giovedì 29 novembre 2012

7 dicembre 2012 - Serata di sostegno per i lavoratori Ikea in lotta

Ikea 2012 - Ogni casa ha qualcosa da raccontare

All’Ikea non e' finita, dopo che i lavoratori, per giorni, in modo determinato, hanno lottato non solo per difendere la propria dignita', ma anche per ottenere migliori condizioni di lavoro. Il possibile ritiro della cassa integrazione, o la sua riduzione a 30 lavoratori, non risponde agli obiettivi della lotta, che continua anche sul piano legale e vertenziale. Ma soprattutto resta la sospensione dei dodici delegati del S.I. Cobas che rischiano di essere licenziati dal consorzio.
La determinazione mostrata dagli operai in queste settimane non puo' essere incrinata dalla mancanza di reddito.
Facciamo appello a tutti coloro che hanno gia' mostrato attivamente la loro solidarieta'di compiere un altro sforzo e a tutti quelli che hanno partecipato almeno idealmente a questa lotta, di sostenere in modo concreto gli operai contribuendo alla Cassa di Resistenza che abbiamo aperto: Causale "Cassa di Resistenza ikea” - Sindacato Intercategoriale Cobas con bollettini postali ccp nr. 3046206 con vaglia postale e bonifici IBAN 3N0760101600000003046206

Venerdi 7 dicembre 2012
Serata di sostegno alla lotta e alla cassa di resistenza dei lavoratori Ikea

dalle ore 20.00 video, interventi, aperitivo, cena di sottoscrizione.

mercoledì 28 novembre 2012

30 novembre 2012 - Serata di finanziamento per la Libreria Majakovskij

"La cultura è il mezzo, non il fine".

Thomas Sankara

Venerdi 30 novembre 2012 - Serata di finanziamento per la Libreria Majakovskij

Concerto con Marcone & Nico Royale, backed by The Dangerous Band.
A seguire DJ set con Borroka DJ Firm SKA.
Inizio concerti ore 23.00.
Ingresso serata 3 euro.

venerdì 23 novembre 2012

I provocatori di mestiere

Da qualche tempo nei pressi del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud si stanno ripetutamente verificando strani episodi a cui è necessario dare un'interpretazione. Di cosa si tratta? Presto detto: all' uscita del CPA, chiunque vi sia stato, per qualunque motivo (dall'essere stato a cena, dall'aver partecipato ad un dibattito ecc..) viene immancabilmente seguito da una macchina con a bordo uomini della polizia politica (DIGOS).
Non stiamo qui a lamentarci per questo, ormai siamo abituati a questo tipo di attenzioni. Quello che ci preme dire è che improvvisamente si è verificata un'accentuazione di questa situazione: due giovedì fa, in occasione di un'iniziativa/dibattito su quanto sta avvenendo in Grecia con l'organizzazione neo-fascista Alba Dorata, la stragrande maggioranza dei partecipanti ha avuto l'onore di essere scortata sotto casa e poi identificata. Quest'episodio può tranquillamente essere inserito nell' aggiornamento degli schedari dei questurini ma la ciliegina sulla torta è avvenuta giovedì scorso: una macchina si è posizionata davanti al cancello del CPA e chi era dentro il centro sociale è uscito per verificare che cosa stava accadendo. Non essendo periodo di carnevale, sia la macchina che i due figuri che si trovavano all'interno sono stati individuati come appartenenti alla Polizia di Stato.
Il problema è che ci siamo trovati di fronte a due individui che sono il chiaro prodotto del disagio sociale. In chiaro stato confusionale si sono lasciati andare a commenti e battute che di simpatico non avevano proprio niente. Questo comunicato poteva raccontare un finale diverso ma fortunatamente le cose si sono risolte al meglio. Ora, che si sia sottoposti ad una continua e logorante rottura di coglioni ci può stare ma avere a che fare con dei balordi che si credono di essere "forti" per gli abiti che indossano ci pare un po' troppo. Un consiglio: che vadano a smaltire le loro manie di grandezza da qualche altra parte anzi, molto meglio se se ne stanno nei loro comodi covi.

