lunedì 31 gennaio 2011

Linoir - Il noir di Lino Ventura

Dopo la lunga rassegna dedicata a Pedro Almodovar (sala stracolma a tutte le proiezioni, piccola ma essenziale soddisfazione con tanti saluti ai multisala) ed un gennaio in cui hanno trovato posto quattro pellicole sul gatto nel cinema horror, le Officine Cinematografiche presentano otto proiezioni dedicate a Lino Ventura, centrata sul noir francese degli anni Sessanta.

31.1.11 – Il commissario Maigret – di J. Delannoy 1958
7.2.11 – Grisbi – di J. Becker 1954
14.2.11- La ragazza in vetrina – di L. Emmer 1960
21.2.11 – Ascensore per il patibolo – di L. Malle 1957
28.2.11 – Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide – di J.P. Melville 1965
7.3.11 – Ultimo domicilio conosciuto – J. Giovanni 1969
14.3.11 – Il rompiballe – di E. Molinaro 1974
21.3.11 – Alzati spia – di Y. Boisset 1982

domenica 30 gennaio 2011

Dossier CAAT - Foibe. Diciamola tutta!



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Da tempo nel nostro paese è in corso un processo di ribaltamento della verità storica che si prefigge di riabilitare la fase del ventennio fascista, nascondendone le atrocità, cercando di far dimenticare i crimini commessi dai nazifascisti e per sminuire i riconoscimenti rivolti alla Resistenza...

L'incontro con Valerio Lucarelli

Il ventinove gennaio il CPAFiSud ha ospitato tra le altre cose la presentazione di "Vorrei che il futuro fosse oggi" di Valerio Lucarelli.
I signori Pasquale e Nicola Abatangelo, Francesco Mori e Maurizio Lampronti hanno affiancato l'autore nella presentazione di un testo di impianto diacronico, redatto attingendo a fonti testimoniali contattate una per una (in qualche caso ad oltre trent'anni di distanza dagli eventi narrati) e caratterizzato da obiettività, umanità e realismo.
Un'opera del genere richiede un po' di impegno, un po' di rigore, un po' di competenza.
Invece c'è uno che l'impegno, il rigore e la competenza non sa nemmeno che cosa siano, e che pensa di poterle sostituire con qualche comunicato stampa strepitante sfracelli.
Uno dei giornalini che glieli pubblicava tutti è crepato nel chissenefrega generale. Quell'altro se la passa giustamente da cani sicché ci sta che manchi poco.

A noi di questo qui, che dovrebbe essere uno grasso di Scandicci, non potrebbe fregare di meno.

Uno dei relatori invece non ha gradito affatto le asserzioni basate sul pressappochismo, la licenza e l'incompetenza che sono coessenziali a certa marmaglia con la cravatta, e ne ha rimesso l'autore al suo posto con le parole che seguono.

"...Io ringrazio il CPA per avermi dato modo di parlare di questa cosa, e vorrei che fosse chiaro che noi non ci paga nessuno per questo. Se c'è qualcuno che lo dice è perché si vede che dalle sue parti è così che vanno normalmente le cose, ma questo non riguarda noi davvero! Noi non soltanto non ci ha pagato nessuno, mai, ma per me e molti altri la politica ha significato dare tutto, a volte anche lasciare moglie e figli in mezzo alla strada. Sicché certe parole per me sono inaccettabili. E noi, che siamo stati tra i pochi in questo paese ad aver pagato per intero, non si può nemmeno aprire bocca perché immediatamente parte l'aggressione mediatica. I conflitti si fanno in due, e per quegli anni a pagare è stata sempre una parte sola. E quello che è grave è che questo va bene anche alla sinistra istituzionale."

