domenica 11 dicembre 2011

Il Governo Monti: dalla padella nella brace!

“Sale lo spread!”, “calano le borse!”, il debito pubblico aumenta, ed i BOT?, i BUND tedeschi? E l'Euro è sotto attacco? Oddìo, il default!!!!
Nemmeno il tempo di gioire per la caduta dell'osceno governo Berlusconi, con la sua corte di nani e ballerine, sostituito in nome di questa emergenza, che ci ritroviamo il governo di Monti, proprio uno dei principali protagonisti di quel mondo finanziario fra i massimi responsabili del sistema capitalista in crisi. Nel momento di maggiore discredito delle banche e della finanza ci ritroviamo proprio loro a prendere direttamente in mano le leve del potere, invocati come salvatori della patria.
Beh, cos'altro ci possiamo aspettare da questi signori se non ancora una volta la stessa ricetta per salvare il loro sistema: sacrifici, sacrifici e sacrifici!
Ma se sono anni che facciamo sacrifici!
Sono anni che in nome della flessibilità siamo diventati tutti precari, con contratti da fame, perennemente ricattati, che i cosiddetti lavoratori garantiti vengono privati dei loro diritti, del loro salario, in cassa integrazione o licenziati. Da anni ormai gli immigrati sono al livello della schiavitù, mentre ancora c'è chi pensa che siano proprio questi il problema, incapaci di guardare oltre il proprio naso.
Sono anni ormai che i servizi, pagati con i nostri salari, con i nostri soldi, sono svenduti e tagliati. E questo vuol dire meno istruzione per i nostri figli, meno sanità, bollette più alte di acqua, luce e gas, e che l'età pensionabile viene spostata in avanti ed ancora non basta, arriveranno ad abolirla, la pensione!
Ed ora arriva il signor Monti, con il seguito di banchieri e professoroni a dirci dal salotto di Vespa, con responsabilità però, che dobbiamo ancora sacrificarci...
Aumento dell'età pensionabile fino a 44 ANNI di contributi e abolizione delle pensioni di anzianità, tagli alle pensioni oltre le 970,00 €, aumenti dell'IVA e della benzina che colpiscono tutti e fanno lievitare i prezzi di qualsiasi bene, aumento dell'IRPEF regionale per tutti i redditi; queste solo alcune delle misure dell'attacco sociale in atto. E questo a fronte di cosa? Ridicole tasse sui capitali rientrati dall'estero e su elicotteri e yacht; spese militari invariate con 16 miliardi di euro per l'acquisto di cacciabombardieri!!!!! Niente per i ricchi, un danno enorme per i lavoratori e le classi popolari.
Questi sono i PRIMI sacrifici imposti dal governo, aspettando con terrore la riforma del lavoro già promessa.
Ma sacrificarci per che cosa? Per salvare un sistema economico e politico che ci ha ridotto in questo stato? Per salvare le banche? Per salvare un sistema che fa solo in Italia tre morti sul lavoro al giorno? Che sta distruggendo l'ambiente con l'inquinamento e grandi ed inutili opere come la TAV, buone solo ad arricchire i soliti noti? Per salvare i profitti dei padroni che continuano a lucrare e guadagnare sulle spalle dei lavoratori?
Ma come, ci dicono, siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo “salvarci” tutti insieme, ognuno deve fare la sua parte, con equità. Ma quale barca, ma quale equità, noi non siamo insieme a chi guadagna in un solo mese o giorno quanto un operaio in un anno!
No, noi non ci arruoliamo, noi non siamo responsabili, rifiutiamo questa logica che ci impone come ineluttabile questo sistema e tutto ciò che si porta dietro.
La nostra responsabilità deve essere quella di cambiare questo infame sistema, di immaginare e costruire un mondo diverso! Di praticare la solidarietà concreta ed il mutuo soccorso, costruendo relazioni e rapporti sociali non basati sullo sfruttamento dell'uomo e dell'ambiente.
Di dire con forza che non è possibile che i responsabili e gli approfittatori di questa crisi continuino a spremerci fino all'ultima goccia.

E per questo saremo ancora nelle strade, sui nostri territori a fianco dei lavoratori in lotta, degli studenti che difendono quel che resta della scuola pubblica, dei pensionati, di tutti coloro che subiscono questa crisi e che di chinare la testa non ne possono più!

Centro Popolare Autogestito Firenze sud

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