Centro Popolare Autogestito Fi-sud

giovedì 22 novembre 2012

Andiamo a salutare Elsa Maria Fornero!


E' confermata la presenza del

Ministro Fornero


giovedì 22 novembre a Firenze.

Andiamo a salutarlo!



Dalle 17.30
presidio davanti all'Istituto Stensen
di viale Don Minzoni!
Cobas Firenze - Cub Firenze - Usb Firenze

martedì 20 novembre 2012

20 novembre: Mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese

Martedì 20 novembre 2012, dalle ore 17:30 alle 20:00 a Firenze in Piazza della Repubblica.

Per rivendicare il diritto alla vita del popolo di Gaza, contro l’operazione militare israeliana “Pilastro di Sicurezza” che, con continui bombardamenti dal cielo, da terra e dal mare, sta distruggendo le strutture e infrastrutture palestinesi dell’area, e si rende responsabile di un lungo elenco di morti – bambini, donne e civili innocenti –vittime extra-giudiziarie di “assassini mirati” o di “effetti collaterali.”Ci opponiamo a che una competizione elettorale interna allo Stato di Israele si traduca in una tragedia immane per il popolo palestinese.Affermiamo il fatto che il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su località israeliane è la logica conseguenza del disumano e illegittimo blocco imposto da Israele a Gaza, della rovina di ogni attività produttiva, dell’immiserimento della popolazione e dell’incubo connesso alle sistematiche aggressioni omicide delle forze militari israeliane, e non la giustificazione per il loro intervento.Esigiamo che il Presidente Napolitano, il primo ministro Monti e il ministro degli esteri Terzi non parlino in nostro nome quando si dichiarano solidali con Israele e giustificano la sua aggressione militare omicida come un “diritto alla difesa”.Consideriamo il loro atteggiamento come espressione di un asservimento dell’Italia alla logica dell’illegittimità, della sopraffazione e della violenza portata avanti dallo Stato di Israele su scala internazionale, la cui unica prospettiva è quella di una catastrofe bellica dalle devastanti proporzioni.Rivendichiamo il rispetto del diritto internazionale e umanitario da parte di tutti e che non ci siano Stati, come Israele, che ne siano esentati per sensi di colpa, ricatti o criminali alleanze.

giovedì 15 novembre 2012

Solidarietà agli antifascisti fiorentini

Il 15 novembre 2012 il Tribunale di Firenze ha emesso la sentenza di condanna contro 11 antifascisti fiorentini: otto mesi per tentate lesioni.
Questi i fatti: nel 2009 un compagno viene arrestato, accusato di aver messo un petardo all'agenzia delle entrate, ed altri 10 vengono perquisiti accusati di aver cercato di impedire scorribande dei fascisti nel centro di Firenze il 23 maggio del 2009.
Attentato con finalità di terrorismo, gruppi pronti a fare azioni violente. Così, con la grancassa dei giornali, viene presentata l'ennesima inchiesta contro compagni del movimento, nel tentativo di isolare e reprimere.
A tre anni di distanza, con la sentenza del 15 novembre, non passa comunque un teorema accusatorio che è costato al compagno Mannu un mese e mezzo di carcere a Sollicciano e mesi di arresti domiciliari. I motivi per cui e' iniziata l'inchiesta, cui fu dato ampio risalto dalle veline della Digos e che hanno portato all'arresto di un compagno, non sussistono perche' Mannu è stato assolto dall'accusa di aver collocato il petardo alla agenzia delle entrate.
Rimangono i fatti di Via della Scala; fatti che confermavano la presenza in citta' di un gruppo di neofascisti che andavano e venivano dalla loro sede in via della Scala armati di bastoni. Ma ad essere condannati sono gli 11 antifascisti; queste sono condanne politiche: hanno colpito gli antifascisti perche' antifascisti, per quello che sono e fanno quotidianamente, per il loro agire al di fuori di schemi compatibili con il sistema esistente. Ancora una volta la giustizia dei tribunali e della polizia si è dimostrata connivente con i fascisti, come è accaduto con il caso di Casseri e dell'assassinio dei due ragazzi senegalesi, inchiesta insabbiata per non coinvolgere livelli più elevati, o come accaduto recentemente con l'aggressione in centro a due omosssessuali, che i carabinieri hanno cercato di far passare per ben due settimane come un caso di furto.... Questa è la giustizia italiana. La giustizia, quella vera, fatta di una realta' in cui si continui a lottare contro la guerra e lo sfruttamento, per il superamento delle disuguaglianze e delle differenze continueremo invece a perseguirla nei nostri luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle universita' cosi' come nelle piazze e nelle strade dei nostri quartieri e delle nostre città.
Per questo, dopo il presidio e il corteo di solidarieta' che nel giorno delle condanne hanno attraversato le strade del centro di Firenze, rilanciamo con ancora piu' forza l'appuntamento di sabato 17 alle ore 16.00 sotto il consolato greco in solidarieta' con gli antifascisti greci, contro i Neonazisti di alba dorata e le torture della polizia greca.

