www.cpafisud.orgwww.sgranaetraballa.org… e un se n'avea più di parlar di ieri, delle gesta di qualcun narrate. Stanchi s'era del gongolar, dello star li a sputar sentenze, a maledir quello e quell'altro. Eccome si volea danzar e far festa, i calici alzar al cielo insieme ai fumi dei bracer ardenti, ma più forte nel cuor battea, il voler di far dei passi avanti. Si rivoltavan i mori e poi gli slavi, giungevan spacci dell'ellenico furor. Cadean le teste di monarchi e dittatori. Un c'era più da far parole, ma cacciar via i despoti e i signori.....
(Ultimo capitolo – Briganti e Banditi a Gavinana)
Vedi pian piano scomparire le cianfrusaglie dal piazzale, il prato riassumer la sua bellezza. Si fan sopralluoghi per veder che manca, cosa nell'anno è andato perduto e consumato nelle innumerevoli iniziative, nel metterlo a disposizione di altri. Cosa manca in cucina, c'è da rimettere in funzione i bar e il palco. C'è da pensare all'impianto, alle luci, e poi ai gruppi, come dir di no a chi con noi ha condiviso giornate, fatiche, a chi ha dato un contributo pratico quando c'è stato bisogno, quale sarà il filo conduttore che ci guiderà?
Tutto questo è solo una parte di quello che sta dietro a Sgrana & (Tra)balla, alla nostra Sgrana&(Tra)balla, perché fatta da tutte/i quelli che si rendono protagonisti della sua riuscita.
Nostra perché anche in una festa è bene metter dei paletti, far le giuste differenze. Perché una rassegna di musica popolare non è Sgrana & (Tra)balla. Fa differenza se costruita attraverso la partecipazione e l'impegno di tutti e tutte, dove la barriera che separa chi offre e chi ne fruisce si annulla, dove il gruppo musicale non è l'evento ma cosa viva, pienamente consapevole di essere parte integrante di tutto questo.
Sappiamo bene che per noi avrà un senso impegnarsi, riproporre la Tre Giorni di Musica Popolare, finché questo sarà lo spirito che ci accompagnerà.
Uno spirito che ci porterà anche quest'anno a dar voce alle musiche che raccontano storie di proletari, operai e contadini, che sian Bretoni o Sardi. Respirare quell'attaccamento alle proprie tradizioni, ben lungi dal rappresentare elementi di chiusura, da condividere con chi, come noi, non respira l'aria dei “palazzi”. Storie di borgatari, di quel proletariato “extralegale” ben presente nella storia delle nostre metropoli, ma anche di quel proletariato immigrato che riempie i nostri cantieri e porta con se storia e tradizioni.
Non mancheranno gli amici di sempre, dalla corsica, dal paese basco, dalla calabria, i loro cibi e non da poco il loro aiuto. Ci mancherà
chi negli ultimi mesi ci ha lasciato, ma certo non mancheranno gli aromi del suo tè alla menta e la felicità che mostrava nel prepararlo.
Vorremmo festeggiare in quelle piazze dove migliaia di giovani, donne e uomini del mediterraneo hanno lottato in questi mesi e continuano a lottare. Vorremmo festeggiare con loro la vittoria, la creazione di un mondo libero dallo sfruttamento, dalle disuguaglianze, dal dominio dell'uomo sull'uomo, la creazione di un Mediterraneo non di disperazione e morte ma un mare che trasporta rivolta.
Che la nostra solidarietà e la nostra lotta accompagni il loro cammino
GIOVEDI 26 Maggio 2011Dalle ore 19.30 E ce n'erano assai che ci volean far la festa ......
E si guardaron attorno e bastò un cenno per iniziar con caci e vini per i grandi ed i piccini
NENEJEMME
Suonano tarantelle, ska, reggae, rock, e musica popolare cercando esclusivamente la festa. I loro brani raccontano di amori, passioni, gioie, dolori, tradimenti, fraintendimenti e tarantole che, passando dalla realtà ai doppisensi, come per magia, creano un'atmosfera semplice e quasi d'altri tempi che, con passione e divertimento, trasporta il pubblico di ogni età in danze scatenate.
Dalle ore 20.30 Un ci saran sbarre ma griglie nel futur nostro ...... Volteggiavan gli spiedi come spade, i coperchi come scudi e i fumi a nasconder del vin il rossoreLUCANIA
L’idea nasce dalla decennale esperienza legata alla frequentazione di contesti dove facilmente si possono incontrare anziani musicisti che suonano con dei bambini per il semplice piacere di farlo, oppure vedere accostata una zampogna che suona con un flauto di canna piuttosto che con una ciaramella e un organetto diatonico, o magari un violino con un tamburello e un mandolino che accompagnano la danza spontanea di donne e uomini che accennano antichi passi caratterizzanti la loro zona di provenienza e non.
OTTAVANTIBERLUSCA
Sono nati il 26 aprile 2008 in rete con lo scopo di produrre almeno un'ottava al giorno contro il nano di Arcore. Da allora sono state composte più di 5.000 ottave. Il gruppo si compone di una quindicina di poeti sparsi in tutta Italia. Successivamente sono cominciate anche le esibizioni dal vivo con nuove ottave improvvisate.
VENERDI 27 Maggio 2011Dalle ore 19.30 Un riusciranno con gabbie e sbarre a far passar a noi le risa .....
