Dal 1986 attività culturali e politiche per l'antifascismo e la solidarietà sociale.
Since 1986, culture, social activities and political activism for antifascism and solidarity.
lunedì 28 febbraio 2011
2 marzo per Corto Circuito: jam session al Covo
domenica 27 febbraio 2011
Milano, 26 febbraio 2011 - Tanti popoli, un'unica lotta
Il venticinque febbraio 1989 cominciava a tutti gli effetti la storia del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud, che si concretizzava a qualche centinaio di metri dalla sede attuale.
Il ventisei febbraio 2011 più di cinquanta tra attivisti e simpatizzanti, tra i non molti che possono ancora permettersi di non dedicare anche i sabati ad attività lavorative di un qualche genere, hanno ricordato la cosa nel migliore dei modi, dedicando per intero la giornata ad una manifestazione milanese che rappresenta l'apice e la conclusione di un anno di assidua attività politica e sociale in favore della causa basca e dell'autodeterminazione dei popoli.
Un tema presente ventidue anni fa come molti altri, e che come molti altri non ha perso alcunché della propria importanza, contribuendo a fare del CPAFiSud una realtà senza tempo.
Il ventisei febbraio 2011 più di cinquanta tra attivisti e simpatizzanti, tra i non molti che possono ancora permettersi di non dedicare anche i sabati ad attività lavorative di un qualche genere, hanno ricordato la cosa nel migliore dei modi, dedicando per intero la giornata ad una manifestazione milanese che rappresenta l'apice e la conclusione di un anno di assidua attività politica e sociale in favore della causa basca e dell'autodeterminazione dei popoli.
Un tema presente ventidue anni fa come molti altri, e che come molti altri non ha perso alcunché della propria importanza, contribuendo a fare del CPAFiSud una realtà senza tempo.
Le ilegalizaciones del Regno di Spagna proibiscono di esporre le foto degli oltre settecento prigionieri politici baschi? E noi le portiamo in giro anche per Milano.
A Firenze avevamo già pensato.
A Firenze avevamo già pensato.
I loaldunak, le figure del folklore basco che hanno aperto il corteo, chiuso in piazza Cordusio dall'esibizione di txalaparta.
Le cause del CPAFiSud non hanno perso in alcun modo attualità. E le bandiere nemmeno, come si confà a chi è sicuro delle proprie ragioni.
venerdì 25 febbraio 2011
Per Abel
Abel.
Che ha insegnato l'arabo al CPAFiSud.
Che alle Tre Giorni di maggio il tè, con il vassoio e la teiera suoi di famiglia da generazioni.
Che il lavoro come e più di tutti.
Che lui marocchino non ci credeva nessuno col toscano perfetto che parlava.
Che macché Marocco e Marocco ma che mi pigli in giro e gli toccava tirar tranquillo fuori i documenti.
Che dove ho imparato la lingua così bene? Gli è che quando c'è l'acqua alta va a finire che t'arràmpichi anche su pe' muri lisci.
Che alla solita gli ha fatto lo sgambetto per più di un anno prima che quella vincesse come sempre.
Che eravamo a decine a salutarlo con quelli che passavano a dire che doveva essere qualcuno d'importante davvero.
Che nel complesso sto benissimo solo a volte gli scritti mi si confondono davanti agli occhi.
Fino a quel ventiquattro febbraio, fino allo Scritto che mai non si confonde.
Che ha insegnato l'arabo al CPAFiSud.
Che alle Tre Giorni di maggio il tè, con il vassoio e la teiera suoi di famiglia da generazioni.
Che il lavoro come e più di tutti.
Che lui marocchino non ci credeva nessuno col toscano perfetto che parlava.
Che macché Marocco e Marocco ma che mi pigli in giro e gli toccava tirar tranquillo fuori i documenti.
Che dove ho imparato la lingua così bene? Gli è che quando c'è l'acqua alta va a finire che t'arràmpichi anche su pe' muri lisci.
Che alla solita gli ha fatto lo sgambetto per più di un anno prima che quella vincesse come sempre.
Che eravamo a decine a salutarlo con quelli che passavano a dire che doveva essere qualcuno d'importante davvero.
Che nel complesso sto benissimo solo a volte gli scritti mi si confondono davanti agli occhi.
Fino a quel ventiquattro febbraio, fino allo Scritto che mai non si confonde.