Firenze Antifascista

17 novembre 2012. Firenze: manifestazione al consolato greco di via Cavour

Sabato 17 Novembre ore 16.00
Manifestazione davanti al Consolato Greco – Via Cavour

Il pamphlet Fascismo e antifascismo nella Grecia della crisi è stato presentato nel corso dell'iniziativa - dibattito svoltosi al CPAFiSud l'8 novembre 2012.

Fascismo e antifascismo nella Grecia della crisi

mercoledì 14 novembre 2012

16 novembre: 41bis, il carcere di cui non si parla. Incontro con M.R. Prette

Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'"emergenza terrorismo" e l'"emergenza mafia - criminalità organizzata". Non si vuole qui dare giudizi su fenomeni sociali e politici richiamati. Si vuole invece portare l'attenzione sugli interrogativi suscitati dalle misure "emergenziali" adottate in relazione ad essi, in un Paese che si definisce democratico e che disattende la propria legge fondamentale.
in questo libro percorriamo la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato -o pretestuosamente consentito- l'evoluzione.
Prendendo l'esperienza armata degli anni Settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l'identità per sostituirla con un'altra.

Venerdi 16 novembre

ore 21 - Presentazione del libro "41bis, il carcere di cui non si parla" alla presenza dell'autrice Maria Rita Prette.

domenica 11 novembre 2012

14 novembre 2012: sciopero generale

14 novembre 2012
SCIOPERO GENERALE
giornata di mobilitazione cittadina
manifestazione ore 9.00 in p.zza San Marco a Firenze
Piazzata ore 19.00 in Santo Spirito
CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITÁ E IL GOVERNO MONTI
LA CONCERTAZIONE E IL COLLABORAZIONISMO SINDACALE HANNO FALLITO disarmando i lavoratori, portando impoverimento, precarietà, cancellazione di diritti, distruzione di istruzione e sanità pubblica.
DOBBIAMO AFFERMARE AUTONOMIA, identità di classe e capacità di azione collettiva, ritrovare unità nelle lotte, combattere la repressione.
SOSTENIAMO CHI LOTTA DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO:come i lavoratori ataf e gli operai della ginori a Firenze, come i lavoratori Ikea di Piacenza, gli operai di Pomigliano discriminati dalla Fiat, i cittadini e lavoratori "liberi e pensanti" dell'Ilva di Taranto e i NOTAV della valsusa, ... tutti quelli che non subiscono in silenzio. in gran parte dell'Europa i lavoratori sono in sciopero o in mobilitazione: NOI CI SAREMO!!!

