venerdì 30 dicembre 2011

I Malasuerte Fi-Sud per gli Ultras Lebowski

Uno dei pregi dei Malasuerte Fi-Sud è quello di riuscire a trasformare un setting acustico in una bolgia ribollente ed entusiasta. L'occasione per il concerto acustico era la serata del 29 dicembre tenuta al Covo del CPAFiSud dagli Ultras Lebowski.
Degli Ultras Lebowski si è già avuto modo di trattare diffusamente; basterà ricordare che si tratta di gente cui piace molto il calcio e cui piace poco farsi prendere in giro.



Tra i brani eseguiti dai Malasuerte Fi-Sud, Quattro metri quadri c'entra per più di un verso, con il tema della serata e con la storia del CPAFiSud. Quattro metri quadri è presente da anni su Antiwarsongs.org avec une version française, e il testo è di Enrico Signori.
Anche su Enrico non c'è bisogno di dilungarsi. E' anche e soprattutto grazie al suo lavoro continuo di testimonianza e di documentazione se al CPAFiSud la stupidità cattiva dell'apparato repressivo italiano è nota da molti anni prima che certi strapagati "rappresentanti" della politica istituzionale cercassero di dare ad intendere che avevano smesso di far finta di non conoscerla.
Internet ha la memoria lunga.
Noi anche.


Sono un carcerato, sono stato condannato
tre anni di galera ho già scontato;
chiuso in una cella in compagnia di un ideale
avevo tanta voglia di volare.
Sono dentro per amore anche a me batteva un cuore
sembra strano un galeotto non ha il cuore;
poi un giorno ecco la notte la paura e poi le botte,
chiuso in un cella color morte...

In quattro metri quadri otto braccia da lavare,
quattro bocche da sfamare e da ascoltare;
quanto tempo lì a sognare
quanti giorni da scontare son la voce di chi vuol gridar...

Non é vero
non é vero
da una cella non si vede il cielo;
non è vero che non si muore,
dentro la mia cella non c'é il sole MAI!!

Per dormire non ho un letto io c'ho solo un gabinetto
queste mura nere sono le galere;
è sperare di uscire per un'ora nel cortile,
l'ora d'aria serve a non morire.
E cadere in depressione in una cella di rigore
è più facile di un calcio ad un pallone;
poi un giorno ecco la notte la paura e poi le botte,
chiuso in una cella color morte.

In quattro metri quadri otto braccia da lavare,
quattro bocche da sfamare e da ascoltare;
quanto tempo lì a sognare
quanti giorni da scontare son la voce di chi vuol gridar...

Non é vero
non é vero
da una cella non si vede il cielo;
non è vero che non si muore,
dentro la mia cella non c'é il sole MAI!!

Non é vero
non é vero
da una cella non si vede il cielo;
non è vero che non si muore,
dentro la mia cella non c'é il sole MAI!!

Non é vero
non é vero
da una cella non si vede il cielo;
non è vero che non si muore,
dentro la mia cella
dentro la tua cella
nella nostra cella
non c'é il sole MAI!!

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