mercoledì 23 maggio 2012

24-26 maggio 2012 - 10° Sgrana e Traballa: tre giorni di musica popolare

Passavan gli esattor a frugar nelle dimore, a rovistar stalle e granai, a intimorir per i futuro i popolo e i mezzadro, che con man come la pietra dure, a stenti i di' sbarcava.
Un si potea tollerar ancora, un si potea veder gli sgherri schernir, nelle segrete rinchiuder fratelli e padri, marmocchi urlanti in faccia alla disperazion di donne che ben sapean icchè il fato ancor serberà loro. Bastò la miccia ad incendiar i palazzo, due salve a far sbarrar i castelli, bastò il baston per ricacciar dietro i vigliacchi, e ancor lo scherno verso i signor senti echeggiar nei vicoli e osterie.
Non gli vider più si dice, la macchia e i' buio tra le sue braccia accolse, ma eran briganti eran banditi. Continua o madre a cantar la ninna nanna “Dormi piccin tranquillo, c'erano, ci sono e ci saranno”.
(Briganti e banditi a Gavinana –“Epilogo”- “Arriva sempre il momento di decidere”)


S'arriva anche quest'anno al fatidico momento di dar le gambe a quello che per noi rappresenta un pezzo importante delle nostre attività. Stiamo parlando della Tre Giorni di Musica Popolare, di Sgrana & (Tra)Balla, non un evento ad uso e consumo di una musica popolare troppo spesso risucchiata come ogni cosa dentro il circuito del “guadagno”, con cui qualcuno può campare facendo finta di dire anche qualcosa, resa merce e come tale venduta per essere consumata.
Stiamo parlando di ben altro. Stiamo parlando di qualcosa che nasce all'interno di un contesto collettivo come quello del Centro Popolare Autogestito Fi-Sud, che si nutre dell'impegno, della volontà e del lavoro di tutti/e, che rigenera di anno in anno quello spirito che porta ognuno di noi a contribuire secondo le proprie capacità e possibilità per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Nata per scommessa, davanti ad una sonata e un canto in un bar della sempre dominata e mai sottomessa Corsica, arriva oggi alla sua decima edizione. Dieci anni di scommesse, gioie e amarezze... anche queste non mancano mai!
Con un quasi infantile entusiasmo pensavamo che l'ambiente della musica popolare potesse rappresentare realmente qualcosa di più “sano”di tanti altri contesti “artistici”. Pensavamo, noi continuiamo a pensarla così, che la storia del Popolo, quello con la P maiuscola che fatica, costretto a combattere giorno dopo giorno, che del canto nei campi, come nelle fabbriche e nelle galere ne ha fatto scuola di vita, lezioni di storia, memoria delle vittorie e delle sconfitte, delle ingiustizie e della forza di ribellarsi a queste, non può diventare solo “una strategia di marketing aziendale”.
Questo non ci ha sicuramente fatto diminuire la voglia di costruire Sgrana & (Tra)Balla, di rinnovarla, di valorizzare coloro che hanno capito lo spirito che ci animava e ci anima tuttora nella sua preparazione, quella parte sana della musica popolare a cui mandiamo un ringraziamento particolare.
Molti sono diventati amici, alcuni compagni di viaggio, altri anche molto di più.
Contribuiscono di anno in anno nel passare contatti, nel promuoverla e valorizzarla con la loro presenza per tutta la sua durata, condividendo con noi la fatica, il divertimento e gli onnipresenti postumi delle notti insonni. Non è certo raro trovare una fisarmonica armata di ramazza, un tamburello a dar giù di cencio o sentir cantare le voci che ricordan le note del giorno passato davanti ad un acquaio.
Sempre attenti che non diventi un evento estraneo alla realtà che ogni giorno viviamo, che porti al suo interno le lotte, le sofferenze, le vittorie, la solidarietà di classe per chi fuori o dentro una cella mai ha gettato in un fosso la propria bandiera di libertà, sempre pronto a raccoglierla anche quando le difficoltà sono sicuramente maggiori dei “risultati”.
Potrà essere l'ultima, la prima o una delle tante che si succederanno in futuro, ma come ogni anno cercheremo di far si che rappresenti lo spirito con cui è nata, cresciuta e da noi certamente desiderata.

Giovedi 24 maggio

Dalle 19.30 - Aperitivo
Stuzzica e spelluzzica i caci, e gli insaccati al popolo donati

Dirty old band - Il gruppo che nasce nel 2007 e porta avanti due filoni musicali diversi: da una parte la musica tradizionale irlandese e dall’altra i canti partigiani della Resistenza.Il legame tra i due filoni c’è, ed è anche molto forte. Soprattutto perché comunque i temi affrontati nelle ballate irlandesi sono molto popolari e molto affini ai temi affrontati poi nei canti partigiani. Entrambi parlano di storie di lotta, di emigrazione e di rivolta, nel caso degli irlandesi ovviamente verso il nemico inglese. Quindi tutte tematiche molto vicine a quelle italiane.