Cobas - Confederazione dei comitati di base, USI Firenze, USI-AIT Sanità Toscana, CUB, Cpa fi-sud, nEXt Emerson, Movimento di Lotta per la Casa, Studenti Medi e Universitari Autorganizzati, Clash City Workers, Partito dei CARC, Partito Comunista dei Lavoratori


Il 14 novembre in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia sarà sciopero generale. In quel giorno saranno milioni i lavoratori che incroceranno le braccia e centinaia di migliaia quelli che scenderanno nuovamente nelle piazze delle città del sud Europa. La giornata sarà un altro momento di mobilitazione dopo i numerosissimi scioperi che si sono susseguiti, a partire dalla Grecia, in tutti paesi più toccati dalla speculazione sul debito.
Manifestazioni e scioperi hanno riempito le piazze di Atene, Madrid, Barcellona, Lisbona e Roma per opporsi agli ennesimi tagli e ai duri sacrifici decisi a livello europeo; si impongono politiche di austerity nel tentativo di salvaguardare un sistema entrato prepotentemente in crisi economica, culturale, energetica ed ambientale, oltre che di credibilità politica; le spese sociali vengono tagliate mentre per la tutela del sistema finanziario la Banca Europea presta all’1% miliardi di soldi pubblici alle banche private che utilizzano questi soldi per continuare a speculare sui debiti, con rendimenti fino al 6,7%.
Anche in Italia il governo dei banchieri e dei professori, chiamato apposta a svolgere questo ruolo, lo ha fatto attraverso la pesante riforma delle pensioni, con l’attacco ai diritti sul lavoro, le privatizzazioni dei beni pubblici, con il taglio costante sulla sanità e sull’istruzione, nello smantellamento definitivo di quel minimo di stato sociale che ancora esiste nel paese.
E tutte queste misure, in Italia come in Europa, sono state prese senza la minima opposizione della CGIL, degli altri sindacati confederali, e della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati che, convocando questo sciopero europeo, vorrebbe rilanciare il proprio ruolo concertativo avanzando la proposta di un nuovo Patto Sociale Europeo. Non si mettono certo in discussione il pagamento del debito o il ruolo delle banche, ma semplicemente si indica una strada di co-gestione della crisi, alla faccia dei sacrifici imposti a milioni di lavoratori. Negli ultimi venti anni la CES ha infatti accompagnato le politiche dei governi di attacco allo stato sociale, i processi di privatizzazione, precarizzazione e delocalizzazione.
Nonostante questo la data del 14 novembre, rilanciata in Italia anche dai sindacati di base, rappresenta comunque un momento di mobilitazione comune europea in cui possono trovare spazio in Italia le numerose vertenze territoriali, dall’ILVA con tutte le contraddizioni della CGIL, a Pomigliano, alla Sardegna, ai tanti altri luoghi dove cassaintegrazioni e licenziamenti continuano a colpire. Una giornata in cui scendere in piazza con lavoratori e studenti, non certo per rispondere all’appello della CES e consentirgli di continuare a sedersi al tavolo di padroni, banchieri e affaristi, ma perché per loro come per noi la misura è ormai colma.
A dircelo non sono le statistiche di qualche istituto o le oscillazioni dello spread, ma il nostro quotidiano, stipendi e pensioni ormai sempre più insufficienti a vivere dignitosamente, a pagare bollette, mutui, per non parlare delle spese per salute istruzione. A dircelo è la prospettiva di un lavoro incerto, i tre morti al giorno sul lavoro, i ritmi di produzione sempre più insostenibili sotto il costante ricatto di licenziamento o mancato rinnovo.
Il 14 novembre quindi saremo in piazza con i lavoratori e gli studenti per dire chiaramente che in quest’Europa non c’è spazio per questo Patto Sociale, che il sistema capitalista non è riformabile, ma è crisi, debito, sfruttamento e guerra; che la nostra Europa non può essere quella di padroni e banchieri, ma deve ripartire dall’unione e dalla crescita delle lotte comuni che si stanno sviluppando contro le politiche capitaliste, non per riformare questo sistema, ma per realizzare un reale cambiamento.

MERCOLEDÌ 14 novembre sciopero generale
Manifestazione ore 9.00 Piazza San Marco

È arrivato il momento di rialzare la testa e riaffermare che noi NON SAREMO PIÙ MERCE NELLE MANI DI NESSUNO

Centro Popolare Autogestito Firenze sud

mercoledì 7 novembre 2012

7 novembre: si festeggiano i 95 anni della Rivoluzione d'Ottobre

Il 7 novembre di 95 anni fa, il 7 novembre 1917, la Rivoluzione Socialista d'Ottobre fece tremare i padroni e sconvolse il mondo sotto la spinta degli operai e dei contadini russi organizzati nel Partito di Lenin.

