottobre del 1922. Alla vigila della “marcia su Roma” una delegazione della Confindustria guidata da Alberto Pirelli si reca da Benito Mussolini alla redazione del giornale “Popolo d'Italia”. Gli fanno presente che sarebbe gradito un intervento diretto del movimento fascista per risolvere “...i gravissimi danni derivanti dallo stato di confusionismo anarchico in cui versa il Paese.”
• 24 e 25 Maggio 1920. Dopo la bastonata elettorale del 1919 e in pieno Biennio Rosso, Cesare Rossi, vicesegretario del movimento fascista, durante il secondo congresso di Milano nel suo intervento detta la linea del movimento “rivoluzionario”: “...Dal momento che il proletariato sposa la causa del socialismo, non ha diritto alla nostra indulgenza...nell'attuale scontro tra proletariato e borghesia noi dobbiamo stare con la borghesia aiutandola a diventare interprete dei bisogni nazionali...il fascismo deve essere il partito della borghesia produttiva e professionale.”
I “rivoluzionari” fascisti non hanno fatto altro che da collante tra il grande capitale industriale-finanziario e la borghesia nazionale. Prima della presa del potere le sue milizie, con la complicità dello Stato, hanno garantito il graduale smantellamento delle poche conquiste che il proletariato era riuscito ad ottenere durante il biennio rosso. Nel momento in cui i fascisti prendono direttamente il potere, si mette in moto il progetto della formazione di un "nuovo" Stato con a capo il Partito unico della borghesia. In questo contesto si arriva alla stesura della “Carta del Lavoro” nel 1927, quando il Fascismo si fa Stato, che in campo economico e sociale affossa definitivamente qualsiasi tentativo di rivendicazione di un modello collettivista. Proprio a questo serve la “moderna” forma del corporativismo che mette al centro l'interesse dello Stato e quindi l'interesse di chi lo Stato sosteneva: padroni, banchieri e borghesi...i capitalisti!

giovedì 21 febbraio 2013

2 marzo 2013 - Incontro con il Fronte Popolare Tunisino

Febbraio 2013. Oltre un milione e mezzo di tunisini invadono le strade per urlare la propria rabbia. Non saranno gli assassini a fermare il vento della rivolta.

Sabato 2 marzo 2013 ore 18.00

Incontro con un militante del fronte popolare tunisino in Italia.
A seguire, cena e concerto.

Nel corso della serata video e materiale informativo sulle rivolte arabe.

mercoledì 20 febbraio 2013

22 febbraio 2013 - Sonalastrana

Ore 21:00 Cena sociale
Ore 23:30 Inizio concerto

SonalaStrana

Per la prima volta al cpa i SonalaStrana un gruppo nato nel 2008.
Musicalmente sono orientati verso il jazz, il blues, il funky ed in particolar modo verso l’Afrobeat, genere sviluppatosi a partire dagli anni ’60 in Africa e che ha caratterizzato la stagione di rilancio dell’orgoglio africano.


http://sonalastrana.it

lunedì 18 febbraio 2013

21 febbraio 2013 - Giacomo Santoro, Un Grillo qualunque



Giovedi 21 febbraio la Libreria Majakowskij presenta Un Grillo qualunque - Il Movimento 5 stelle e il populismo digitale nella crisi dei partiti italiani.
Ore 20.00 cena sociale.
A seguire presentazione del libro con Giuliano Santoro.

Crisi globale, impoverimento democratico e svuotamento della funzione dei partiti tradizionali: sono le condizioni dentro le quali si sviluppa il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Uno strano animale anfibio, che affonda il suo corpo nel linguaggio della televisione, dal quale proviene il suo leader, e nella sfera della rete telematica, nella quale si muovono, lavorano e si riproducono i nuovi elettori. Per comprendere l'ideologia di riferimento del comico genovese bisogna infatti partire dai due uomini che lo hanno segnato: il patron di Striscia la notizia Antonio Ricci, e il guru telematico Gianroberto Casaleggio. E proprio nel massiccio utilizzo della rete che si fonda quella che i grillini stessi chiamano "una nuova forma di democrazia". Alla luce del terremoto politico che ha portato il Movimento 5 Stelle a conquistare diverse "poltrone" è necessario dunque capire quali proposte porti avanti questo temuto nuovo soggetto politico, quali interessi difenda davvero e chi al suo interno prenda le decisioni che contano. Questo è il primo libro che indaga il successo dell'antipartito fondato da Beppe Grillo, svelandone i meccanismi di comunicazione e i codici linguistici che l'hanno portato alla ribalta. Un testo che spiega come, al tempo stesso, il grillismo possa essere classificato sotto la forma di "populismo digitale", rappresentando non una soluzione ma l'ennesima mutazione genetica dei mali che da anni affliggono il sistema democratico.

martedì 12 febbraio 2013

Basta tagli alla sanità!



Il 14 febbraio 2013 alle 21.30 i sindacati di base della sanità ed ospedalieri incontrano gli abitanti di Firenze Sud per spiegare le conseguenze dei tagli di governo e regione ai servizi sanitari.