Dalle ore 21.00 - Cena
Spaccata la legna, spelati gli agli, via ai cibi: 'un resta che assaggiàlli!

I sonatori della boscaglia Il gruppo ha un repertorio che spazia dalla tradizione contadina toscana ai canti del lavoro, da quelli popolari della Maremma al Maggio, comprendendo anche alcuni brani musicali tratti da culture altre che si sono contaminate con la nostra. L' intenzione è quella di regalare, attraverso il nostro contributo al recupero ed alla diffusione della musica popolare, momenti musicali piacevoli e culturalmente non banali. Abbiamo scelto di essere totalmente acustici per riconquistare quella dimensione di contatto tra ascoltatori ed esecutori propria del passato ed anche perchè, come diciamo sempre con ironia, quando il collasso energetico del pianeta costringerà molti a smettere, "quelli senza spina" come noi... potranno tranquillamente continuare.
I maggiaioli “Canta’ Maggio” è espressione di una tradizione popolare e soprattutto contadina che ha radici antichissime. Nonostante non si abbiano notizie certe sull’esistenza passata dei Maggiaioli, già nel periodo medievale si ritrovano canti inneggianti all’avvento del mese di Maggio. E' comunque dalla fine dell’Ottocento che si hanno testimonianze, sia scritte che narrate di persona da vecchi Maggiaioli , della loro attività nel Mugello. Il gruppo partiva a piedi il trenta di Aprile cercando di raggiungere ogni piccolo casolare per cantare l’arrivo del Maggio, propiziatore di un buon raccolto, di amore e di pace. Così fraternizzavano con i componenti della famiglia, dedicandogli canti inneggianti ai temi del Maggio e non era raro che sull’aia si improvvisasse una vera e propria festa.

venerdi 25 maggio

Dalle 19.30 - Aperitivo
Si odon le note, si stende la tovaglia, un buon antipastino per tutta la marmaglia

Maram oriental ensemble Un viaggio nel Mediterraneo alla scoperta di ritmi, suoni e cultura medio-orientale. Il repertorio musicale di MARAM Oriental Ensemble abbraccia tutta la sponda orientale del Mediterraneo, partendo dalla Tunisia passando per l'Egitto, fermandosi in Palestina, Libano, Siria, Iraq e arrivando fino alla Turchia. Un repertorio vasto ed eterogeneo, che comprende brani folcloristici, canti popolari, musica classica orientale, brani dei più grandi compositori arabi. Un repertorio vario anche nei toni e nello stile, capace di toccare tutte le corde della musica grazie a una selezione di pezzi che spaziano dalle melodie più sofisticate a quelle più spensierate, offrendo quindi sia brani impegnati che ritmi festosi.

Dalle ore 21.00 - Cena
Godi o popolo, d'i' ccibo e d'i' vvino, alla faccia d'i' pprete e d'i' qquesturino

Lou tapage Il viaggio inizia alle porte del 2000 nel sud ovest del Piemonte, su quelle montagne dove si uniscono mare e pianura, Francia e Italia: una terra di confine in cui l'unirsi e il confondersi di lingue e tradizioni dà vita ad un mosaico di differenti voci, colori, suoni, un frastuono che tradotto in musica e in Occitano-Provenzale porta il nome Lou Tapage.Un gruppo rock figlio del Folk - contaminato da un discreto numero di padri ignoti - la cui musica spazia dal ritmo dei balli popolari alle arie irlandesi, dal cantautorato italo-francese alla musica celtica,il tutto legato da un filo conduttore che è proprio lo stile eclettico e personale con il quale i Lou Tapage da 10 anni a questa parte suonano in giro per l'Europa.
Radici calabre Il Gruppo "Radici Calabre" nasce ad Ottobre 2007 all'interno del campus universitario dell'Università della Calabria (CS). Le “Radici calabre” sono una realtà in continua espansione che vive di tradizioni e passione, animati dalla ricerca di un’ identità culturale che permetta loro di riappropriarsi di un passato, per troppo tempo, seppellito dalla moda del momento. La valorizzazione e il recupero delle peculiarità della Calabria d’altri tempi sono i punti cardine per interpretare i propositi del gruppo per il futuro.