Mercoledí 7 novembre 2012 al Cpa fi-sud

A partire dalle ore 19.00
Mostra sulla Rivoluzione d'Ottobre
Aperitivo e cena popolare
Proiezione del film Ottobre di S. Eisenstein
Musica, Canti e Brindisi...

Ora e sempre W Lenin!

lunedì 5 novembre 2012

9 novembre 2012: Veglia contadina. Omaggio a Victor Jara

Autunno. Quando la campagna riposa, la terra medita e custodisce il seme: le parole, al tramonto, trovano spazio fra i confini rassicuranti di una veglia contadina. Victor Jara, il cantore del popolo cileno, ha spiegato con la lingua dei semplici il canto della terra. Dalle mani spezzate dal lavoro alle manimassacrate dalla nera repressione militarista con una sola parola, Luminosa in testa: libertà.

9 Novembre 2012 ore 22.00

Emiliano Berchio
voce, chitarra classica

"80 anni fa nasceva Victor Jara: contadini, minatori, sogni, delusioni hanno attraversato con le sue canzoni la storia del Cile, prima di essere assassinato per mano dei militari di Pinochet, tanti di chi ha assassinato Jara ed altre decine di migliaia, continuano a muoversi impuniti in Cile inguaribili nostalgici di ordine, sicurezza e disciplina"

domenica 4 novembre 2012

A fianco dei lavoratori del deposito centrale IKEA

Aiuta i lavoratori in lotta del Deposito Centrale IKEA!
Uno dei modi possibili per dimostrare il proprio sostegno è quello di chiamare IKEA Customer service center: 199 11 46 46, per parlare direttamente con un operatore e segnalare che "se fino oggi sono stato un cliente solidale verso gli operai delle cooperative IKEA in sciopero, da domani potrei non essere più vostro cliente se le richieste dei lavoratori non verranno accolte", ricordandoci sempre che l'operatore con cui stiamo parlando è un altro lavoratore sfruttato e non certo il padrone.
Gli operatori rispondono dalle 09.00 alle 20:00 dal lunedì al sabato.
Inoltre oggi un gruppo di compagni di diverse realtà cittadine si è recata all'IKEA di Sesto Fiorentino volantinando e invitando i clienti a lasciare alle casse il coupon in calce al volantino:

"Alla Direzione IKEA Italia Retail ? Sede principale Strada Provinciale 208, 3 ? 20061 Carugate (MI) IO SONO DALLA PARTE DEI LAVORATORI SOLIDALE con i lavoratori del CONSORZIO CGS, in appalto con mansioni di movimentazione merci presso il Deposito Centrale IKEA di Piacenza. Per oggi mi unisco alla denuncia, da domani non comprerò più nei vostri negozi.
Un cliente non indifferente"

Di seguito il testo del volantino:

L’IKEA utilizza cooperative che sfruttano i lavoratori!
I lavoratori del Consorzio Gestione Servizi, in appalto con mansioni di movimentazione merci presso il Deposito Centrale IKEA di Piacenza, sono in lotta per rivendicare dignità e giusti salari.
Per questo si sono uniti ed organizzati ed ora IKEA e Consorzio vogliono licenziare i lavoratori più rappresentativi, la maggior parte delegati sindacali del Sindacato Intercategoriale Cobas.
IKEA non vuole lavoratori organizzati e sindacalizzati che scioperano e lottano nei propri magazzini e vorrebbe buttarne fuori alcuni per intimidire tutti gli altri.
Calpestati nella dignità, sfruttati, truffati nei loro salari.
ORA BASTA!