sabato 29 gennaio 2011

5 febbraio 2011 - Corteo antifascista


SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I FASCISTI
MANDIAMO A CASA IL GOVERNO BERLUSCONI

Il 5 febbraio Firenze purtroppo si troverà ancora una volta di fronte a un corteo fascista che secondo gli organizzatori vorrebbe restituire memoria ai cosiddetti “martiri delle foibe”.
Anzitutto vogliamo ribadire con forza quanto questa giornata sia strumentale al revisionismo storico, al tentativo di svuotare di significato ciò che veramente la Resistenza Antifascista italiana e jugoslava rappresentano, decontestualizzando e distorcendo completamente i fatti storici e la realtà: durante la guerra le terre jugoslave furono occupate militarmente, le popolazioni deportate o costrette all'italianizzazione forzata in un clima fatto di violenza squadrista e terrore. Ciò che accadde in seguito, sempre in un contesto di guerra, non fu dettato da un sentimento nazionalista e anti-italiano bensì dai valori dell'antifascismo e dalla lotta di liberazione.
Pensiamo però che in questa fase il corteo organizzato dai fascisti rappresenti, se possibile, qualcosa di ancora più grave: fu proprio il precedente governo Berlusconi ad istituire “la giornata delle ricordo” su richiesta del fascista triestino Menia dando così proprio ai fascisti una giornata istituzionale all’interno della quale ritagliarsi uno spazio di agibilità politica. Oggi questa giornata ha un chiaro ritorno di sostegno e appoggio a un governo in forte crisi che necessita momenti di legittimità e propaganda mentre sta trascinando questo paese nella degenerazione dei rapporti sociali e in una fase di involuzione culturale trasformandolo in una sorta di società medioevale dove signori, signorotti e feudatari si scambiano soldi e favori con voti e appalti.
Il 5 febbraio il governo sarà rappresentato in primis dal Ministro della Gioventù Meloni, ex-militante del Fronte della Gioventù, finanziatrice delle organizzazioni giovanili dell’estrema destra e sicuramente acerrima nemica degli studenti che in questi mesi sono scesi in piazza contro l'approvazione del DDL Gelmini ma che più in generale rappresentano le rivendicazioni di una generazione che davanti a sé non vede prospettive e non vede un futuro. Una lotta, quella degli studenti, che si affianca e si unisce e quella dei lavoratori e in particolare alla resistenza mostrata dagli operai FIAT contro i quali questo governo ha preso una posizione chiara dando il pieno sostegno all’A.d. Marchionne nelle sue scelte presenti e future.
Questo appello è rivolto a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza Antifascista affinché lo sottoscrivano, si adoperino nel divulgarlo e soprattutto siano presenti e partecipino attivamente alla piazza chiamata da Firenze Antifascista che manifesterà per le vie del centro storico fiorentino nel solco segnato dalla lotta degli studenti e degli operai contro governo e fascisti.

SABATO 5 FEBBRAIO
CORTEO A FIRENZE
IN PIAZZA S. MARCO ALLE ORE 15.30


Firenze Antifascista
Per adesioni: firenzeantifascista@hotmail.it

venerdì 28 gennaio 2011

Nenejem

Ventotto gennaio: un giovedi d'inverno al Centro Popolare non sedicente Autogestito di Firenze Sud, con i Nenejem ad esibirsi in un Covo pieno come al solito; il CPAFiSud è entrato nel pieno del suo ventunesimo anno di impegno al servizio del quartiere e dei lavoratori.

mercoledì 26 gennaio 2011

29 gennaio 2011: incontro con Valerio Lucarelli

Valerio Lucarelli, "Vorrei che il futuro fosse oggi". Presentazione Sabato 29 gennaio 2011 alle 18.30.

Intervengono l'autore, gli ex militanti dei NAP Pasquale e Nicola Abbatangelo, l'avvocato Francesco Mori (difensore nei processi politici degli anni Settanta) e Maurizio Lampronti, dell'Archivio '68.

venerdì 21 gennaio 2011

La lotta dei lavoratori Fiat è la lotta di tutti i lavoratori

Venerdì 28 gennaio in tutta Italia si terrà lo SCIOPERO GENERALE dei metalmeccanici indetto dalla FIOM in risposta all'attacco portato attraverso l'Ad Fiat Marchionne ai lavoratori/trici del gruppo automobilistico. Nella stessa giornata, tenendo conto della richiesta proveniente da parte di molti settori del lavoro e del mondo dell'istruzione, la CONF COBAS ha proclamato lo SCIOPERO GENERALE per tutte le categorie.