Sabato 26 maggio

Dalle 19.30 - Aperitivo
Saran calabri i cibi, rossi i loro vini... non certo destinati a bianchi damerini.

"Hijo de la rebeldia: muerte, vida, milagros de Victor Jara" - omaggio al grande cantautore cileno
Victor Jara, la voce che racconta, la voce che ammonisce, il canto che precorre i fatti culminati con gli eccessi del nero settembre cileno del 1973. Il cantore del popolo, dei contadini e dei lavoratori. Nelle sue mani, spezzate dalla furia miltaresca del regime, giace il seme della semplicità: nelle sue parole, occultate alla meglio con la polvere dell'oblio, l'eredità eccezionale di un popolo ferito. Emiliano Berchio: voce, chitarra classica. Cantautore ligure-piemontese, ricercatore in storia contemporanea, si dedica da anni allo studio delle tradizioni musicali del bacino mediterraneo e al repertorio politico e di lotta della canzone cilena.

Dalle ore 21.00 - Cena
Foco, scintille, vapori e fumi: escon gli indomiti cuochi dai loro tuguri!

Incontrada Formazione musicale torinese rappresentativa dell'evoluzione multiculturale della nostra società. L'intero repertorio ha la particolarità di fondere sonorità con radici molto profonde nel nostro Sud con altre presenti nel bagaglio musicale ed esperienziale dei componenti, attraverso l'uso di strumenti che appartengono ad altre tradizioni sonore. Con facilità il gruppo gioca ad estrapolare l'origine di alcuni strumenti dalla sua storia per farli convivere con altre tradizioni. Citiamo la Darbouka con le sue sonorità nord africane, l'organetto che spazia tra repertori occitani, baschi e salentini e la musette francese che gioca con sapori galiziani e bretoni.
Ariacorte Il gruppo Ariacorte nasce nel 1996 a Diso (Le) e ad oggi annovera tra i suoi componenti alcuni dei musicisti più rappresentativi del panorama etno/popolare salentino: Carlo "canaglia" De Pascali, virtuoso ed ecclettico tamburellista, da sempre componente di primo piano dell'Ensemble della Notte della Taranta di Melpignano; Giovanni Arbace, chitarrista e compositore, costruttore egli stesso delle chitarre che suona, armonica a bocca e voce, autore delle musiche del film " Sogno e Furore" della regista salentina Heidi Rizzo, prodotto e presentato nel 2011 al festival del cinema di Roma da E. Winspear; Lucia Passaseo, voce che ha accompagnato per tanti anni quella storica dell'indimenticabile cantore salentino Uccio Aloisi recentemente scomparso oltre a Mariana Cariulo, flauto traverso, ottavino, ciaramella e ballo, Salvatore Corvaglia, organetto diatonico, Rocco Borlizzi, tamburello e voce storica del gruppo, Chicco Costantini, poliedrico ed esperto polistrumentista (mandola, mandolino, violino, chitarra e voce).
Il concerto, di forte impatto live e spettacolare, dal titolo "MagicaPizzica" vuole rendere un doveroso omaggio non solo alla più antica e travolgente forma di ballo e ritmo popolare qual’è la pizzica-pizzica e la pizzica-tarantata ma anche ai canti in griko, alle ballate contadine, alle tarantelle, brani con i quali la band è riuscita a portare, nei sedici anni di attività, la musica della propria terra su prestigiosi palchi e in numerose piazze d’Italia, d’Europa e del Mondo.

Kalamu Kalamu (il cui nome significa musica kalabra) nascono nel 2005, quando un gruppo di giovani calabresi sperimenta un percorso musicale che vede la loro terra d’origine protagonista in un’evoluzione di suoni contaminati dal mondo che la circonda. Parte il progetto che riprende brani della tradizione popolare meridionale rielaborati con l’uso di sempre nuovi generi musicali e brani composti interamente da loro utilizzando la musicalità dei loro dialetti con testi che affrontano tematiche sociali, politiche, culturali della loro terra e del resto del mondo, attraverso occhi di giovani che non smettono di sperare in un futuro migliore.

Banchetti di controinformazione, libri, materiale musicale, mostre, giochi e molte altre sorprese.


Bona Matte, ci si...!

Non poteva essere diversa la risposta allo sceicco bianco Matteo Renzi davanti alla malaugurata idea di vendere, insieme ad altre strutture pubbliche fiorentine, la scuola di Via Villamagna attualmente occupata dal CPA Firenze Sud. Iniziative come questa, insieme alle altre, sono l'esempio di quanto luoghi di aggregazione, di crescita politica e culturale come il nostro rappresentino una reale alternativa ad una città sempre più vetrina.

Nessun commento:

Posta un commento