venerdì 28 dicembre 2012

29 dicembre - Cena Ultimi Rimasti Lebowski

Sabato 29 Dicembre al CPAFiSud cena di autofinanziamento Ultimi Rimasti Lebowski.
Si coglie l'occasione per festeggiare un Drugato di Origine Controllata e Garantita come M.B., per smaniare alla ormai leggendaria tombola con premi di dubbia utilità e danzare ai ritmi fiorentino/sudamericani di Ricci & Mora Henriquez Dj!

Programma:
20:00 - Aperitivo
21:00 - Cena di autofinanziamento Ultimi Rimasti Lebowski
22:15 - Tombola con premi di dubbia utilità
23:00 - Ricci & Mora Henriquez DJ. Special guest: l'amico d'i'Guano!

giovedì 20 dicembre 2012

22 dicembre - ''Gli Avvoltoi: storia di un gruppo ridicolo''

Sabato 22 dicembre 2012
Ore 19.30 presentazione del libro Storia di un gruppo ridicolo di Mreno "Spirogi" Lambertini e Lorenzo "Lerry" Arabia (fondatori del gruppo "Gli Avvoltoi").
Ore 21 cena sociale.
Ore 22.30 concerto: Gli Avvoltoi (storica beat band bolognese) e Dreg Machine (garage rock Firenze)

Gli Avvoltoi, Storia si un gruppo ridicolo (Moreno "Spirogi" Lambertini e Lorenzo "Lerry" Arabia)

Questo libro celebra il gruppo fautore della rinascita del beat italiano. Gli Avvoltoi hanno rappresentato il punto di inizio per la riscoperta e la rielaborazione della musica dei capelloni della nostra penisola. La loro non è stata certo una vita facile: sono passati attraverso continui cambi di formazione, scioglimenti e reunion, nonostante tutto hanno saputo regalarci una lunga serie di mitiche incisioni. Negli anni Ottanta, quando imperversavano i capelli cotonati e le discoteche, gli Avvoltoi non si sono lasciati influenzare dalla musica commerciale, riuscendo a portare avanti il Beat fino ai nostri giorni. Una avventura cominciata nel 1985, che ancora oggi vede Moreno Spirogi e i membri della band attivi protagonisti del rock’n’roll , sempre ad inseguire il loro sogno musicale.
“Degli Avvoltoi mi piaceva il rigore… quando uscì “Il nostro è solo un mondo beat” ricordo che guardavo la copertina e mi dicevo: ma come ha fatto Moreno a coinvolgere 5 persone tutte innamorate di un genere musicale in fondo desueto e per niente popolare?… Avevano stile e lo stile significa molto.” (Federico Fiumani).
“Negli anni (80) della rabbia e del furore punk, hardcore o garage gli Avvoltoi furono un gruppo rivoluzionario. Ci ricordarono e riportarono per primi alla luce, insieme a pochi altri appassionati, il valore dei 60s italiani, seppelliti da anni di oblìo e di snobismo pseudo politico impegnato.” (Tony Face Bacciocchi).

lunedì 17 dicembre 2012

21 dicembre - Presentazione di ''Le voci di piazza Tahrir'', con Vincenzo Mattei

Venerdì 21 dicembre al CPA fi-sud alle ore 18.00
presentazione del libro “Le voci di piazza Tahrir”, alla presenza dell'autore Vincenzo Mattei.
A seguire aperitivo e cena popolare.
Invitiamo tutti a partecipare per comprendere e sostenere la lotta del popolo egiziano contro ingiustizia e sfruttamento.

Le proteste dei lavoratori egiziani sono state determinanti per la caduta di Mubarak. La prima scintilla della rivolta è venuta da una ondata di proteste popolari contro l'aumento dei prezzi e la disoccupazione. Durante lo sciopero di Mahalla nell'aprile 2008 gli operai, dopo aver ingaggiato una vera e propria battaglia con la polizia, per la prima volta distrussero ogni immagine del dittatore nella città. Poi, nel corso della “rivoluzione di gennaio”, i grandi scioperi del 9 e 10 febbraio 2011 hanno determinato direttamente la caduta del regime: di fronte alla minaccia di uno sciopero generale, che avrebbe coinvolto le fabbriche di proprietà dell'esercito, i generali immediatamente costrinsero Mubarak a dimettersi.
Oggi l'opposizione popolare al colpo di mano islamista in Egitto rende a tutti evidente che la partita aperta dalle rivolte arabe non si è chiusa con la caduta dei dittatori. Le proteste in corso in Egitto, come in Tunisia, hanno cause ben chiare. I proletari riempiono di nuovo le piazze perché gli slogan popolari "libertà, pane, giustizia sociale" sono rimasti inascoltati. Non poteva essere diversamente, visto che i Fratelli Musulmani (FM) e i loro alleati, che hanno assunto il potere in Egitto, Tunisia, Libia, sono espressione di interessi capitalistici come lo erano Mubarak e gli altri dittatori, e perseguono le stesse politiche di austerità e di repressione verso i lavoratori e i sindacati. I governi islamisti reprimono gli scioperi, arrestano lavoratori e sindacalisti, attaccano sedi sindacali e manifestazioni ricorrendo allo squadrismo degli integralisti. I FM egiziani in particolare approvano leggi per la “protezione della rivoluzione” che criminalizzano chi sciopera e che impediscono ai lavoratori di organizzarsi liberamente nei sindacati, aumentano le tasse sui ceti popolari, tagliano la spesa statale, lasciano mano libera ai padroni di licenziare e reprimere.
La continuità con il passato è ben simboleggiata dal multimilionario Khairat Saad El-Shater, vicepresidente e principale finanziatore dei FM egiziani. Né deve essere dimenticato il ruolo delle petromonarchie del Golfo, alleate dell'Occidente e finanziatrici dei gruppi islamisti a livello internazionale.
Molte forze interne ed esterne, primi gli USA, si sono preparate per anni a governare la transizione egiziana, nel caso di caduta del regime, secondo i propri interessi. Non è un caso se i FM sono emersi come la forza politica più organizzata dalla rivoluzione di gennaio 2011. Sotto Mubarak è stato permesso loro di presentarsi alle elezioni e di organizzare la propria presenza nella società. Oggi con il colpo di mano di Morsi la nuova borghesia egiziana, riunita sotto insegne islamiche, vuole capitalizzare la forza acquisita per imporre una costituzione tanto liberista nella sfera dei rapporti economici quanto reazionaria nella sfera dei rapporti sociali.
Le azioni dei FM egiziani devono peraltro essere inquadrate nel progetto politico internazionale dei FM per l'area mediorentale e nordafricana, che emerge oggi con sempre maggiore chiarezza. Questo progetto persegue l'unificazione politica dell'area sotto le insegne del panislamismo ricorrendo a tutti i mezzi disponibili, non esclusi la guerra civile e il sostegno all'intervento militare dei paesi NATO, come in Libia e in Siria. L'obiettivo strategico è l'integrazione reciproca delle economie arabe e la loro apertura verso il mercato mondiale in un'ottica neocapitalista e neoliberista. Perciò I FM guardano all'esempio della Turchia dell'islamista “moderato” Erdogan come modello di borghesia islamica forte, capace di trattare con le borghesie occidentali su un piano paritario, ma allo stesso tempo favorevole ad una maggiore integrazione strategica dell'area nel sistema occidentale, secondo le linee del "grande medio oriente" teorizzato dagli USA.

Le promesse generiche di democrazia non possono soddisfare chi lotta per pane e giustizia sociale. I lavoratori e i proletari egiziani conoscono bene i FM e la loro politica neocapitalista e filo-occidentale, perciò la loro risposta all'elezione di Morsi non si è fatta attendere. Durante i primi 3 mesi della presidenza Morsi ci sono stati oltre 900 scioperi. Dall'inizio della rivolta, nonostante le difficoltà e la repressione, i lavoratori hanno costituito 500 sindacati indipendenti, che lottano per migliori condizioni salariali e di lavoro, per sanità e pensioni, per le nazionalizzazioni. I proletari egiziani rifiutano la normalizzazione neocapitalista degli islamisti. Per questo sono in prima fila nelle proteste contro Morsi. Per questo la loro lotta è la nostra lotta.

Centro Popolare Autogestito Fi-Sud

sabato 15 dicembre 2012

Comunicato di Firenze Antifascista sulla giornata del 13 dicembre 2012


Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista.Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati.
Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.
In una fase di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.In momenti come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o si sta da una parte o si sta dall'altra.Lo Stato oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti, repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.Se ne facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
Firenze Antifascista

Firenze, 14 dicembre 2012




giovedì 13 dicembre 2012

15 dicembre 2012: il decimo compleanno della BanPay Crew

Sabato 15 dicembre 2012 dalle 23.00 al CPAFiSUd BanPay Crew festeggia il suo decimo compleanno a suon di reggae vibes!