DIFENDIAMO LA SANITÀ PUBBLICA!
SABATO 16 FEBBRAIO ALLE ORE 15.00
IN PIAZZA S. MARCO

Tagli a servizi sanitari, ambulatori di quartiere che spariscono, liste infinite per prendere un appuntamento per un'analisi o una visita, aumento dei ticket sanitari, per i medicinali, ospedali dove i pazienti vengono posteggiati e talvolta visitati negli stessi corridoi.
Dopo anni di accorpamento dei servizi sanitari, sempre meno a misura di cittadino, che obbligano anziani e non a spostarsi per accedervi, dopo anni di carrozzoni mangiasoldi, come la Società della Salute che hanno solo moltiplicato dirigenti e peggiorato i servizi, la famosa Spending Review del governo Monti, il salvatore della patria, mette una pietra tombale su un diritto sacrosanto come quello di essere curato nel modo migliore, in strutture adeguate e con sufficiente personale che possa provvedervi.

Un personale fatto di lavoratori e lavoratrici ormai ridotti all'osso, che devono oltretutto farsi carico della devastante situazione che si vive giorno per giorno nella corsia di un ospedale, in una residenza o ambulatorio; molti dipendenti di aziende esterne come cooperative e aziende di servizi, mal pagati e con turni massacranti.
Invece di investire le risorse disponibili si preferisce cedere ai privati, come le Misericordie o società spesso facenti parte di grandi gruppi, la risposta ai bisogni di chi, suo malgrado, deve usufruire di analisi e visite, provvedere alla cura di un anziano o di un disabile, al di là dell'impegno di chi ogni giorni ci lavora.
Si chiudono residenze per anziani e disabili come a San Salvi, la RA Demidoff in San Niccolò, la Residenza S.Agnese, presidi come Santa Rosa, Ognissanti, La Cupola, Via Chiantigiana, che si aggiungono alla oramai storica mancanza di un ambulatorio nel Q3 e alla prossima chiusura del distretto di Piazza della Costa a cui gli abitanti sembrano rassegnati, per poi vendere ai privati le strutture per far cassa, avviando un processo che toglie ai poveri, chi dei servizi ne ha bisogno, per regalare ai ricchi appetibili strutture immobiliari.
Ma di togliere a chi ha non se ne parla mai e quando se ne parla è solo per nascondere ciò che toccherà a noi.

Come Cpa Fi-Sud pensiamo che qualsiasi ulteriore vendita dei “gioielli di famiglia”, da San Salvi alla Scuola Don Facibeni, alla Villa di Rusciano, come la dismissione di servizi per darli al privato, non sia la cura ma l'aggravamento della malattia. Basterebbe sospendere la Tav, il Sottoattraversamento di Firenze, per mantenerle pubbliche, per avere le risorse statali, regionali e locali per i servizi sanitari, in attesa di ribaltare definitivamente la logica del profitto.

Un ampio fronte di forze sindacali e politiche sganciate da interessi di partito o “parrocchia” ha lanciato una lotta per ribaltare la situazione descritta e lancia per il giorno 16 Febbraio una giornata di mobilitazione con manifestazione sotto la Regione Toscana in Via Cavour.

Sarebbe un grande errore sottostare in silenzio quando giorno per giorno vediamo diminuire i servizi, dismettere importanti pezzi di patrimonio pubblico e quanto rimane dalle ruberie e regalie di una classe politica che vorrebbe far continuare a pagare a noi, direttamente e indirettamente, i costi della crisi, mentre le diseguaglianze aumentano e i ricchi, come avvoltoi, approfittano del momento per diventare sempre più ricchi. Noi non ci stiamo e per questo lottiamo.

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud

lunedì 11 febbraio 2013

Chiamatele pure coincidenze...



In molti sono a conoscenza che il buon Matteino ha deciso, semplicemente per far cassa, di porre in vendita una quindicina di edifici appartenenti al patrimonio pubblico. Se ancora qualcuno non lo sapesse, approfittiamo di quest'occasione per colmare la lacuna e dire che, tra questi edifici posti in vendita, c'è anche l'ex scuola Don Facibeni, in via Villamagna 27a occupata dal 2001 dal Centro Popolare Autogestito Fi-sud, dopo lo sgombero dell'area ex- Longinotti.

Nei giorni scorsi si sono verificati due episodi, praticamente in contemporanea:

1) qualche buontempone, probabilmente proveniente da qualche edificio limitrofo al Cpa (forse publiacqua?) ha provveduto ad interrompere la fornitura idrica al centro sociale (ovviamente prontamente ripristinata);

2) alcuni "misteriosi" individui, appartenenti, a dir loro al Comune, si sono poi presentati con l'intenzione di effettuare delle misurazioni per aggiornare le planimetrie.

Se ci è concesso, prendiamo in prestito una frase che ci pare appropriata a quanto accaduto: "a pensar male, qualche volta ci s'azzecca". Non riteniamo di appartenere alla folta schiera di coloro che ad ogni occasione gridano al lupo, e può anche darsi che ci sbagliamo, ma in caso contrario... stiamo molto attenti a quanto succede!

sabato 9 febbraio 2013

9 febbraio 2013 - Buon non compleanno!

