sabato 20 ottobre 2012

Alessandro Giobbi (Il Menestrello) - Beppino (19 ottobre 2012)

Dalle rive dell'Arno un mattino
salutando una dolce ragazza
se ne andava alla macchia Beppino
con la fede di fa' il partigian.
Se ne andava alla macchia Beppino
con la fede di fa' il partigian.

Lei gli disse "Beppin non partire"
con il volto sconvolto dal pianto
"la sui monti potresti morire
se muori tu pure io morirò
la sui monti potresti morire
se muori tu pure io morirò".

"Su non piangere mio dolce amore"
disse Beppe asciugandole gli occhi
"A vent'anni vedrai non si muore
se mi aspetti io ritornerò.
A vent'anni vedrai non si muore
se mi aspetti io ritornerò."

Dopo mesi di combattimenti
dopo il freddo la fame e gli stenti
superati i rastrellamenti
con Potente a Firenze arrivò
superati i rastrellamenti
con Potente a Firenze arrivò.

E nel mezzo di quella battaglia
mentre tutta Firenze insorgeva
fu colpito da una mitraglia
e alla clinica grave finì.
fu colpito da una mitraglia
e alla clinica grave finì.

Alla clinica fra tanti feriti
la fancilla il suo amore cercava
tra quei tanti lamenti infiniti
singhiozzando chiamava Beppin.
Tra quei tanti lamenti infiniti
singhiozzando chiamava Beppin.

Ad un tratto una fievole voce
la chiamò tra le bende macchiate:
a quel letto lei corse veloce,
e il suo amore morente trovò.
A quel letto lei corse veloce,
e il suo amore morente trovò.

"Professore intervenga la prego
il mio sangue può dargli la vita;
professore lo salvi la prego"
e il dottore Beppino operò.
"Professore lo salvi la prego"
e il dottore Beppino operò.

Fu col sangue d'amore donato
che ella diede con tanta speranza
che Beppino così fu salvato
e al suo amore la vita legò.
Che Beppino così fu salvato
e al suo amore la vita legò.

Dalle rive dell'Arno felici
e tenendosi un bimbo per mano,
quello è il figlio di un partigiano,
nato insieme con la libertà.
Quello è il figlio di un partigiano,
nato insieme con la libertà.


Alessandro Giobbi chitarra e voce


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