Nel corso della serata si alterneranno ai controlli i padroni di casa Banpay Crew accompagnati da Black Heart e Norhern Lights. In più si esibiranno al mic Francisca, Chisco e Kg Man!

Ingresso 3€

lunedì 10 dicembre 2012

12 dicembre: alla SMS Rifredi dibattito sulla strage di stato

Dopo i volantinaggi all'Istituto Russell-Newton di Scandicci, dopo i volantinaggi in S.Lorenzo, via Palazzuolo, S.Ambrogio e S.Croce, dopo l'iniziativa e il dibattito di sabato al Cpa fi-sud con un esponente dell'Associazione Dax, continua l'avvicinamento della Firenze Antifascista all'appuntamento del 13 dicembre.
MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE ORE 21
presso S.M.S. di Rifredi
via Vitt. Emanuele, 303

CONFERENZA-DIBATTITO SULLA STRAGE DI STATO
12 dicembre 1969: la strage di Piazza Fontana. 43 anni dopo ancora stragi fasciste.
Dalla madre di tutte le stragi: il tentativo di imporre un regime autoritario in Italia come risposta alle lotte della classe operaia, dei braccianti e degli studenti contro la crisi politica ed economica. Ai nostri giorni con la recrudescenza fascista, populista e xenofoba nella nuova e più profonda crisi del sistema capitalistico.

INTERVERRANNO
Maurizio Lampronti, Archivio '68, Firenze
Riccardo Antonini, "Partigiani sempre", Viareggio
Giovanni Bacciardi, CAAT, Firenze

È ORA DI DIRE BASTA
CHIUDERE TUTTI I COVI FASCISTI
LA RESISTENZA CONTINUA

Giovedì 13 dicembre alle ore 17.00 presidio in Piazza Dalmazia a fianco della Comunità Senegalese e alle ore 18.00 partenza del corteo antifascista per le vie del quartiere.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ikea 2012 - Ogni casa ha una storia da raccontare

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare. A fianco della lotta dei lavoratori in appalto dei magazzini Ikea di Piacenza. Materiali sulle lotte sindacali nella logistica, tra cooperative e sfruttamento.

martedì 4 dicembre 2012

8 dicembre 2012 ore 18.00 - Iniziativa e dibattito con l'Associazione Dax

La Firenze Antifascista con questo comunicato vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà al compagno Stefano, accoltellato dai neonazisti, e a tutto il movimento antifascista milanese.
Come in altre occasioni, colpendo lui hanno colpito tutti noi!
Ci sembra evidente che l’agibilità politica e l’impunità di cui godono oggi i fascisti siano maturate all’interno istituzioni democratiche dove quel filo nero che lega vecchi e nuovi fascisti agli apparati dello Stato non si è mai spezzato.
Al di là delle campagne demagogiche e del populismo di cui i fascisti si riempiono la bocca, le loro aggressioni colpiscono sempre chi realmente sceglie di lottare contro questo sistema: anche così si spiegano i lauti finanziamenti di cui possono godere e la stretta sorveglianza da parte di polizia e digos sempre pronti ai intervenire a difesa dei loro covi.
Non possiamo più accettare di piangere compagni uccisi, di vedere morire dei lavoratori solo perché hanno la pelle nera (il 13 dicembre ricorre un anno dall’assassinio di due senegalesi per mano di esponente di Casa Pond), di vedere aggredire gli studenti nelle università come nelle scuole o di veder pestare chi sceglie di vivere liberamente la propria sessualità e tutti coloro etichettati come “diversi”.
La risposta non può che essere sempre la stessa, l’unica che la storia ci ha dimostrato possa pagare: l’organizzazione e l’azione antifascista.
Invitiamo quindi a partecipare all’iniziativa di Firenze Antifascista che si terrà sabato 8 dicembre alle ore 18.00 al CPA fi-sud con un compagno dell’Associazione Dax di Milano che farà un quadro sui gruppi dell’estrema destra nel capoluogo lombardo e una panoramica sul clima che si respira in città dopo gli ultimi fatti
Rilanciamo la mobilitazione del 13 dicembre, giorno in cui saremo in piazza Dalmazia alle ore 17.00 per un presidio e alle ore 18.00 ci muoveremo in corteo, e le giornate del 15, 16 e 17 marzo a Milano in occasione del 10° anniversario dell’assassinio del compagno Dax

Firenze Antifascista
CPA fi-sud
Rete dei Collettivi Fiorentini Studenteschi
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Collettivo Politico Scienze Politiche
PCL
CAAT

lunedì 3 dicembre 2012

Non è la trama di un film. Qualche domanda sulla strage fascista del 13 dicembre

Firenze, un anno fa, 13 dicembre del 2011. Un fascista pistoiese di nome Casseri, ben conosciuto negli ambienti dell’estrema destra e militante di Casapound, spara contro alcuni lavoratori senegalesi in Piazza Dalmazia ed in San Lorenzo: due di loro muoiono, altri tre, di cui uno ancora in ospedale quasi immobilizzato, rimangono feriti. Il neofascista viene raggiunto in un parcheggio sotterraneo dalla polizia e lì muore (Si spara? Gli sparano?).
La prima preoccupazione di polizia, stampa e fascisti è di descrivere Casseri come un folle isolato; quella del triste prefetto Padoin è di prevenire “le possibili violenze degli antagonisti” e di proteggere le sedi fasciste!!
L’abitazione fiorentina dove era ospitato Casseri viene perquisita ma è trovata completamente vuota e ripulita da tutto! Basta un mese per chiudere le indagini: Casseri ha agito da solo, è un folle razzista, e non parliamone più!
No, noi vogliamo parlarne ancora, non bastano le conclusioni di Questura e Procura, non basta la targa del Comune che parla di gesto di un folle razzista, che scagiona tutti dalle proprie responsabilità; secondo noi è stato il gesto organizzato di un neofascista ben introdotto; e ci poniamo alcune domande: chi ha completamente ripulito la casa dove abitava Casseri? Che fine ha fatto il suo PC? Quali sono stati gli ultimi contatti del fascista? Che porte aprono le numerose chiavi ritrovate a Casseri? Perché un “folle razzista” era dotato di porto d’armi? Chi è lo psicoterapeuta dove era stato mandato Casseri? Quali sono i veri e forti legami tra la Questura di Pistoia ed i neofascisti di Casapound e Forza Nuova?
A queste domande non sono mai state date risposte dai sempre solerti investigatori, pronti a perseguire decine di antifascisti ma sempre proni nel coprire e proteggere le organizzazioni fasciste.
Non facciamo dietrologia, ma la storia d’Italia è segnata dal legame tra neofascisti, stato e servizi vari, tanto bene evidenziato dalla strage fascista del dopoguerra che ha inaugurato la strategia della tensione: la strage del 12 dicembre del ’69 a Milano; non ci si può, quindi, non porre queste domande.
D’altra parte va sottolineato il clima di odio ed intolleranza che le istituzioni hanno fomentato, e continuano a fomentare, nelle nostre città: l’immigrato è il diverso da colpire, responsabile del “degrado”, dell’illegalità e dell’insicurezza, capro espiatorio per una società in cui le vere sicurezze, casa, lavoro, sanità, istruzione, sono sempre più in discussione per le politiche dei vari governi degli ultimi 20 anni. Bastano poi pochi mesi al Comune di Firenze per riposizionare i cartelloni che evidenziano in un cerchio rosso un gruppo di senegalesi titolandolo ABUSIVI: gli stessi cartelli che erano stati tolti in fretta e furia all’indomani della strage per mascherare le proprie responsabilità. Del resto nemmeno viene concesso il permesso ai familiari del ragazzo ferito gravemente di poter venire in Italia, negando il ricongiungimento, lasciandolo abbandonato in un letto d’ospedale.
E che fine hanno fatto le roboanti dichiarazioni del Governatore Rossi sulle sedi fasciste? Niente, i fascisti continuano ad avere agibilità politica nelle nostre città, a Firenze hanno aperto una sede guarda caso proprio accanto alla Questura; il sindaco Renzi sostiene il “diritto” di Casapound ad avere sedi e di manifestare, i fascisti vengono lasciati sfilare tranquillamente a Roma come in altre città. Questo mentre in Europa, dalla Grecia all’Ungheria, il fascismo si ripropone, finanziato e coperto da Stati e classi dominanti, come possibile risposta alla crisi economica, politica, sociale e culturale, che stiamo vivendo, facendo proprio della caccia all’immigrato il cavallo di battaglia.
E così, mentre gli antifascisti finiscono in carcere e processati a decine, mentre gli immigrati continuano ad essere repressi, ad un anno di distanza dalla strage, possiamo dire che niente è cambiato; che, oggi come ieri, il fascismo va combattuto perché rappresenta una possibile opzione reazionaria per lo Stato, non certo un residuo del passato.
Ad un anno di distanza da quel tragico 13 dicembre, saremo ancora nelle piazze, nel nostro territorio, per dire che giustizia non è fatta, che queste istituzioni non ci rappresentano, che noi l’antifascismo non lo deleghiamo, noi lo pratichiamo, per dire ancora MAI PIU’ stragi fasciste, MAI PIU’ fascisti e razzisti.