Questa giornata di mobilitazione non può che diventare uno SCIOPERO GENERALE perchè l'attacco portato è rivolto a tutti coloro che non vogliono rinunciare ai propri sacrosanti diritti e divenire schiavi al servizio del padrone di turno. La resistenza operaia dimostrata dai lavoratori Fiat in occasione del “referendum“, indetto in modo strumentale con un Marchionne mascherato da “paladino della democrazia in fabbrica”, è un segnale importante. La resistenza, che in molti speravano, ma che ben pochi immaginavano, di una classe operaia data da molti per sconfitta, finita, inesistente, o addirittura, anche a “sinistra“, in senso dispregiativo come garantita, non può e non deve essere sottovalutata.

Liberarsi da ogni forma di contrattazione collettiva; diminuzione delle pause in lavorazioni ad alto tasso di fatica e ripetitività; “assenteismo da colpire“ non pagando i primi 2 giorni di malattia; esclusione da qualsiasi livello di rappresentatività in azienda di quelle organizzazioni sindacali che non accettano il nuovo modello proposto: queste, in sintesi, alcune delle perle di Marchionne, avallate da sindacati come CISL e UIL (più altri come "i non più" fascisti della UGL, il sindacato dei quadri e capetti e il sindacato FISMIC creato dalla Fiat) formalizzando la definitiva trasformazione di alcune organizzazioni sindacali da concertative a dei veri e propri sindacati gialli.

Gli operai hanno riportato al centro del dibattito politico il conflitto capitale/lavoro; hanno evidenziato quanto i “sinistri“ Veltroni, Fassino, Chiamparino, il “rottamatore “ Renzi, siano personaggi del tutto incompatibili con gli interessi della classe lavoratrice; hanno ridicolizzato quanti, in tempi nemmeno troppo lontani, definivano Marchionne come il capitalista dal volto umano, l'innovatore, l'uomo del futuro; il tentativo di divisione tra Pomigliano e Mirafiori con la creazione di nuove aziende ad hoc (le cosiddette Newco) si è frantumato di fronte all'intelligenza operaia e alla consapevolezza che nessuno stabilimento si salverà dalla scure dei sacrifici imposti come salvezza e rilancio del posto di lavoro (Termoli e Cassino sono già i prossimi ad esserne interessati).

La lotta degli operai Fiat ha reso evidente che la rappresentanza reale dei lavoratori va al di là di qualunque sigla di appartenenza e oltre la fittizia unione delle varie sigle: la vera unità si determina nella lotta comprendendo che i nostri interessi possono essere difesi esclusivamente da noi stessi.

Alla luce di tutto questo, continuare a sostenere la divisione tra occupati e non, tra immigrati e “locali“, o rispolverare la scellerata divisione tra “garantiti” e “precari” vuol dire persistere nel negare l'esistenza di un'unica classe che non può far altro che lottare contro la classe antagonista agli interessi proletari.

Il 28 Gennaio da Torino a Melfi studenti, lavoratori di tutte le categorie si uniranno ai cortei e così alla lotta dei metalmeccanici. Siamo costretti a prendere atto della scelta da parte della Fiom Toscana di convocare un unico corteo regionale a Massa (dove è ancora in atto la vertenza Eaton) rendendo a molti difficile la partecipazione dalle altre città. Avremmo voluto essere a fianco degli operai Eaton e a tutti gli altri che saranno presenti a quel corteo, ma nello stesso tempo pensiamo che anche nella città di Firenze la protesta contro gli attacchi agli operai Fiat e a tutta la classe lavoratrice debba rivendicare con forza la sua presenza, in particolare dopo le recenti prese di posizione di appoggio al Piano Marchionne da parte del Sindaco Renzi.

