14 novembre 2012
SCIOPERO GENERALE
giornata di mobilitazione cittadina
manifestazione ore 9.00 in p.zza San Marco a Firenze
Piazzata ore 19.00 in Santo Spirito
SCIOPERO GENERALE
giornata di mobilitazione cittadina
manifestazione ore 9.00 in p.zza San Marco a Firenze
Piazzata ore 19.00 in Santo Spirito
CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITÁ E IL GOVERNO MONTI
LA CONCERTAZIONE E IL COLLABORAZIONISMO SINDACALE HANNO FALLITO disarmando i lavoratori, portando impoverimento, precarietà, cancellazione di diritti, distruzione di istruzione e sanità pubblica.
DOBBIAMO AFFERMARE AUTONOMIA, identità di classe e capacità di azione collettiva, ritrovare unità nelle lotte, combattere la repressione.
SOSTENIAMO CHI LOTTA DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO:come i lavoratori ataf e gli operai della ginori a Firenze, come i lavoratori Ikea di Piacenza, gli operai di Pomigliano discriminati dalla Fiat, i cittadini e lavoratori "liberi e pensanti" dell'Ilva di Taranto e i NOTAV della valsusa, ... tutti quelli che non subiscono in silenzio. in gran parte dell'Europa i lavoratori sono in sciopero o in mobilitazione: NOI CI SAREMO!!!
Cobas - Confederazione dei comitati di base, USI Firenze, USI-AIT Sanità Toscana, CUB, Cpa fi-sud, nEXt Emerson, Movimento di Lotta per la Casa, Studenti Medi e Universitari Autorganizzati, Clash City Workers, Partito dei CARC, Partito Comunista dei Lavoratori
Il 14 novembre in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia sarà sciopero generale. In quel giorno saranno milioni i lavoratori che incroceranno le braccia e centinaia di migliaia quelli che scenderanno nuovamente nelle piazze delle città del sud Europa. La giornata sarà un altro momento di mobilitazione dopo i numerosissimi scioperi che si sono susseguiti, a partire dalla Grecia, in tutti paesi più toccati dalla speculazione sul debito.
Manifestazioni e scioperi hanno riempito le piazze di Atene, Madrid, Barcellona, Lisbona e Roma per opporsi agli ennesimi tagli e ai duri sacrifici decisi a livello europeo; si impongono politiche di austerity nel tentativo di salvaguardare un sistema entrato prepotentemente in crisi economica, culturale, energetica ed ambientale, oltre che di credibilità politica; le spese sociali vengono tagliate mentre per la tutela del sistema finanziario la Banca Europea presta all’1% miliardi di soldi pubblici alle banche private che utilizzano questi soldi per continuare a speculare sui debiti, con rendimenti fino al 6,7%.
Anche in Italia il governo dei banchieri e dei professori, chiamato apposta a svolgere questo ruolo, lo ha fatto attraverso la pesante riforma delle pensioni, con l’attacco ai diritti sul lavoro, le privatizzazioni dei beni pubblici, con il taglio costante sulla sanità e sull’istruzione, nello smantellamento definitivo di quel minimo di stato sociale che ancora esiste nel paese.
E tutte queste misure, in Italia come in Europa, sono state prese senza la minima opposizione della CGIL, degli altri sindacati confederali, e della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati che, convocando questo sciopero europeo, vorrebbe rilanciare il proprio ruolo concertativo avanzando la proposta di un nuovo Patto Sociale Europeo. Non si mettono certo in discussione il pagamento del debito o il ruolo delle banche, ma semplicemente si indica una strada di co-gestione della crisi, alla faccia dei sacrifici imposti a milioni di lavoratori. Negli ultimi venti anni la CES ha infatti accompagnato le politiche dei governi di attacco allo stato sociale, i processi di privatizzazione, precarizzazione e delocalizzazione.
Nonostante questo la data del 14 novembre, rilanciata in Italia anche dai sindacati di base, rappresenta comunque un momento di mobilitazione comune europea in cui possono trovare spazio in Italia le numerose vertenze territoriali, dall’ILVA con tutte le contraddizioni della CGIL, a Pomigliano, alla Sardegna, ai tanti altri luoghi dove cassaintegrazioni e licenziamenti continuano a colpire. Una giornata in cui scendere in piazza con lavoratori e studenti, non certo per rispondere all’appello della CES e consentirgli di continuare a sedersi al tavolo di padroni, banchieri e affaristi, ma perché per loro come per noi la misura è ormai colma.
A dircelo non sono le statistiche di qualche istituto o le oscillazioni dello spread, ma il nostro quotidiano, stipendi e pensioni ormai sempre più insufficienti a vivere dignitosamente, a pagare bollette, mutui, per non parlare delle spese per salute istruzione. A dircelo è la prospettiva di un lavoro incerto, i tre morti al giorno sul lavoro, i ritmi di produzione sempre più insostenibili sotto il costante ricatto di licenziamento o mancato rinnovo.
Il 14 novembre quindi saremo in piazza con i lavoratori e gli studenti per dire chiaramente che in quest’Europa non c’è spazio per questo Patto Sociale, che il sistema capitalista non è riformabile, ma è crisi, debito, sfruttamento e guerra; che la nostra Europa non può essere quella di padroni e banchieri, ma deve ripartire dall’unione e dalla crescita delle lotte comuni che si stanno sviluppando contro le politiche capitaliste, non per riformare questo sistema, ma per realizzare un reale cambiamento.