CHIUDIAMO I COVI FASCISTI SUBITO!

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE ALLE ORE 17.00 PRESIDIO IN PIAZZA DALMAZIA
ORE 18.00 PARTENZA DEL CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE

Firenze Antifascista

giovedì 29 novembre 2012

7 dicembre 2012 - Serata di sostegno per i lavoratori Ikea in lotta

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare

All’Ikea non e' finita, dopo che i lavoratori, per giorni, in modo determinato, hanno lottato non solo per difendere la propria dignita', ma anche per ottenere migliori condizioni di lavoro. Il possibile ritiro della cassa integrazione, o la sua riduzione a 30 lavoratori, non risponde agli obiettivi della lotta, che continua anche sul piano legale e vertenziale. Ma soprattutto resta la sospensione dei dodici delegati del S.I. Cobas che rischiano di essere licenziati dal consorzio.
La determinazione mostrata dagli operai in queste settimane non puo' essere incrinata dalla mancanza di reddito.
Facciamo appello a tutti coloro che hanno gia' mostrato attivamente la loro solidarieta'di compiere un altro sforzo e a tutti quelli che hanno partecipato almeno idealmente a questa lotta, di sostenere in modo concreto gli operai contribuendo alla Cassa di Resistenza che abbiamo aperto: Causale "Cassa di Resistenza ikea” - Sindacato Intercategoriale Cobas con bollettini postali ccp nr. 3046206 con vaglia postale e bonifici IBAN 3N0760101600000003046206

Venerdi 7 dicembre 2012
Serata di sostegno alla lotta e alla cassa di resistenza dei lavoratori Ikea

dalle ore 20.00 video, interventi, aperitivo, cena di sottoscrizione.

mercoledì 28 novembre 2012

30 novembre 2012 - Serata di finanziamento per la Libreria Majakovskij

"La cultura è il mezzo, non il fine".

Thomas Sankara

Venerdi 30 novembre 2012 - Serata di finanziamento per la Libreria Majakovskij

Concerto con Marcone & Nico Royale, backed by The Dangerous Band.
A seguire DJ set con Borroka DJ Firm SKA.
Inizio concerti ore 23.00.
Ingresso serata 3 euro.

venerdì 23 novembre 2012

I provocatori di mestiere

Da qualche tempo nei pressi del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud si stanno ripetutamente verificando strani episodi a cui è necessario dare un'interpretazione. Di cosa si tratta? Presto detto: all' uscita del CPA, chiunque vi sia stato, per qualunque motivo (dall'essere stato a cena, dall'aver partecipato ad un dibattito ecc..) viene immancabilmente seguito da una macchina con a bordo uomini della polizia politica (DIGOS).
Non stiamo qui a lamentarci per questo, ormai siamo abituati a questo tipo di attenzioni. Quello che ci preme dire è che improvvisamente si è verificata un'accentuazione di questa situazione: due giovedì fa, in occasione di un'iniziativa/dibattito su quanto sta avvenendo in Grecia con l'organizzazione neo-fascista Alba Dorata, la stragrande maggioranza dei partecipanti ha avuto l'onore di essere scortata sotto casa e poi identificata. Quest'episodio può tranquillamente essere inserito nell' aggiornamento degli schedari dei questurini ma la ciliegina sulla torta è avvenuta giovedì scorso: una macchina si è posizionata davanti al cancello del CPA e chi era dentro il centro sociale è uscito per verificare che cosa stava accadendo. Non essendo periodo di carnevale, sia la macchina che i due figuri che si trovavano all'interno sono stati individuati come appartenenti alla Polizia di Stato.
Il problema è che ci siamo trovati di fronte a due individui che sono il chiaro prodotto del disagio sociale. In chiaro stato confusionale si sono lasciati andare a commenti e battute che di simpatico non avevano proprio niente. Questo comunicato poteva raccontare un finale diverso ma fortunatamente le cose si sono risolte al meglio. Ora, che si sia sottoposti ad una continua e logorante rottura di coglioni ci può stare ma avere a che fare con dei balordi che si credono di essere "forti" per gli abiti che indossano ci pare un po' troppo. Un consiglio: che vadano a smaltire le loro manie di grandezza da qualche altra parte anzi, molto meglio se se ne stanno nei loro comodi covi.

Centro Popolare Autogestito Fi-sud

giovedì 22 novembre 2012

Andiamo a salutare Elsa Maria Fornero!


E' confermata la presenza del

Ministro Fornero


giovedì 22 novembre a Firenze.

Andiamo a salutarlo!



Dalle 17.30
presidio davanti all'Istituto Stensen
di viale Don Minzoni!
Cobas Firenze - Cub Firenze - Usb Firenze

martedì 20 novembre 2012

20 novembre: Mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese

Martedì 20 novembre 2012, dalle ore 17:30 alle 20:00 a Firenze in Piazza della Repubblica.

Per rivendicare il diritto alla vita del popolo di Gaza, contro l’operazione militare israeliana “Pilastro di Sicurezza” che, con continui bombardamenti dal cielo, da terra e dal mare, sta distruggendo le strutture e infrastrutture palestinesi dell’area, e si rende responsabile di un lungo elenco di morti – bambini, donne e civili innocenti –vittime extra-giudiziarie di “assassini mirati” o di “effetti collaterali.”Ci opponiamo a che una competizione elettorale interna allo Stato di Israele si traduca in una tragedia immane per il popolo palestinese.Affermiamo il fatto che il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su località israeliane è la logica conseguenza del disumano e illegittimo blocco imposto da Israele a Gaza, della rovina di ogni attività produttiva, dell’immiserimento della popolazione e dell’incubo connesso alle sistematiche aggressioni omicide delle forze militari israeliane, e non la giustificazione per il loro intervento.Esigiamo che il Presidente Napolitano, il primo ministro Monti e il ministro degli esteri Terzi non parlino in nostro nome quando si dichiarano solidali con Israele e giustificano la sua aggressione militare omicida come un “diritto alla difesa”.Consideriamo il loro atteggiamento come espressione di un asservimento dell’Italia alla logica dell’illegittimità, della sopraffazione e della violenza portata avanti dallo Stato di Israele su scala internazionale, la cui unica prospettiva è quella di una catastrofe bellica dalle devastanti proporzioni.Rivendichiamo il rispetto del diritto internazionale e umanitario da parte di tutti e che non ci siano Stati, come Israele, che ne siano esentati per sensi di colpa, ricatti o criminali alleanze.

giovedì 15 novembre 2012

Solidarietà agli antifascisti fiorentini

Il 15 novembre 2012 il Tribunale di Firenze ha emesso la sentenza di condanna contro 11 antifascisti fiorentini: otto mesi per tentate lesioni.
Questi i fatti: nel 2009 un compagno viene arrestato, accusato di aver messo un petardo all'agenzia delle entrate, ed altri 10 vengono perquisiti accusati di aver cercato di impedire scorribande dei fascisti nel centro di Firenze il 23 maggio del 2009.
Attentato con finalità di terrorismo, gruppi pronti a fare azioni violente. Così, con la grancassa dei giornali, viene presentata l'ennesima inchiesta contro compagni del movimento, nel tentativo di isolare e reprimere.
A tre anni di distanza, con la sentenza del 15 novembre, non passa comunque un teorema accusatorio che è costato al compagno Mannu un mese e mezzo di carcere a Sollicciano e mesi di arresti domiciliari. I motivi per cui e' iniziata l'inchiesta, cui fu dato ampio risalto dalle veline della Digos e che hanno portato all'arresto di un compagno, non sussistono perche' Mannu è stato assolto dall'accusa di aver collocato il petardo alla agenzia delle entrate.
Rimangono i fatti di Via della Scala; fatti che confermavano la presenza in citta' di un gruppo di neofascisti che andavano e venivano dalla loro sede in via della Scala armati di bastoni. Ma ad essere condannati sono gli 11 antifascisti; queste sono condanne politiche: hanno colpito gli antifascisti perche' antifascisti, per quello che sono e fanno quotidianamente, per il loro agire al di fuori di schemi compatibili con il sistema esistente. Ancora una volta la giustizia dei tribunali e della polizia si è dimostrata connivente con i fascisti, come è accaduto con il caso di Casseri e dell'assassinio dei due ragazzi senegalesi, inchiesta insabbiata per non coinvolgere livelli più elevati, o come accaduto recentemente con l'aggressione in centro a due omosssessuali, che i carabinieri hanno cercato di far passare per ben due settimane come un caso di furto.... Questa è la giustizia italiana. La giustizia, quella vera, fatta di una realta' in cui si continui a lottare contro la guerra e lo sfruttamento, per il superamento delle disuguaglianze e delle differenze continueremo invece a perseguirla nei nostri luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle universita' cosi' come nelle piazze e nelle strade dei nostri quartieri e delle nostre città.
Per questo, dopo il presidio e il corteo di solidarieta' che nel giorno delle condanne hanno attraversato le strade del centro di Firenze, rilanciamo con ancora piu' forza l'appuntamento di sabato 17 alle ore 16.00 sotto il consolato greco in solidarieta' con gli antifascisti greci, contro i Neonazisti di alba dorata e le torture della polizia greca.