E si comincia a stuzzicar il palato, le menti inebriar, ma senza mai scordar di niente
COMPAGNIA AQUILANA DI CANTO POPOLARE
La Compagnia Aquilana di Canto Popolare nasce alla Cantina del Boss a L’Aquila, luogo di ritrovo serale degli universitari, studenti provenienti da diverse parti d'Italia.
Con l'organetto e il ddu bott', la chitarra e il violino, la zampogna e i tamburelli, il flauto e le castagnette, il putipù e lo scacciapensieri, il triccheballacche e lo scetavaiass, cantava canzoni raccolte lungo i tratturi, in tutte quelle terre del sud dove sono passati i pastori e i migranti, i poeti e i briganti. Dopo la notte maledetta del 6 aprile 2009, quando è stata la terra a ballare una tarantella di morte, anche la cantina del Boss, e tutte le altre, insieme a tutta la città, ha chiuso le palpebre e i battenti. Le parole e la musica sono andate in esilio e a vegliare sulle macerie e nei vicoli deserti è rimasto solo il silenzio.
Ma la Compagnia non ha mai smesso di suonare e cantare, di portare in giro la musica della tradizione popolare, in attesa di tornare nella sue care e vecchie cantine, piazzette e rugitelle.
Dalle ore 20.30 Che gli odor e i fumi superino muri e sbarre ......Gli nasconderem in pentole e nei fumi per fargli goder dei cibi nostriBANDAJORONA
Chi nasce a Roma resta inevitabilmente permeato dallo spirito della sua città. Uno spirito che nel tempo si è espresso con mille modalità e con scenografie differenti: dalle mura dipinte delle osterie alle celle delle carceri cittadine, dai luoghi del turismo più becero ai palazzi di borgata, dai teatri risorti ai tinelli piccolo-borghesi. Epoche diverse, contesti e contenuti differenti, un popolo in continua trasformazione, che sa inglobare il diverso e mantenersi se stesso: questo è il magma da cui BandaJorona fa emergere canti, melodie, "fattacci" narrati come gesta epiche, prese in giro del potere, canzoni romantiche e piene di nostalgia per qualcosa che, irrimediabilmente, va fuggendo.
INCONTRADA
Formazione musicale torinese rappresentativa dell'evoluzione multiculturale della nostra società.
L'intero repertorio ha la particolarità di fondere sonorità con radici molto profonde nel nostro Sud con altre presenti nel bagaglio musicale ed esperienziale dei componenti, attraverso l'uso di strumenti che appartengono ad altre tradizioni sonore.
Con facilità il gruppo gioca ad estrapolare l'origine di alcuni strumenti dalla sua storia per farli convivere con altre tradizioni. Citiamo la Darbouka con le sue sonorità nord africane, l'organetto che spazia tra repertori occitani, baschi e salentini e la musette francese che gioca con sapori galiziani e bretoni
SABATO 28 Maggio 2011Dalle ore 17.30 Che vengan bambini e grandi a disperder risa e gioia ......Saltimbanchi e giocolieri per sbeffeggiar signori e benpensantiDalle ore 19.30 E arrivaron dalla terra calabra a dar la vera unità di popolo ......Un riusciron a rubar loro caci e sapori, pe' i loro vini e cibi il grande onoreCANTI SARDI
Il canto a tenore è senz'altro un momento centrale della vita culturale sarda, è la scena musicale delle più consuete manifestazioni di vita pastorale tipiche del centro Sardegna: lì la musica etnica si colora d'arcaico, la vita del pastore e i pulpiti della natura si fanno simbiosi di canto e melodia, il sentimento e l'espressione diventano arte, quasi magia. Ogni forma di aggregazione, dal lavoro alla festa, rivela il forte spirito comunitario dei sardi: non c'è tosatura, non c'è ritorno dalle transumanze, banchetto o festa patronale che non siano coronate da su tenore.
Dalle ore 20.30 E saran fuochi e saran fiamme ......Che sian cibi e vini a non mancar per i viandanti, briganti, balordi e latitantiMUSICANTI DI BACCO
La loro storia ha origine nel febbraio 2002 da un gruppo di ragazzi trasferitisi nel cuore della Toscana; ed è proprio fra i filari dei vigneti e le cantine del Chianti, che l'ebbrezza dei canti popolari li conduce nel viaggio verso la ricerca continua e la conservazione dell'identità musicale tradizionale del meridione.E' uno sguardo verso il Sud, che ha vissuto nella storia profonde
trasformazioni, ma che ha conservato nel tempo la voglia di cantare e di ballare. Sono frammenti di storie e di racconti, nati nelle vecchie cantine intrise di umido o nelle distese di campi di grano, e raccolti durante gli incontri di questo lungo viaggio musicale.
DIGRESK
Un gruppo di sei musicisti che trae la sua ispirazione nel repertorio tradizionale bretone e celtico. Digresk non vuol dire solo musica, ma portare fino a noi i balli dell'Alta e Bassa Bretagna. Nel 2010 sono stati protagonisti di più di 40 concertie feste tra cui il Festival Interceltico di Lorient.
KALAMU
Kalamu, con il loro Folk Rock calabrese, anche quest’anno, nell’attraversare in lungo e in largo l’Italia e l’Europa, si fermeranno al CPA. Tra tradizione popolare meridionale, testi sociali, politici, culturali, tra sonorità etniche e voglia di stare insieme festeggiano il loro 10° anno di attività musicale.
Durante Sgrana & (Tra)Balla saranno presenti banchetti informativi e di controinformazione.