Invitiamo tutti/e quelli che non si recheranno a Massa, al di là delle sigle di appartenenza, a partecipare al corteo di Firenze convocato dalla Confederazione Cobas, dal movimento studentesco fiorentino, e da realtà politiche e sociali

UNITI CONTRO I PADRONI

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud

giovedì 20 gennaio 2011

21 gennaio 2011 - Radio Luxembourg




Venerdi 21 gennaio
RockBlues night

ore 20:00 cena popolare
ore 22:30 concerto con radio luxembourg + dj set barburner

RADIO LUXEMBOURG (Classic Rock Blues band)

Una band formata da vecchie conoscenze della scena fiorentina degli ultimi due secoli, si narra addirittura che Richard Ursillo (basso) e Jerry Gherardi (canto e armonica) stessero già suonando quando Garibaldi entro a Porta Pia, Renzo Franchi invece fu visto suonare la batteria durante l’incoronazione di Papa Pio XI. mentre più recente è la prima perfomance di Francesco Bocciardi che esordi con la sua chitarra sul palco di Sanremo nel 1951 con Nilla Pizzi. A questi ragazzi si è aggiunto ultimamente Luigi Genise pianista d’eccezione che nonostante la sua giovane età riesce benissimo a suonare insieme i tasti bianchi e quelli neri del pianoforte.

Il nome RADIO LUXEMBOURG è in onore appunto a quella unica stazione radio che dal 1950 al 1992 contribuì a far conoscere in Europa il Blues ed il rock.

sabato 15 gennaio 2011

Presoei elkartasuna Florentziako manifestazioa, 2011ko urtarrilaren 15a

La legislación del Reino prohibe incluso la exhibición de las fotos de los presos políticos vascos.
La solidaridad no es, y non puede ser, un delito; el Florentziako Gaztetxe tomò parte en la manifestación en el día quince de enero en las calles de Florencia, con decenas de fotos de los presos y con sus banderas.


lunedì 10 gennaio 2011

Die Erste Studentenparty im Jahr 2011

La serata per l'autofinanziamento dei collettivi dei licei Galileo, Da Vinci e Machiavelli-Capponi, prima serata studentesca del 2011. Semplicemente troppi gli intervenuti perché valesse la pena fare qualche stima sui numeri.

giovedì 6 gennaio 2011

CPAFiSud: attività in programma (gennaio 2011)


Il programma in PDF.



12 gennaio 2011: presentazione libro ''Razzismo e indifferenza''

Mercoledi 12 gennaio 2011 dalle ore 20.00 cena a buffet; a seguire presentazione del libro Razzismo e indifferenza alla presenza dell'autore.

Questo libro propone una riflessione sul razzismo di matrice italiana. Nella prima parte l’autore ripercorre la storia del pensiero razzista dall’Unità d’Italia, passando per il periodo coloniale fino a quello fascista. Una storia rimossa, che tuttavia continua a produrre il frutto avvelenato del pregiudizio razziale, sia che esso si manifesti contro africani, ebrei e zingari, sia contro i figli di unioni miste. Nella seconda parte, avvalendosi anche delle testimonianze raccolte in due laboratori tenuti a Genova e a Brescia, si sofferma invece sui dispositivi attuali del razzismo italiano e sulla sua fabbricazione.
Qui si visita l’officina dei fantasmi, il processo di “inferiorizzazione” di alcune categorie sociali, la produzione dei capri espiatori e la diffusione delle paure. Si getta uno sguardo anche sulle “folle fredde”, costruite dall’alto attraverso i canali mediatici, e sul razzismo come affare economico, intorno al quale ruotano numerosi interessi. Infine si apre una finestra sulla prospettiva interculturale. Nella modernità liquida e precaria, il confronto paritario tra culture diverse resta il nodo irrisolto.

martedì 4 gennaio 2011

Appello di Euskal Herriaren Lagunak per il corteo del 15 gennaio


SOLIDARIETÀ AI PRIGIONIERI POLITICI BASCHI

Oggi sono più di 700 i prigionieri politici baschi rinchiusi nelle carceri spagnole e francesi, e migliaia i militanti indipendentisti in attesa di giudizio. A finire davanti ai giudici della Audiencia National sono i militanti di ETA, delle organizzazioni giovanili, dei partiti della sinistra indipendentista e più in generale coloro che condividono la lotta per Euskal Herria libera, indipendente e socialista. Le condizioni cui i prigionieri e le prigioniere basche sono costretti dallo stato spagnolo e da quello francese possono essere lette solo come il tentativo di aumentare la sofferenza del popolo basco attraverso la vendetta politica.