Firenze Antifascista

17 novembre 2012. Firenze: manifestazione al consolato greco di via Cavour

Sabato 17 Novembre ore 16.00
Manifestazione davanti al Consolato Greco – Via Cavour

Il pamphlet Fascismo e antifascismo nella Grecia della crisi è stato presentato nel corso dell'iniziativa - dibattito svoltosi al CPAFiSud l'8 novembre 2012.

Fascismo e antifascismo nella Grecia della crisi

mercoledì 14 novembre 2012

16 novembre: 41bis, il carcere di cui non si parla. Incontro con M.R. Prette

Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'"emergenza terrorismo" e l'"emergenza mafia - criminalità organizzata". Non si vuole qui dare giudizi su fenomeni sociali e politici richiamati. Si vuole invece portare l'attenzione sugli interrogativi suscitati dalle misure "emergenziali" adottate in relazione ad essi, in un Paese che si definisce democratico e che disattende la propria legge fondamentale.
in questo libro percorriamo la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato -o pretestuosamente consentito- l'evoluzione.
Prendendo l'esperienza armata degli anni Settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l'identità per sostituirla con un'altra.

Venerdi 16 novembre

ore 21 - Presentazione del libro "41bis, il carcere di cui non si parla" alla presenza dell'autrice Maria Rita Prette.

domenica 11 novembre 2012

14 novembre 2012: sciopero generale

14 novembre 2012
SCIOPERO GENERALE
giornata di mobilitazione cittadina
manifestazione ore 9.00 in p.zza San Marco a Firenze
Piazzata ore 19.00 in Santo Spirito
CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITÁ E IL GOVERNO MONTI
LA CONCERTAZIONE E IL COLLABORAZIONISMO SINDACALE HANNO FALLITO disarmando i lavoratori, portando impoverimento, precarietà, cancellazione di diritti, distruzione di istruzione e sanità pubblica.
DOBBIAMO AFFERMARE AUTONOMIA, identità di classe e capacità di azione collettiva, ritrovare unità nelle lotte, combattere la repressione.
SOSTENIAMO CHI LOTTA DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO:come i lavoratori ataf e gli operai della ginori a Firenze, come i lavoratori Ikea di Piacenza, gli operai di Pomigliano discriminati dalla Fiat, i cittadini e lavoratori "liberi e pensanti" dell'Ilva di Taranto e i NOTAV della valsusa, ... tutti quelli che non subiscono in silenzio. in gran parte dell'Europa i lavoratori sono in sciopero o in mobilitazione: NOI CI SAREMO!!!

Cobas - Confederazione dei comitati di base, USI Firenze, USI-AIT Sanità Toscana, CUB, Cpa fi-sud, nEXt Emerson, Movimento di Lotta per la Casa, Studenti Medi e Universitari Autorganizzati, Clash City Workers, Partito dei CARC, Partito Comunista dei Lavoratori


Il 14 novembre in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia sarà sciopero generale. In quel giorno saranno milioni i lavoratori che incroceranno le braccia e centinaia di migliaia quelli che scenderanno nuovamente nelle piazze delle città del sud Europa. La giornata sarà un altro momento di mobilitazione dopo i numerosissimi scioperi che si sono susseguiti, a partire dalla Grecia, in tutti paesi più toccati dalla speculazione sul debito.
Manifestazioni e scioperi hanno riempito le piazze di Atene, Madrid, Barcellona, Lisbona e Roma per opporsi agli ennesimi tagli e ai duri sacrifici decisi a livello europeo; si impongono politiche di austerity nel tentativo di salvaguardare un sistema entrato prepotentemente in crisi economica, culturale, energetica ed ambientale, oltre che di credibilità politica; le spese sociali vengono tagliate mentre per la tutela del sistema finanziario la Banca Europea presta all’1% miliardi di soldi pubblici alle banche private che utilizzano questi soldi per continuare a speculare sui debiti, con rendimenti fino al 6,7%.
Anche in Italia il governo dei banchieri e dei professori, chiamato apposta a svolgere questo ruolo, lo ha fatto attraverso la pesante riforma delle pensioni, con l’attacco ai diritti sul lavoro, le privatizzazioni dei beni pubblici, con il taglio costante sulla sanità e sull’istruzione, nello smantellamento definitivo di quel minimo di stato sociale che ancora esiste nel paese.
E tutte queste misure, in Italia come in Europa, sono state prese senza la minima opposizione della CGIL, degli altri sindacati confederali, e della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati che, convocando questo sciopero europeo, vorrebbe rilanciare il proprio ruolo concertativo avanzando la proposta di un nuovo Patto Sociale Europeo. Non si mettono certo in discussione il pagamento del debito o il ruolo delle banche, ma semplicemente si indica una strada di co-gestione della crisi, alla faccia dei sacrifici imposti a milioni di lavoratori. Negli ultimi venti anni la CES ha infatti accompagnato le politiche dei governi di attacco allo stato sociale, i processi di privatizzazione, precarizzazione e delocalizzazione.
Nonostante questo la data del 14 novembre, rilanciata in Italia anche dai sindacati di base, rappresenta comunque un momento di mobilitazione comune europea in cui possono trovare spazio in Italia le numerose vertenze territoriali, dall’ILVA con tutte le contraddizioni della CGIL, a Pomigliano, alla Sardegna, ai tanti altri luoghi dove cassaintegrazioni e licenziamenti continuano a colpire. Una giornata in cui scendere in piazza con lavoratori e studenti, non certo per rispondere all’appello della CES e consentirgli di continuare a sedersi al tavolo di padroni, banchieri e affaristi, ma perché per loro come per noi la misura è ormai colma.
A dircelo non sono le statistiche di qualche istituto o le oscillazioni dello spread, ma il nostro quotidiano, stipendi e pensioni ormai sempre più insufficienti a vivere dignitosamente, a pagare bollette, mutui, per non parlare delle spese per salute istruzione. A dircelo è la prospettiva di un lavoro incerto, i tre morti al giorno sul lavoro, i ritmi di produzione sempre più insostenibili sotto il costante ricatto di licenziamento o mancato rinnovo.
Il 14 novembre quindi saremo in piazza con i lavoratori e gli studenti per dire chiaramente che in quest’Europa non c’è spazio per questo Patto Sociale, che il sistema capitalista non è riformabile, ma è crisi, debito, sfruttamento e guerra; che la nostra Europa non può essere quella di padroni e banchieri, ma deve ripartire dall’unione e dalla crescita delle lotte comuni che si stanno sviluppando contro le politiche capitaliste, non per riformare questo sistema, ma per realizzare un reale cambiamento.

MERCOLEDÌ 14 novembre sciopero generale
Manifestazione ore 9.00 Piazza San Marco

È arrivato il momento di rialzare la testa e riaffermare che noi NON SAREMO PIÙ MERCE NELLE MANI DI NESSUNO

Centro Popolare Autogestito Firenze sud

mercoledì 7 novembre 2012

7 novembre: si festeggiano i 95 anni della Rivoluzione d'Ottobre

Il 7 novembre di 95 anni fa, il 7 novembre 1917, la Rivoluzione Socialista d'Ottobre fece tremare i padroni e sconvolse il mondo sotto la spinta degli operai e dei contadini russi organizzati nel Partito di Lenin.