26 febbraio 2011 - Milano - Tanti popoli, un'unica lotta
In questa giornata sfileranno le bandiere basche per affermare la necessità del riconoscimento dei diritti politici e civili fondamentali, per sostenere una lotta per il raggiungimento dell’indipendenza e del socialismo, per denunciare la repressione e la tortura subita quotidianamente dai militanti; le bandiere corse, per sostenere la lotta di rivendicazione nazionale, la difesa della propria terra, della propria lingua e della propria cultura contro il colonialismo francese; le bandiere palestinesi come emblema della resistenza di un popolo contro l'oppressione sionista israeliana che vuole privarlo del diritto stesso all'esistenza; le bandiere di rivolta dei movimenti bolivariani come espressione di un processo di liberazione del continente sudamericano contro l'imperialismo statunitense; le bandiere kurde per non dimenticarsi mai la lotta di un intero popolo contro il genocidio, la tortura e la repressione attuata dal governo turco; senza dimenticare i processi di trasformazione in atto nel Magreb, cosi’ come in altre parti del mondo, dall'Europa all'Asia.
TANTI POPOLI UN'UNICA LOTTA
Promuovono:
Euskal Herriaren Lagunak – Italia (Amici e Amiche del Paese Basco) in collaborazione con Askapena, Comunità Curda di Milano, U.D.A.P. Unione democratica Arabo-Palestinese, Comunità Palestinese di Milano, Associazione Nuova Colombia, Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo, Rete milanese BDS (boicotta sanziona disinvesti Israele) in solidarietà al popolo palestinese
Prime adesioni:
CSA Vittoria (Milano) - COA Transiti (Milano) - CSA Baraonda (Segrate -MI) - CSA Boccaccio (Monza) - PCL - Associazione DEMOS Studenti comunisti - Corsari Milano - Proletari Comunisti - csa Pacì Paciana (Bergamo) - Verso il Kurdistan di Alessandria - Network Antagonista torinese [CSOA Askatasuna- CSA Murazzi- Collettivo Universitario Autonomo- Kollettivo Studenti Autorganizzati] - Sinistra Critica Milano - Radio onda d'urto - Rete Antifascista provinciale Brescia - Centro Politico 1921 (Livorno) - Collettivo "la sciloria" RHO-Nerviano (MI) - ACTIon diritti (Roma) - Associazione Italia-Nicaragua - CSA Dordoni (Cremona)
TANTI POPOLI UN'UNICA LOTTA
Promuovono:
Euskal Herriaren Lagunak – Italia (Amici e Amiche del Paese Basco) in collaborazione con Askapena, Comunità Curda di Milano, U.D.A.P. Unione democratica Arabo-Palestinese, Comunità Palestinese di Milano, Associazione Nuova Colombia, Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo, Rete milanese BDS (boicotta sanziona disinvesti Israele) in solidarietà al popolo palestinese
Prime adesioni:
CSA Vittoria (Milano) - COA Transiti (Milano) - CSA Baraonda (Segrate -MI) - CSA Boccaccio (Monza) - PCL - Associazione DEMOS Studenti comunisti - Corsari Milano - Proletari Comunisti - csa Pacì Paciana (Bergamo) - Verso il Kurdistan di Alessandria - Network Antagonista torinese [CSOA Askatasuna- CSA Murazzi- Collettivo Universitario Autonomo- Kollettivo Studenti Autorganizzati] - Sinistra Critica Milano - Radio onda d'urto - Rete Antifascista provinciale Brescia - Centro Politico 1921 (Livorno) - Collettivo "la sciloria" RHO-Nerviano (MI) - ACTIon diritti (Roma) - Associazione Italia-Nicaragua - CSA Dordoni (Cremona)
martedì 22 febbraio 2011
Reiterazione di reato n. 8030.
Nel febbraio del 1989 la ex scuola materna Grifeo, al numero 150 di via Villamagna, venne occupata. I lavori per rendere utilizzabili gli ambienti cominciarono subito, ed il 25 febbraio il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud aprì a tutti nella sua prima incarnazione.
La cena popolare, allora come oggi, è tra le iniziative praticate in modo più assiduo, quella che per prima ha ripreso a funzionare in viale Giannotti prima ed in via Villamagna poi.
Sicché quella del ventuno febbraio 2011, che ha messo a tavola più di trenta persone ed ha preceduto la professionalissima e sempre più apprezzata opera delle Officine Cinematografiche, si è avvicinata ad essere la ottomilatrentesima reiterazione del reato di somministrazionedalimentebbevànde cui Gavinana deve il proprio ruolo di Bronx e di capitale dell'insihurezza e d'i'ddegrado, secondo la demenziale definizione di uno che fa l'architetto a Milano ed il cialtrone a Firenze.
E si è fatta giustizia sommaria di un Porto presidenziale, dall'etichetta davvero indovinata.
La cena popolare, allora come oggi, è tra le iniziative praticate in modo più assiduo, quella che per prima ha ripreso a funzionare in viale Giannotti prima ed in via Villamagna poi.