Basta pensare al fatto che i prigionieri con malattie gravi o incurabili continuano a esser detenuti, all’applicazione di fatto dell’ergastolo, alla tortura, alla dispersione e cioè l’allontanamento a centinaia di chilometri dei prigionieri da Euskal Herria, alla spirale in cui vengono coinvolti familiari e amici dei prigionieri obbligati ad accollarsi viaggi lunghissimi per vedere i loro cari duranti colloqui brevi per accedere ai quali sono obbligati a subire trattamenti umilianti.

Nel Paese Basco la solidarietà verso i prigionieri è parte integrante della lotta di liberazione nazionale e si sviluppa nella quotidianità: in ogni città e in ogni paese di Euskal Herria vi sono bandiere appese alle finestre e ai balconi che rivendicano il ritorno a casa dei prigionieri - “Euskal Presoak Etxera” - e in ogni taverna sono esposte le foto dei prigionieri, vengono organizzati momenti di socialità come pranzi popolari e concerti, manifestazioni locali o nazionali come per esempio in occasione delle ultime retate contro Segi o Askapena, oppure appuntamenti fissi come nel caso di Etxerat che ogni venerdì in ogni paese nel tardo pomeriggio promuove un presidio durante il quale familiari, amici e compagni dei prigionieri si ritrovano in un luogo simbolico del proprio territorio esponendone ancora una volta le foto.

Quando un prigioniero fa finalmente ritorno a casa solitamente si usa rendergli omaggio con un concentramento, un saluto da parte di tutte organizzazioni basche e un ballo tradizionale. Non è un caso che i prigionieri, qualsiasi sia la fase politica in atto in Euskla Herria, siano considerati una voce autorevole all’interno del movimento di liberazione nazionale. La Spagna oggi sta “completando” questo quadro alzando il livello repressivo proprio contro la solidarietà.
In molti casi la Audiencia National ha vietato le iniziative durante le quali si sarebbe dovuto tenere l’omaggio ai prigionieri e la polizia in alcuni casi è arrivata addirittura a caricare chi spontaneamente si era concentrato sotto casa di un prigioniero che stava facendo ritorno alla sua abitazione dopo essere uscito dal carcere.

Diversi militanti baschi sono invece finiti davanti ai giudici della Audiencia National con l’accusa di “apologia di terrorismo” per aver mostrato le foto di alcuni prigionieri, mentre in alcuni casi la polizia ha rimosso fisicamente le foto esposte in alcune taverne o strappando alcuni striscioni esposti per strada.

Sabato 15 gennaio alle ore 15.00 saremo in piazza SS. Annunziata per un corteo che vuole esprimere la propria solidarietà ai prigionieri politici baschi, ai loro familiari e amici. Durante il corteo esporremo le loro foto per mostrare la nostra totale condanna di quelle azioni repressive messe in atto da Madrid che hanno il fine di rimuovere i simboli della solidarietà nel Paese Basco: se loro pensano in questo modo di affievolire l’appoggio che la popolazione basca mostra verso i propri prigionieri, noi dimostreremo che questa solidarietà si è estesa oltre i confini di Euskal Herria.
Facciamo appello affinchè questa mobilitazione viva di un’ampia partecipazione perché pensiamo che la solidarietà internazionalista sia un elemento da valorizzare e perché, se Euskal Herria negli anni si è dimostrato un laboratorio repressivo, pensiamo che sia una questione che riguarda tutti coloro che nella vita hanno scelto di lottare come dimostra anche l'aumento della sorveglianza a livello europeo attraverso la nascita di un apposito organo di controllo “della radicalizzazione del pensiero”, approvato dal consiglio e dalla commissione europea nell'aprile 2010, non a caso sotto la presidenza spagnola.