MERCOLEDÌ 14 novembre sciopero generale
Manifestazione ore 9.00 Piazza San Marco
È arrivato il momento di rialzare la testa e riaffermare che noi NON SAREMO PIÙ MERCE NELLE MANI DI NESSUNO
Centro Popolare Autogestito Firenze sud
LA CONCERTAZIONE E IL COLLABORAZIONISMO SINDACALE HANNO FALLITO disarmando i lavoratori, portando impoverimento, precarietà, cancellazione di diritti, distruzione di istruzione e sanità pubblica.
DOBBIAMO AFFERMARE AUTONOMIA, identità di classe e capacità di azione collettiva, ritrovare unità nelle lotte, combattere la repressione.
SOSTENIAMO CHI LOTTA DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO:come i lavoratori ataf e gli operai della ginori a Firenze, come i lavoratori Ikea di Piacenza, gli operai di Pomigliano discriminati dalla Fiat, i cittadini e lavoratori "liberi e pensanti" dell'Ilva di Taranto e i NOTAV della valsusa, ... tutti quelli che non subiscono in silenzio. in gran parte dell'Europa i lavoratori sono in sciopero o in mobilitazione: NOI CI SAREMO!!!
Cobas - Confederazione dei comitati di base, USI Firenze, USI-AIT Sanità Toscana, CUB, Cpa fi-sud, nEXt Emerson, Movimento di Lotta per la Casa, Studenti Medi e Universitari Autorganizzati, Clash City Workers, Partito dei CARC, Partito Comunista dei Lavoratori
Il 14 novembre in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia sarà sciopero generale. In quel giorno saranno milioni i lavoratori che incroceranno le braccia e centinaia di migliaia quelli che scenderanno nuovamente nelle piazze delle città del sud Europa. La giornata sarà un altro momento di mobilitazione dopo i numerosissimi scioperi che si sono susseguiti, a partire dalla Grecia, in tutti paesi più toccati dalla speculazione sul debito.
Manifestazioni e scioperi hanno riempito le piazze di Atene, Madrid, Barcellona, Lisbona e Roma per opporsi agli ennesimi tagli e ai duri sacrifici decisi a livello europeo; si impongono politiche di austerity nel tentativo di salvaguardare un sistema entrato prepotentemente in crisi economica, culturale, energetica ed ambientale, oltre che di credibilità politica; le spese sociali vengono tagliate mentre per la tutela del sistema finanziario la Banca Europea presta all’1% miliardi di soldi pubblici alle banche private che utilizzano questi soldi per continuare a speculare sui debiti, con rendimenti fino al 6,7%.
Anche in Italia il governo dei banchieri e dei professori, chiamato apposta a svolgere questo ruolo, lo ha fatto attraverso la pesante riforma delle pensioni, con l’attacco ai diritti sul lavoro, le privatizzazioni dei beni pubblici, con il taglio costante sulla sanità e sull’istruzione, nello smantellamento definitivo di quel minimo di stato sociale che ancora esiste nel paese.
E tutte queste misure, in Italia come in Europa, sono state prese senza la minima opposizione della CGIL, degli altri sindacati confederali, e della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati che, convocando questo sciopero europeo, vorrebbe rilanciare il proprio ruolo concertativo avanzando la proposta di un nuovo Patto Sociale Europeo. Non si mettono certo in discussione il pagamento del debito o il ruolo delle banche, ma semplicemente si indica una strada di co-gestione della crisi, alla faccia dei sacrifici imposti a milioni di lavoratori. Negli ultimi venti anni la CES ha infatti accompagnato le politiche dei governi di attacco allo stato sociale, i processi di privatizzazione, precarizzazione e delocalizzazione.
Nonostante questo la data del 14 novembre, rilanciata in Italia anche dai sindacati di base, rappresenta comunque un momento di mobilitazione comune europea in cui possono trovare spazio in Italia le numerose vertenze territoriali, dall’ILVA con tutte le contraddizioni della CGIL, a Pomigliano, alla Sardegna, ai tanti altri luoghi dove cassaintegrazioni e licenziamenti continuano a colpire. Una giornata in cui scendere in piazza con lavoratori e studenti, non certo per rispondere all’appello della CES e consentirgli di continuare a sedersi al tavolo di padroni, banchieri e affaristi, ma perché per loro come per noi la misura è ormai colma.
A dircelo non sono le statistiche di qualche istituto o le oscillazioni dello spread, ma il nostro quotidiano, stipendi e pensioni ormai sempre più insufficienti a vivere dignitosamente, a pagare bollette, mutui, per non parlare delle spese per salute istruzione. A dircelo è la prospettiva di un lavoro incerto, i tre morti al giorno sul lavoro, i ritmi di produzione sempre più insostenibili sotto il costante ricatto di licenziamento o mancato rinnovo.
Il 14 novembre quindi saremo in piazza con i lavoratori e gli studenti per dire chiaramente che in quest’Europa non c’è spazio per questo Patto Sociale, che il sistema capitalista non è riformabile, ma è crisi, debito, sfruttamento e guerra; che la nostra Europa non può essere quella di padroni e banchieri, ma deve ripartire dall’unione e dalla crescita delle lotte comuni che si stanno sviluppando contro le politiche capitaliste, non per riformare questo sistema, ma per realizzare un reale cambiamento.
MERCOLEDÌ 14 novembre sciopero generale
Manifestazione ore 9.00 Piazza San Marco
È arrivato il momento di rialzare la testa e riaffermare che noi NON SAREMO PIÙ MERCE NELLE MANI DI NESSUNO
Centro Popolare Autogestito Firenze sud
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