Mercoledí 7 novembre 2012 al Cpa fi-sud

A partire dalle ore 19.00
Mostra sulla Rivoluzione d'Ottobre
Aperitivo e cena popolare
Proiezione del film Ottobre di S. Eisenstein
Musica, Canti e Brindisi...

Ora e sempre W Lenin!

lunedì 5 novembre 2012

9 novembre 2012: Veglia contadina. Omaggio a Victor Jara

Autunno. Quando la campagna riposa, la terra medita e custodisce il seme: le parole, al tramonto, trovano spazio fra i confini rassicuranti di una veglia contadina. Victor Jara, il cantore del popolo cileno, ha spiegato con la lingua dei semplici il canto della terra. Dalle mani spezzate dal lavoro alle manimassacrate dalla nera repressione militarista con una sola parola, Luminosa in testa: libertà.

9 Novembre 2012 ore 22.00

Emiliano Berchio
voce, chitarra classica

"80 anni fa nasceva Victor Jara: contadini, minatori, sogni, delusioni hanno attraversato con le sue canzoni la storia del Cile, prima di essere assassinato per mano dei militari di Pinochet, tanti di chi ha assassinato Jara ed altre decine di migliaia, continuano a muoversi impuniti in Cile inguaribili nostalgici di ordine, sicurezza e disciplina"

domenica 4 novembre 2012

A fianco dei lavoratori del deposito centrale IKEA

Aiuta i lavoratori in lotta del Deposito Centrale IKEA!
Uno dei modi possibili per dimostrare il proprio sostegno è quello di chiamare IKEA Customer service center: 199 11 46 46, per parlare direttamente con un operatore e segnalare che "se fino oggi sono stato un cliente solidale verso gli operai delle cooperative IKEA in sciopero, da domani potrei non essere più vostro cliente se le richieste dei lavoratori non verranno accolte", ricordandoci sempre che l'operatore con cui stiamo parlando è un altro lavoratore sfruttato e non certo il padrone.
Gli operatori rispondono dalle 09.00 alle 20:00 dal lunedì al sabato.
Inoltre oggi un gruppo di compagni di diverse realtà cittadine si è recata all'IKEA di Sesto Fiorentino volantinando e invitando i clienti a lasciare alle casse il coupon in calce al volantino:

"Alla Direzione IKEA Italia Retail ? Sede principale Strada Provinciale 208, 3 ? 20061 Carugate (MI) IO SONO DALLA PARTE DEI LAVORATORI SOLIDALE con i lavoratori del CONSORZIO CGS, in appalto con mansioni di movimentazione merci presso il Deposito Centrale IKEA di Piacenza. Per oggi mi unisco alla denuncia, da domani non comprerò più nei vostri negozi.
Un cliente non indifferente"

Di seguito il testo del volantino:

L’IKEA utilizza cooperative che sfruttano i lavoratori!
I lavoratori del Consorzio Gestione Servizi, in appalto con mansioni di movimentazione merci presso il Deposito Centrale IKEA di Piacenza, sono in lotta per rivendicare dignità e giusti salari.
Per questo si sono uniti ed organizzati ed ora IKEA e Consorzio vogliono licenziare i lavoratori più rappresentativi, la maggior parte delegati sindacali del Sindacato Intercategoriale Cobas.
IKEA non vuole lavoratori organizzati e sindacalizzati che scioperano e lottano nei propri magazzini e vorrebbe buttarne fuori alcuni per intimidire tutti gli altri.
Calpestati nella dignità, sfruttati, truffati nei loro salari.
ORA BASTA!

Gli operai stanno lottando per:
* il reintegro immediato dei lavoratori sospesi
* la cancellazione dei provvedimenti disciplinari
* l'allontanamento dei capi? eparto che non rispettano gli operai
* l'applicazione ed il rispetto del contratto nazionale
* il rispetto delle norme di sicurezza in particolare sui carichi di lavoro

In questi mesi, sconfiggendo la paura, hanno dimostrato che è possibile organizzarsi e lottare.
Adesso serve il tuo sostegno. Occorre il tuo aiuto.
Occorre che altri operai, altri cittadini, facciano sentire la loro voce ad IKEA.
Sostenere questa lotta significa sostenere la DIGNITA’
di tutti i lavoratori ed il diritto ad una esistenza migliore.

www.cpafisud.org
http://www.facebook.com/CpaFirenzeSud

venerdì 2 novembre 2012

15 novembre: sentenza di primo grado contro gli antifascisti fiorentini!

L’antifascismo non si processa!

Il 15 novembre il tribunale di Firenze emetterà la sentenza di primo grado del processo per i fatti di Via della Scala del 2009, che portarono a 11 perquisizioni in casa di altrettanti compagni e all'arresto di uno di essi.
Invitiamo quindi tutte le compagne e i compagni, le realtà politiche, sociali e sindacali, a tenersi aggiornate e pronte a mobilitarsi nel pomeriggio di giovedì 15 novembre poiché se il tribunale di Firenze dovesse emettere una sentenza di condanna la solidarietà con gli antifascisti si manifesterà il giorno stesso con un presidio sotto la Prefettura alle ore 18.00.
I fatti: dopo un'iniziativa elettorale organizzata da FN, dalla Destra, e Fiamma tricolore un gruppo di fascisti gira indisturbato per il centro di Firenze, compiendo aggressioni e intimidazioni ai danni di immigrati e di un gruppo di ragazzi che si recavano al concerto della Banda Bassotti alla Fortezza; seguono e aspettano fuori da un pub una compagna che telefona per chiedere aiuto. Normale che le scorribande dei camerati non sarebbero state tollerate a lungo in una città che ancora esprime un radicato antifascismo. E' così che un gruppo di compagni che si era recato in centro per verificare le continue voci di aggressioni è stato fermato e identificato dalla polizia.
Questi undici compagni, perquisiti poi il 6 Novembre, sono stati denunciati per tentate lesioni aggravate dalla premeditazione e dalla finalità di terrorismo, accusa evidentemente pretestuosa che vuole giudicarli per il solo fatto di essere antifascisti. Questa sentenza cade in momento molto particolare. Con l’intensificarsi delle misure di austerità e il crescente peggioramento delle condizioni di vita delle classi popolari assistiamo a un processo di revisionismo storico sempre più forte, nel quale sono le istituzioni stesse a concedere agibilità politica, finanziamenti e copertura poliziesca ai vari gruppi neofascisti, capaci di muoversi comunque su più livelli tenendo in piedi campagne populiste e intrecciando rapporti che vanno dalle istituzioni fino alla malavita organizzata.
Ma se da una parte la strategia repressiva tende ad agire con il sostanziale appoggio dei mass media con l’utilizzo retorico della teoria degli “opposti estremismi” nel tentativo di delegittimare e svilire i valori dell’antifascismo, nella pratica assistiamo invece a qualcosa che va ben oltre il tentativo di mettere “rossi” e “neri” sullo stesso piano. Mentre gli antifascisti finiscono nelle aule di tribunale se non in carcere, addirittura un fatto tanto eclatante quanto drammatico come la strage del 13 dicembre scorso messa in atto dal neofascista Casseri è stata archiviata nell’arco di poche settimane: quello del “gesto folle ed isolato” è stato l’alibi con il quale tutte le istituzioni cittadine, Comune, Prefettura e Questura, hanno preferito stendere un velo di silenzio che lascia ancora pesantissimi interrogativi su quella vicenda e che la dice lunga sul livello di impunità di cui godono i neofascisti anche in Italia. A fronte di questa situazione, crediamo che chiunque si riconosca nei valori dell’antifascismo debba necessariamente farsi carico di pratiche quotidiane che si esprimano giorno per giorno, strada per strada, sostenendo poi attraverso la solidarietà tutti quei compagni che per il loro impegno antifascista hanno subito e continuano a subire processi e repressione.