 Per festeggiare un pò di compleanni insieme a una bella cenetta e un pò di musica, per ballare fino allo sfinimento con:

Dj Massiwalz ( Meccanismi Sonori / La Nuit De Sade )
Dj GiàGian "pigliabene"
Dj Ale-RT

Una serata tutta matta dove i suoni spazieranno talmente tanto e fuori ogni logica, dalla musica 80's passando per la dark-wave, continuando con l' elektro, arrivando alla GOA... Andata e ritorno...
Dovrebbe bastare per accontentare tutti i festeggiati, arreggetevi forteeee!!!

venerdì 8 febbraio 2013

Teramo, 9 febbraio 2013

Come compagni e compagne del Centro Popolare Autogestito Fi-sud riteniamo importante esprimere la nostra solidarietà nei confronti dei compagni condannati e arrestati per i fatti del 15 ottobre 2011. E' del 7 gennaio la condanna in primo grado a 6 anni per sei compagni accusati di devastazione e saccheggio, resistenza pluriaggravata e tentato omicidio nei confronti del conducente del blindato dato alle fiamme. A Roma quel 15 ottobre c'eravamo tutti e non siamo disposti a lasciare che questi compagni vengano utilizzati come capri espiatori da quello stesso apparato repressivo che già all'indomani del corteo ha orchestrato decine e decine di perquisizioni in tutta Italia.

martedì 5 febbraio 2013

Casa Pound. Non sarà una risata a seppellirli: altrimenti avrebbero già fatto festa...!

Avevamo già scritto di quanto fossero subdoli i neofascisti di Casa Pound, eternamente combattuti tra la voglia di dichiararsi per quello che sono veramente e la paura di farlo. Avevamo già detto di quanto l’iniziativa di Economia Legionaria fosse una vera e propria bufala, ma quanto abbiamo appreso durante il volantinaggio di sabato 19 gennaio in piazza Alberti le supera tutte. L’Agenzia di Viaggi Senza Confini è proprietà di due soci: Saverio di Giulio, responsabile di CPI Firenze è figlio di uno dei due e formalmente è un dipendente dell’azienda. Durante il volantinaggio di fronte all’agenzia di viaggi è uscita dal negozio la madre sbraitando: “È vietato volantinare!”…che di libertà in questo paese ve ne siano poche ci pare evidente ma forse la signora, nei suoi sogni da fascista, come lei stessa si è dichiarata, è andata un po’ oltre…volantinare ancora si può!
Ha poi avuto da ridire sul fatto che i volantini fossero stampati illegalmente e voleva sapere dove li avessimo prodotti: ancora una volta la signora fascista era andata oltre e nella sua testa si era già “fatta Stato” e pure poliziotta. Dulcis in fundo il classico “andate a lavorare anziché stare in giro in sabato mattina!” Si da il caso che di questo periodo imbattersi in qualche disoccupato non sia proprio una rarità, ma tralasciando questo piccolo particolare vorremmo capire: nella società ideale di una fascista quanto dovremmo lavorare oltre le 40 ore settimanali per lo splendore della sua Patria?
A quel punto esce il socio, un sedicente uomo di “sinistra” con la tessera del PD in tasca (sic!). Lui inizia a lamentarsi del fatto che il nome dell’agenzia non poteva esser infangato solo perché vi lavora un fascista (due per la precisione…) e abbiamo dovuto quindi fargli presente che la sua agenzia apriva la lista dell’iniziativa di Casa Pound chiamata Economia Legionaria e…incredibile ma vero…anche lui non ne sapeva niente: “Ragazzi, provvederò immediatamente a farla rimuovere!” Ne deduciamo che anche all’agenzia di viaggi di coupon con la “famosa” tartaruga se ne siano visti davvero pochi… Intanto la signora fascista, che forse già ci immaginava su un treno piombato con in mano un biglietto di sola andata per il confino, è rinsavita dal torpore del suo sogno e si è accorta di non poterci vietare un bel niente e tantomeno identificare ed ha quindi sbottato: “Chiamo la polizia! Vi denuncio tutti!” Per cosa? Per aver detto la verità al quartiere? Per aver informato il suo socio? Sta di fatto che avendo poca voglia di passare un’oretta in compagnia dei questurini ce ne siamo andati poco prima che arrivasse la solita Alfa grigia della digos.

Eccoli qua quelli che si fanno vanto di aver presentato liste di “giovanissimi” alle elezioni! Ma come è avvenuto per tutte le generazioni passate e con molta probabilità anche per le future non possiamo sottovalutare la possibilità che esistano giovani un po’ meno vispi degli altri, poco arguti, alle volte incapaci: ciò che però ci stupisce davvero è che siano finiti tutti in Casa Pound! Ma fanno la selezione alla porta? A giudicare da come si sono giocati l’Economia Legionaria si direbbe proprio di si.

Firenze Antifascista