SABATO 15 GENNAIO 2011
MANIFESTAZIONE
PIAZZA SS. ANNUNZIATA ORE 15.00

Euskal Herriaren Lagunak – Firenze

domenica 2 gennaio 2011

15 gennaio 2011 - Tanti popoli, un'unica solidarietà



Sabato 15 gennaio Comitati di Solidarietà, Collettivi studenteschi, Centri Sociali e altre realtà impegnate nella solidarietà internazionale lanciano un appello alla partecipazione al corteo che partirà alle ore 15.00 da piazza SS. Annunziata a Firenze in solidarietà con i prigionieri politici.

La tortura, l’isolamento, la detenzione in carceri di massima sicurezza sono pratiche che è costretto ad affrontare in ogni parte del mondo chi subisce la detenzione politica.

Sono misure il cui fine è quello di far tacere la lotta e la resistenza dei popoli, dei lavoratori e degli studenti, di chi si ribella all'occupazione militare, allo sfruttamento e al modo di produzione che oggiAggiungi un appuntamento per oggi ci viene imposto, il cui ulteriore obiettivo è quello di estendere la sofferenza ai familiari, agli amici dei prigionieri ed impedire o limitare la solidarietà in una cinica e fredda visione della vendetta politica.

Non fa eccezione l'Italia con il 41bis per i "politici" e il nuovo circuito di Alta Sicurezza che sancisce l’isolamento dei prigionieri dai detenuti comuni e la loro ulteriore suddivisione in base all’appartenenza politica.

In particolare è nostra intenzione esprimere la solidarietà ai più di 700 prigionieri politici baschi dispersi nelle carceri spagnole e francesi perché protagonisti della lotta per l’indipendenza e il socialismo in corso in Euskal Herria, a Roberto Martino, Segretario Generale del Movimento Teresa Rodriguez, arrestato in occasione degli scontri avvenuti in Argentina davanti all’ambasciata israeliana, a Ahmad Sa'adat, leader del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina arrestato nel 2008 e attualmente detenuto in isolamento nella prigione di Ramon nel deserto del Naqab e ai 5 eroi cubani ancora rinchiusi nelle carceri Statunitesi.

Euskal Herriaren Lagunak – Firenze
Brigate di solidarietà e per la pace
Unione Democratica Arabo-Palestinese
CPA fi-sud
Rete dei Colletivi degli Studenti Medi fiorentini
Collettivo Politico di Scienze Politiche – Firenze
Uds – Firenze
Assemblea Popolare di Rignano Antifascista
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio
Italia-Cuba – Campi Bisenzio
Centro Politico 1921 – Livorno
CSOA Godzilla – Livorno
Partito Comunisti dei Lavoratori – Firenze
Associazione di amicizia italo-palestinese
Caat Aretino
Collettivo Bujanov - Valdarno
Spazio Popolare Autogestito Donchisciotte


Per adesioni: ehlfirenze@autistici.org

Rassegna cinematografica: il gatto nero nel cinema horror

Dopo la lunga rassegna dedicata a Pedro Almodovar le Officine Cinematografiche propongono per il gennaio 2011 una serie di quattro proiezioni dedicate al gatto nero nel cinema horror.

3 gennaio 2011
“I racconti del terrore”di Roger Corman

10 gennaio 2011
“Un gatto nel cervello” di Lucio Fulci

17 gennaio 2011
“Due occhi diabolici” di Dario Argento e George A. Romero

24 gennaio 2011
“il gatto e il canarino” di Radley Metzger

sabato 1 gennaio 2011

Inizia il 2011

Inizio del duemilaundici in via Villamagna. Il CPAFiSud è entrato nel suo venticinquesimo anno di attività culturali e politiche per l'antifascismo e la solidarietà sociale, e ci è entrato con una di quelle feste di popolo da centoventi e più persone messe in piedi con la competenza e con l'impegno di sempre, cui hanno partecipato esponenti di quattro generazioni.