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Solo la lotta di questi giorni ha fatto si che il licenziamento di 70 lavoratrici, per ora solo revocato, a fronte della decisione da parte dell'ASL10 della chiusura della RSA Le Civette, non fosse una semplice questione burocratica e così il diritto all'assistenza di altrettanti ospiti della residenza.
Una lotta che porta di nuovo all'attenzione non solo gli effetti dei tagli ai servizi sociali e sanitari, e questi sono solo i primi, ma gli stessi intenti speculativi sull'area pubblica di San Salvi, che passano obbligatoriamente attraverso la chiusura di quelle strutture di interesse sociale e collettivo presenti nell'area.
Non ci dovrebbe stupire l'attacco di CGIL e CISL alle lavoratrici appartenenti al sindacalismo di base con tanto di denuncia al Prefetto per quelle che definiscono pressioni per non accettare un accordo che non garantisce un bel niente, ne agli ospiti ne alle lavoratrici. Per chi è abituato a far ingoiare bocconi amari ai lavoratori/trici, qualsiasi opposizione e volontà di lotta per opporsi a tutto ciò non rappresenta altro che un ostacolo da rimuovere, così come lo rappresenta per ogni padrone.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e ci impegniamo a sostenere le lotte che verranno portate avanti contro lo smantellamento dei servizi pubblici e di interesse collettivo nella nostra città.
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
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