Firenze Antifascista

lunedì 29 ottobre 2012

Solidarietà agli imputati nel processo contro il movimento fiorentino


Giovedì 25 ottobre si è svolta presso il Tribunale di Firenze l’udienza preliminare del Processo contro il Movimento fiorentino dopo lo slittamento del 14 giugno scorso.
Dopo le 35 misure cautelari tra arresti e obblighi di firme imposte dal GIP lo scorso anno, ora il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 85 imputati su 86, fissando la prima udienza del I grado per il 3 maggio 2013.
Rimane quindi in piedi l’accusa di associazione a delinquere che, se da una parte è un capo d’imputazione contestato “soltanto” a 7 degli ormai 85 imputati, dall’altro è l’accusa che continua a tenere in piedi questo maxiprocesso e assieme tutta la montatura giudiziaria.
Altro elemento da non sottovalutare, anch’esso per il dato politico che sottintende, è la costituzione delle parti civili: enti pubblici e privati, banche, leghisti, neofascisti, digos e polizia.
Un tentativo di caricare maggiormente le richieste dell’accusa e includere direttamente nei processi penali alcuni dei soggetti che potremmo definire complici o responsabili della gestione della crisi del capitalismo, delle sue ricadute sulla vita di milioni tra lavoratori e studenti, e che per questo erano stati oggetto di contestazioni e manifestazioni.
In questo senso ribadiamo ciò che gli imputati hanno già detto in più occasioni: per tutti questi motivi, per il tentativo di utilizzare l’accusa di associazione a delinquere contro il dissenso, per il fatto di mettere sul banco degli imputati quelle che sono pratiche consuete in qualsiasi contesto si sviluppi una forma di lotta o resistenza, questo processo dovrebbe rappresentare un problema per tutti coloro che pensano sia importate continuare a lottare per cambiare la prospettiva di un futuro che si fa sempre più buio.
Processi come questo, mentre le misure di austerità tendono a privarci anche di quel poco che potevamo stringere in mano, sono funzionali alla chiusura di ogni spazio di agibilità a chi vorrebbe rappresentare un’opposizione politica e sociale al Governo Monti e a chi lo succederà, segnando in modo indelebile la soglia di ciò che è consentito e ciò che non lo sarà più. Concludiamo rinnovando ancora una volta la nostra solidarietà nei confronti degli imputati.

LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI!

Centro Popolare Autogestito fi-sud
Collettivo Politico di Scienze Politiche - Firenze

domenica 28 ottobre 2012

2-3 novembre 2012: due giorni ska


venerdi 2 novembre
Ivanoska
Skarabazoo
Dj Set con Mr. T-Bone

Sabato 3 novembre
Arsenio
Borroka DJ Firm


Inizio concerti ore 23.30

venerdì 26 ottobre 2012

Contro Alba Dorata. Iniziative a fianco degli antifascisti greci

Appello alla mobilitazione di solidarietà con gli antifascisti greci

La Grecia rappresenta per molti di noi un chiaro esempio della violenza con cui le misure economiche di austerity si scatenano contro la classe lavoratrice, i disoccupati ed i soggetti più deboli; ma, al tempo stesso, è anche un esempio della resistenza che questi soggetti esprimono giorno dopo giorno con scioperi, blocchi, sfida dei divieti e della violenza poliziesca, sperimentando vecchie e nuove forme di solidarietà e autogestione.
Ma se la crisi e le sue ricadute materiali generano resistenza osserviamo anche il preoccupante riaffacciarsi, nell'attualità dello scontro politico, di un fenomeno che pensavamo di aver sconfitto: il fascismo.

Tutta l' Europa sta registrando la recrudescenza di un neofascismo che, sebbene in un contesto storico differente, è, nelle forme e nei metodi, identico a quanto visto in passato.

Ungheria,Belgio, Italia, Germania, lunga sarebbe la lista degli stati in cui, pur in forme e in modi diversi,si sovrappongono ampi pezzi dello stato con le organizzazioni neofasciste, finanziate e usate come braccio armato contro quei movimenti che mettono in discussione sfruttamento e interessi del capitale.
La Grecia sta rappresentando anche in questo senso, con la presenza e la crescita di organizzazioni come Alba Dorata, un esempio di quanto questa sovrapposizione sia un pericolo reale, di quanto ampi settori dello stato vedano nel fascismo una soluzione alla gestione della crisi.

Alba Dorata agisce, come in passato abbiamo già tragicamente vissuto, nei modi classici della dottrina fascista, con le stesse collusioni con ampi settori dello stato che copre e finanzia i suoi membri, garantisce loro l'impunità, trasforma la paura per il futuro in necessità di sicurezza.

Ai suoi membri viene “consentito” di svolgere veri e propri compiti di polizia/pulizia nei confronti di immigrati e contro le loro organizzazioni, operando vere e proprie espulsioni della popolazione immigrata, attacchi contro le sedi dei partiti della sinistra e delle realtà di movimento. Le questure vengono usate come luoghi sicuri, e da li provengono numerose delle informazioni a loro disposizione. Oltre la metà delle forze di polizia vota per Alba Dorata. Non è quindi una semplice casualità che Alba Dorata abbia raggiunto il 7% nelle ultime elezioni, quando nelle precedenti tornate non arrivava all'1%.

Noi non siamo in Grecia ma, nostro malgrado, viviamo in questa fase storica e come tale siamo pienamente coinvolti in tutto ciò che sta succedendo al suo interno.
Troppe le ramificazioni, troppe le connessioni europee tra organizzazioni neofasciste, troppe le attenzioni del neofascismo italiano per quanto sta succedendo con Alba Dorata, troppo nella storia intreccia il neofascismo nostrale con quello greco, troppe le similitudini per le conseguenze delle politiche di lacrime e sangue del Governo Monti.

Gli antifascisti greci non stanno certo a guardare e si organizzano nelle forme e nei modi più efficaci, mettendosi in gioco in prima persona, assumendosi nei confronti di Alba Dorata una responsabilità storica per il loro futuro e non solo. Subiscono ogni giorno attacchi a cui rispondono senza timore nonostante gli arresti e le torture subite nei commissariati.
Noi siamo al loro fianco. Raccogliamo l'invito dei compagni greci a mobilitarsi, a denunciare quanto sta succedendo, a creare momenti di solidarietà e lotta per sostenere la loro lotta contro Alba Dorata, la nostra lotta comune contro il fascismo.


Giovedì 8 Novembre ore 21.30
Iniziativa – Dibattito con la presenza di compagni/e e antifascisti greci al Cpa Firenze Sud

Sabato 17 Novembre ore 16.00
Manifestazione davanti al Consolato Greco – Via Cavour

Firenze Antifascista

domenica 21 ottobre 2012

No alla guerra in Siria: fuori i fascisti dal movimento antimperialista!

Nel pomeriggio del 20 ottobre un nutrito gruppo di compagni si è recato al mercato di S. Lorenzo, mercato molto frequentati e dove lavorano molti immigrati, per un volantinaggio che mettesse al corrente della natura dell'appuntamento convocato dal Comitato Italia-Siria e fissato poco dopo nella vicina stazione di Santa Maria Novella. I compagni hanno portato con loro diverse bandiere palestinesi lanciando il presidio di martedì in Piazza della Repubblica alle ore 17.00 in solidarietà con la Estelle e il suo equipaggio.

Di seguito il testo del volantino in merito all'iniziativa del Comitato Italia-Siria.

No all'aggressione imperialista contro la Siria!
Fuori i fascisti dalle mobilitazioni antimperialiste!

Oggi pomeriggio alla stazione di Santa Maria Novella il Comitato Italia-Siria ha convocato una manifestazione. Con questo volantino, la nostra intenzione è quella di mettervi al corrente della vera natura di questo appuntamento.
Ovviamente noi, per quanto contrari alla guerra in Siria e piú in generale alla guerra imperiliasta, non saremo in piazza al fianco di questi soggetti.
Al di là delle divergenze con il comitato, che sostiene direttamente il governo Assad, pensiamo sia importantissimo denunciare il fatto che alla manifestazione di oggi pomeriggio prenderenno parte anche gruppi neofascisti.
Senza quindi farsi suggestionare dallo slogan del NO ALLA GUERRA e da qualche bandiera siriana è chiaro che in quella piazza vi saranno coloro che quotianamente, anche sul nostro territorio, si rendono fautori e complici di politiche razziste e descriminatorie, che non perdono occasione per coprirsi dietro a qualche campagna populista o mascherarsi dientro a posizioni volutamente ambigue per avere maggiore agibilità e mano libera di quanto già non gli venga consentito dalle istituzioni, nel tentativo di legittimare il loro agire.
Dobbiamo ricordarci che i neofascisti in Italia si rendono responsabili di aggressioni contro lavoratori e studenti in lotta, ma anche e soprattutto contro gli immigrati, magari proprio quelli scappati dalla guerra nel proprio paese d'origine.
Basta ricordare la posizione di Forza Nuova rispetto agli sbarchi a Lampedusa durante la guerra in Libia: i neofascisti si autoproclamarono difensori dell'isola e avrebbero voluto affinchiare le forze dell'ordine nei respingimenti.
Casa Pound invece sosteneva che il fronte della guerra si era spostato in Italia e come tale dove essere affrontato il problema.
Se oggi provano a mascherarsi da progressisti è solo per opportunismo poichè continuerano a dimostrarci ogni giorno che per loro il prima problema da risolvere per far fronte alla crisi è proprio la presenza degli immigrati.