Gli operai stanno lottando per:
* il reintegro immediato dei lavoratori sospesi
* la cancellazione dei provvedimenti disciplinari
* l'allontanamento dei capi? eparto che non rispettano gli operai
* l'applicazione ed il rispetto del contratto nazionale
* il rispetto delle norme di sicurezza in particolare sui carichi di lavoro

In questi mesi, sconfiggendo la paura, hanno dimostrato che è possibile organizzarsi e lottare.
Adesso serve il tuo sostegno. Occorre il tuo aiuto.
Occorre che altri operai, altri cittadini, facciano sentire la loro voce ad IKEA.
Sostenere questa lotta significa sostenere la DIGNITA’
di tutti i lavoratori ed il diritto ad una esistenza migliore.

www.cpafisud.org
http://www.facebook.com/CpaFirenzeSud

venerdì 2 novembre 2012

15 novembre: sentenza di primo grado contro gli antifascisti fiorentini!

L’antifascismo non si processa!

Il 15 novembre il tribunale di Firenze emetterà la sentenza di primo grado del processo per i fatti di Via della Scala del 2009, che portarono a 11 perquisizioni in casa di altrettanti compagni e all'arresto di uno di essi.
Invitiamo quindi tutte le compagne e i compagni, le realtà politiche, sociali e sindacali, a tenersi aggiornate e pronte a mobilitarsi nel pomeriggio di giovedì 15 novembre poiché se il tribunale di Firenze dovesse emettere una sentenza di condanna la solidarietà con gli antifascisti si manifesterà il giorno stesso con un presidio sotto la Prefettura alle ore 18.00.
I fatti: dopo un'iniziativa elettorale organizzata da FN, dalla Destra, e Fiamma tricolore un gruppo di fascisti gira indisturbato per il centro di Firenze, compiendo aggressioni e intimidazioni ai danni di immigrati e di un gruppo di ragazzi che si recavano al concerto della Banda Bassotti alla Fortezza; seguono e aspettano fuori da un pub una compagna che telefona per chiedere aiuto. Normale che le scorribande dei camerati non sarebbero state tollerate a lungo in una città che ancora esprime un radicato antifascismo. E' così che un gruppo di compagni che si era recato in centro per verificare le continue voci di aggressioni è stato fermato e identificato dalla polizia.
Questi undici compagni, perquisiti poi il 6 Novembre, sono stati denunciati per tentate lesioni aggravate dalla premeditazione e dalla finalità di terrorismo, accusa evidentemente pretestuosa che vuole giudicarli per il solo fatto di essere antifascisti. Questa sentenza cade in momento molto particolare. Con l’intensificarsi delle misure di austerità e il crescente peggioramento delle condizioni di vita delle classi popolari assistiamo a un processo di revisionismo storico sempre più forte, nel quale sono le istituzioni stesse a concedere agibilità politica, finanziamenti e copertura poliziesca ai vari gruppi neofascisti, capaci di muoversi comunque su più livelli tenendo in piedi campagne populiste e intrecciando rapporti che vanno dalle istituzioni fino alla malavita organizzata.
Ma se da una parte la strategia repressiva tende ad agire con il sostanziale appoggio dei mass media con l’utilizzo retorico della teoria degli “opposti estremismi” nel tentativo di delegittimare e svilire i valori dell’antifascismo, nella pratica assistiamo invece a qualcosa che va ben oltre il tentativo di mettere “rossi” e “neri” sullo stesso piano. Mentre gli antifascisti finiscono nelle aule di tribunale se non in carcere, addirittura un fatto tanto eclatante quanto drammatico come la strage del 13 dicembre scorso messa in atto dal neofascista Casseri è stata archiviata nell’arco di poche settimane: quello del “gesto folle ed isolato” è stato l’alibi con il quale tutte le istituzioni cittadine, Comune, Prefettura e Questura, hanno preferito stendere un velo di silenzio che lascia ancora pesantissimi interrogativi su quella vicenda e che la dice lunga sul livello di impunità di cui godono i neofascisti anche in Italia. A fronte di questa situazione, crediamo che chiunque si riconosca nei valori dell’antifascismo debba necessariamente farsi carico di pratiche quotidiane che si esprimano giorno per giorno, strada per strada, sostenendo poi attraverso la solidarietà tutti quei compagni che per il loro impegno antifascista hanno subito e continuano a subire processi e repressione.

Firenze Antifascista