Ma soprattutto, qua a Firenze, non dobbiamo dimenticare che appena un anno fa il neofascista Casseri stava facendo il giro dei mercati fiorentini per pianificare la strage del 13 dicembre.

Quelli che oggi vedrete in Santa Maria Novella in una veste un po' insolita son fascisti e da tali van trattati...

...FUORI DAL MOVIMENTO ANTIMPERIALISTA!
...FUORI DA FIRENZE!

sabato 20 ottobre 2012

Alessandro Giobbi (Il Menestrello) - Beppino (19 ottobre 2012)

Dalle rive dell'Arno un mattino
salutando una dolce ragazza
se ne andava alla macchia Beppino
con la fede di fa' il partigian.
Se ne andava alla macchia Beppino
con la fede di fa' il partigian.

Lei gli disse "Beppin non partire"
con il volto sconvolto dal pianto
"la sui monti potresti morire
se muori tu pure io morirò
la sui monti potresti morire
se muori tu pure io morirò".

"Su non piangere mio dolce amore"
disse Beppe asciugandole gli occhi
"A vent'anni vedrai non si muore
se mi aspetti io ritornerò.
A vent'anni vedrai non si muore
se mi aspetti io ritornerò."

Dopo mesi di combattimenti
dopo il freddo la fame e gli stenti
superati i rastrellamenti
con Potente a Firenze arrivò
superati i rastrellamenti
con Potente a Firenze arrivò.

E nel mezzo di quella battaglia
mentre tutta Firenze insorgeva
fu colpito da una mitraglia
e alla clinica grave finì.
fu colpito da una mitraglia
e alla clinica grave finì.

Alla clinica fra tanti feriti
la fancilla il suo amore cercava
tra quei tanti lamenti infiniti
singhiozzando chiamava Beppin.
Tra quei tanti lamenti infiniti
singhiozzando chiamava Beppin.

Ad un tratto una fievole voce
la chiamò tra le bende macchiate:
a quel letto lei corse veloce,
e il suo amore morente trovò.
A quel letto lei corse veloce,
e il suo amore morente trovò.

"Professore intervenga la prego
il mio sangue può dargli la vita;
professore lo salvi la prego"
e il dottore Beppino operò.
"Professore lo salvi la prego"
e il dottore Beppino operò.

Fu col sangue d'amore donato
che ella diede con tanta speranza
che Beppino così fu salvato
e al suo amore la vita legò.
Che Beppino così fu salvato
e al suo amore la vita legò.

Dalle rive dell'Arno felici
e tenendosi un bimbo per mano,
quello è il figlio di un partigiano,
nato insieme con la libertà.
Quello è il figlio di un partigiano,
nato insieme con la libertà.


Alessandro Giobbi chitarra e voce


No Monti day - Manifestazione a Roma il 27 ottobre 2012

SABATO 27 OTTOBRE – ore 14.30
IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA A ROMA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO MONTI ED IL SUO GOVERNO
Partenza pullman da Firenze ore 8.00 dal teatro tenda
Per prenotazioni ed informazioni 3889537974
Sabato 27 ottobre saremo in piazza a Roma per il corteo contro Monti, il suo governo e chi lo appoggia, contro le politiche di tagli e sacrifici che sta imponendo, nella prima manifestazione nazionale da quando si è insediato il governo dei banchieri e dei tecnici - No Monti Day - organizzata da tutto il sindacalismo di base, da varie forze politiche e sociali, il Comitato No debito, centri sociali, associazioni e comitati per i beni pubblici...
Ad un anno dalla sua formazione il governo che doveva salvare l'Italia, appoggiato dai partiti maggiori, dai media principali e, di fatto, non osteggiato affatto dai sindacati confederali, ha mostrato in modo chiaro il suo ruolo di aguzzino a favore della classe dirigente italiana ed internazionale.
L'oscena controriforma delle pensioni, i tagli continui alla sanità, alla scuola ed all'università, ai trasporti, l'attacco ai salari diretti ed indiretti, hanno portato allo spostamento continuo di risorse dai lavoratori a padroni, banche e parassiti vari che continuano ad arricchirsi alle spalle di chi continua a fare sacrifici quotidiani.
La politica del governo è proseguita poi, fregandosene di referendum e sovranità popolare, con la vendita del patrimonio pubblico, le privatizzazioni dei servizi e le politiche di esternalizzazione, tutti provvedimenti volti a favorire i grandi gruppi industriali e finanziari italiani ed internazionali.
Fino all’ultima attuale legge di stabilità che, con lo specchietto per le allodole della mossa populista della diminuzione di un punto IRPEF, colpisce in realtà in profondità i redditi bassi con l’aumento IVA, il blocco delle detrazioni (finanche per i genitori disabili!!!), ed ancora ulteriori tagli alla sanità ed all’istruzione.
Roboanti sono gli echi degli scandali delle regioni, dal Lazio alla Lombardia, ma ancora una volta la corruzione della politica è utilizzata in funzione reazionaria, portando di fatto alla legittimazione dei vari finti tecnici prestati alla politica.
E non poteva mancare certo, in uno stato di crisi come quello attuale, la prosecuzione ed accentuazione delle politiche repressive: arresti contro militanti politici e sociali, inchieste, denunce, divieti e manganelli hanno fatto da base per la criminalizzazione e delegittimazione per chiunque metta in discussione la giustezza di queste politiche, con attacchi arroganti e violenti contro chi ha osato contestare il governo di tecnici.
In quest’ultimo anno numerosi sono stati i momenti di mobilitazione locale o settoriale, la protesta dei lavoratori delle fabbriche in crisi, dall’ALCOA all’ILVA, alle altre piccole o grandi aziende in cassa integrazione od in via di dismissione per delocalizzazioni o altro; abbiamo visto numerosi ancora una volta i lavoratori salire su una gru o su un tetto per rivendicare i propri diritti ed urlare la propria disperazione, in un gesto estremo già di per simbolo dell’isolamento in cui i lavoratori si trovano.

Proprio per questo sabato 27 ottobre saremo a Roma, perché è finalmente un momento nazionale di lotta contro le politiche di tagli e sacrifici; saremo a Roma per rivendicare ancora diritti e dignità, servizi veramente pubblici ed universali; e saremo a Roma per manifestare la nostra solidarietà a tutti i compagni in carcere e sotto inchiesta per le manifestazioni NO TAV e del 15 ottobre del 2011, per i compagni condannati a decine di anni di carcere per i fatti del g8 di Genova 2001 come per tutti coloro coinvolti nelle varie inchieste in tutta Italia

Centro Popolare Autogestito Firenze sud

venerdì 19 ottobre 2012

25 ottobre - Contro Alba Dorata, a fianco degli antifascisti greci

Proiezioni video, materiale informativo, interventi: dagli attacchi di Alba Dorata alle comunità immigrate, alle collusioni tra i fascisti e la polizia greca, alle giuste risposte degli antifascisti.

25 ottobre dalle 20.30 - Aperitivo cena.

Solidarietà internazionale antifascista

mercoledì 17 ottobre 2012

19 ottobre 2012 - Tarabaralla, Canti e tradizioni toscane

Venerdi 19 ottobre

Ore 19.00 - Alessandro Giobbi (Il Menestrello) presenta Tarabaralla - Canti e tradizioni toscane
Ore 21.00 - Cena popolare
Ore 23.00 - Concerto

Frutto di un lavoro approfondito e curato, ma allo stesso tempo semplice e accattivante, Tarabaralla si propone di recuperare, valorizzare e restituire al pubblico, non solo a quello specializzato, una significativa parte del patrimonio musicale della tradizione popolare toscana.
Il libro ed il cd che compongono l'opera sono strettamente correlati e ricreano una quantità di suggestivi ed evocativi canti, fra cui canzoni medievali d’argomento cavalleresco, brani d’origine rinascimentale, canti di lavoro e della tradizione contadina, fino a Odoardo Spadaro e alla canzone d’autore del Novecento. La registrazione dei ventisette brani (un'ora di durata complessiva) nasce dalla volontà di mantenere vivo e di diffondere un bagaglio musicale e culturale tanto eccezionale quanto scarsamente valorizzato e “consumato” rispetto a quello di altre regioni d’Italia. Ogni traccia è preceduta da uno stornello in ottava rima o da un piccolo brano recitato dall’attore Carlo Monni.
Nel volume sono riportati i testi delle canzoni, oltre alla loro collocazione storica e alla trascrizione musicale. Immagini, brani, proverbi e brevi approfondimenti sui temi della tradizione popolare (come la cucina, le feste fiorentine, o la letteratura popolare) completano il libro.
Avvalendosi della collaborazione di Narciso Parigi, Maurizio Geri, Renzo Franchi e altri Alessandro Giobbi, musicista e cantante fiorentino da anni attento ricercatore ed esecutore di musica popolare, offre così un quadro approfondito dell’esperienza musicale e culturale toscana, con le sue suggestioni e peculiarità.

mercoledì 10 ottobre 2012

27 ottobre 2012 - Milano: in ricordo di Giovanni Ardizzone


In piena "crisi dei missili" il 27 ottobre del 1962 la Camera del Lavoro di Milano organizzò, come in tante altre città italiane, una grande manifestazione di protesta contro l'aggressione imperialista degli Stati Uniti a Cuba. Dopo il discorso del Segretario della CGIL si formò un corteo che sfilò per le vie del centro storico milanese. I manifestanti alzavano cartelli e striscioni, scandivano parole d'ordine e canzoni politiche: "Indipendenza per Cuba", "Cuba sì, yankee no", "Pace, Pace", "Disarmo", "Fuori le basi nordamericane"... Dopo l'arrivo del corteo in Piazza del Duomo,il Comando della Polizia dette l'ordine di disperdere i manifestanti pacifisti. Il Terzo Battaglione della Celere, corpo speciale di intervento anti-manifestazioni giunto appositamente da Padova, iniziò i caroselli con le jeep. Le camionette cariche di poliziotti si gettarono deliberatamente contro la testa del corteo, investendo lo studente Giovanni Ardizzone (davanti all'antica Loggia dei Mercanti, di fronte al Duomo di Milano) e poco dopo altri due manifestanti: il muratore Nicola Giardino di 38 anni, e l'operaio Luigi Scalmana di 57 anni. Giovanni Ardizzone morì nello stesso pomeriggio in ospedale.

Nessuna distanza riuscirà a separare i cuori di chi lotta contro un sistema che fa dell'ingiustizia sociale la sua bandiera, utilizzando tutte le armi a sua disposizione per frenare la possibilità che gli sfruttati prendano possesso della propria capacità di cambiare le cose. Queste armi sono l'oblio della memoria, il revisionismo, le divisioni interne e la repressione in tutte le sue forme, ma tutto ciò non basta. La forza di chi è sfruttato a liberarsi dalle catene è così grande da spingere lo Stato ad utilizzare qualsiasi strumento a sua disposizione... ecco quindi il momento in cui i fascisti rialzano la testa prepotentemente, riprendendo il potere, uccidendo e dividendo.
Dimenticare ciò che è successo a Giovanni, a Carlo, a Dax, e a tanti altri compagni sarebbe un delitto tanto quanto accettare lo sfruttamento e la precarietà, tanto quanto la rassegnazione e l'accettazione del male di questo Sistema.

Sabato 27 ottobre tutti a Milano
alla manifestazione nazionale in ricordo di Giovanni Ardizzone

Circolo 26 Julio Italia-Cuba, CPAFiSud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

martedì 9 ottobre 2012

20 ottobre - La Cuba di Luciano Vasapollo, concerto con Il Generale e BanPay

Sabato 20 ottobre al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud

Ore 19.00 - Incontro con Luciano Vasapollo. "Cuba cambia, tra l'attuale crisi del capitalismo ed il socialismo del XXI secolo"
Ore 20.30 - cena sociale
Ore 23.00 - Concerto del Generale e One Drop Band + BanPay Crew

Sabato 26 ottobre al Camilo Cienfuegos (Campi Bisenzio)

Ore 21.30 - Incontro con Alessandra Riccio, direttrice della Rivista Latinoamericana
Ore 23.00 - Concerto dei cayenna + Joker Smoker Sound System

Info: rastaska@virgilio.it

lunedì 8 ottobre 2012

12 e 13 ottobre 2012: Sparacchia Fest, ottava edizione


Sparacchia Fest # 8
12-13 ottobre 2012


Venerdi 12

Mud
Lyon Estates
Nido di Vespe Spettro
Inizio concerti ore 22.30

Sabato 13

Kankroide
Doomned Humanity
Inizio concerti ore 18

Ore 21.00 Cena

Hobophobic
Strange Fear
Jungle Fever
Show of Force
Inizio concerti ore 22.30

sabato 6 ottobre 2012

Marco Rovelli e Lara Vecoli - La Comunarda (5 ottobre 2012)

 

Furia barricadera degli amori
Il tempo en rouge et noir confonde voci
e l'alba con la sera en bandolieres

I canti comunardi
scavano miniere erigono palazzi
sui boulevard della collina

E coi ragazzi in cima ad alzare un drappo nero
sul passato espirato con Lecomte
Si fermino all'ora gli orologi
oggi inizia un tempo nuovo in questa festa
e viva ciò che resta!
Si fermino all'ora gli orologi
oggi inizia un tempo nuovo in questa festa
e viva ciò che resta!

Abracadabrantesque, scrive il poeta
sul selciato in fiamme di Parigi
in questa evidente primavera!

Baciami Juliette se si fa sera
resta Menilmontant resiste ai tuoni
e ai lampi dei cannoni

E le baionette come un muro su a Montmartre
Juliette cantami ancora
il canto comunard

Il tuo nome è segnato a dito sul vetro
forse è questo dio, e al mio soffio si schiude
è un volto che ride, o un rigo di luce
io rido al tuo riso che mi dice sì.

Lo spettro si aggira per le piazze
all'Hotel de Ville in fiamme
appare agli orologi a Saint Lazare

La ghigliottina brucia sotto gli occhi di Voltaire
mentre canta Louise Michel
mai più carne all'uomo e schiavi ai re.

Juliette tu sei la rosa come il pane
libertà di maggio
antica sposa floreale allez Juliette

Versami da bere Côtes-du-Rhône di botte scura
perché su queste mura
si vive o si muore ma senza più paura

Il tuo nome è segnato a dito sul vetro
forse è questo dio, e al mio soffio si schiude
è un volto che ride, o un rigo di luce
io rido al tuo riso che mi dice sì.

Ton nom est signé du doigt sur la vitre
je vois ça c'est dieu, il s'éclot à mon souffle
un visage qui rit, une lumière qui s'ouvre
moi je ris à ton rire qui me dit oui
.

E tra i tamburi il soffio di mille respiri
canti liberi e stendardi come un cielo
suono dei liberi e rumore di corpi vivi
tra i tamburi il soffio di mille respiri


Marco Rovelli chitarra e voce.
Lara Vecoli violoncello.


mercoledì 3 ottobre 2012

4 ottobre 2012: cena per la Freedom Flotilla III

Giovedi 4 ottobre alle 21.00
Cena in solidarietà con la Freedom Flotilla

Estelle (Freedom Flotilla III) è ormai la terza nave che dal 2010, partendo dai porti della Scandinavia e facendo scalo in molti porti mediterranei, raccoglie attivisti di tantissime nazionalità.
Il suo viaggio, oltre a raccogliere la solidarietà internazionale con il popolo palestinese e con la sua lotta di liberazione, ha come tappa finale le coste della striscia di Gaza, sottoposte con l'assedio militare ad un vero e proprio embargo da parte delle forze israeliane.
Infatti giovedi, dopo la tappa a La Spezia, l'Estelle arriverà a Napoli da dove ripartirà due giorni dopo per la Palestina.

Fermiamo l'assedio di Gaza!
Rompiamo il blocco!
Con il popolo palestinese fino alla vittoria!

martedì 2 ottobre 2012

5 e 6 ottobre: Marco Rovelli e gli operai Irisbus al CPAFiSud

Venerdí 5 ottobre

Ore 20.30 cena popolare
Ora 22.00 Marco Rovelli presenta "Il contro in testa, gente di marmo e d'anarchia" e a seguire recita musicale.

Sabato 6 ottobre

La lotta continua
Ore 13.30 pranzo popolare
Ore 15.00 incontro con gli operai Irisbus del Comitato Resistenza Operaia

La storia degli stabilimenti Irisbus è una storia di delocalizzazioni, di raggiri e di corruzione, ma anche una storia di resistenza.
La decisione dell'AD Segio Marchionne di spostare definitivamente la produzione di autobus all'estero, ha decretato la chiusura degli storici impianti della Valle ufita.
Ma dentro questa storia nasce l'eccezione che ci piacerebbe diventasse regola: un gruppo di operai che decide di fare da sé, mette alle corde i politici (ultimo proprio Renzi) e i palazzi del potere e cerca legami con altri gruppi di lavoratori, con altre realtà aziendali.
La ricerca e il riferimento all'unità di classe costituiscono il DNA del Comitato Resistenza Operaia, ed il capitolo più bello di questa storia.
Una storia che non è ancora finita.