Sicché quella del ventuno febbraio 2011, che ha messo a tavola più di trenta persone ed ha preceduto la professionalissima e sempre più apprezzata opera delle Officine Cinematografiche, si è avvicinata ad essere la ottomilatrentesima reiterazione del reato di somministrazionedalimentebbevànde cui Gavinana deve il proprio ruolo di Bronx e di capitale dell'insihurezza e d'i'ddegrado, secondo la demenziale definizione di uno che fa l'architetto a Milano ed il cialtrone a Firenze.
E si è fatta giustizia sommaria di un Porto presidenziale, dall'etichetta davvero indovinata.
domenica 20 febbraio 2011
Il 19 febbraio di solidarietà con il Paese Basco
"...La prima cosa da dire, è che lo stato spagnolo pratica la tortura in maniera sistematica ed abituale".
Le cifre di uno dei principali laboratori repressivi dell'Unione Europea sono impressionanti. Oltre settecento prigionieri politici, trentamila persone che nei trent'anni successivi alla fine di un franchismo che non ha avuto alcuna Norimberga sono passate per le carceri del Regno. L'incontro con Etxerat, ospitato dal CPAFiSud nell'ultima giornata fiorentina della settimana di solidarietà con il Paese Basco, ha portato all'attenzione delle decine di intervenuti quale sia la traduzione pratica delle ilegalizaciones di Madrid, fatte apposta per far terra bruciata attorno ai prigionieri politici, indicare chiaramente che chi si azzarda anche soltanto a criticare il potere costituito è atteso dalla stessa fine, e provocare la completa smobilitazione sociale dell'indipendentismo basco in ogni sua accezione.
Le cifre di uno dei principali laboratori repressivi dell'Unione Europea sono impressionanti. Oltre settecento prigionieri politici, trentamila persone che nei trent'anni successivi alla fine di un franchismo che non ha avuto alcuna Norimberga sono passate per le carceri del Regno. L'incontro con Etxerat, ospitato dal CPAFiSud nell'ultima giornata fiorentina della settimana di solidarietà con il Paese Basco, ha portato all'attenzione delle decine di intervenuti quale sia la traduzione pratica delle ilegalizaciones di Madrid, fatte apposta per far terra bruciata attorno ai prigionieri politici, indicare chiaramente che chi si azzarda anche soltanto a criticare il potere costituito è atteso dalla stessa fine, e provocare la completa smobilitazione sociale dell'indipendentismo basco in ogni sua accezione.
La giornata ha offerto una doppia esibizione di txalaparta, una di quelle cene popolari da cento e più persone per le quali il CPAFiSud è noto da ventun anni ed il programmato concerto dei Linea e dei Claxon.
Etichette:
Covo,
CPA,
Paesi Baschi,
Sala concerti,
solidarietà
martedì 15 febbraio 2011
19 febbraio 2011 - Klaxon e Linea in concerto
lunedì 14 febbraio 2011
sabato 12 febbraio 2011
V° Settimana di solidarietà con il popolo basco: iniziative a Firenze
In occasione della quinta settimana di solidarietà con il popolo basco vengono organizzati a Firenze gli avvenimenti qui descritti.
Mercoledì 16 febbraio
“Le lotte della gioventù e degli studenti in Euskal Herria”
A partire dalle ore 16.30 presso Facoltà di Scienze Politiche edificio d5 incontro con le organizzazioni giovanili e studentesche basche.
A seguire musica dal vivo, proiezioni e aperitivo
Giovedì 17 febbraio
Proiezione de “Il tempo delle mele. 25 anni di esilio”.
La storia di Etxegarai costretto da 25 anni all’esilio su una piccola isola africana per il suo impegno nella lotta per l’indipendenza del Paese Basco.
A partire dalle 20.00 alla Casa del Popolo di Rignano cena a buffet (prenotarsi entro martedì 15 all’indirizzo ehlfirenze@autistici.org) e proiezione del film.
Sabato 19 febbraio
“Prigionia politica e tortura nel Paese Basco”
La tortura nel Paese Basco è una realtà che migliaia di militanti hanno subito sulla propria pelle.
Ne parliamo con un esponente del TAT, il Colletivo contro la tortura alle ore 18.30 al CPAFiSud.
A seguire cena popolare e concerto con Klaxon e Linea.
Mercoledì 16 febbraio
“Le lotte della gioventù e degli studenti in Euskal Herria”
A partire dalle ore 16.30 presso Facoltà di Scienze Politiche edificio d5 incontro con le organizzazioni giovanili e studentesche basche.
A seguire musica dal vivo, proiezioni e aperitivo
Giovedì 17 febbraio
Proiezione de “Il tempo delle mele. 25 anni di esilio”.
La storia di Etxegarai costretto da 25 anni all’esilio su una piccola isola africana per il suo impegno nella lotta per l’indipendenza del Paese Basco.
A partire dalle 20.00 alla Casa del Popolo di Rignano cena a buffet (prenotarsi entro martedì 15 all’indirizzo ehlfirenze@autistici.org) e proiezione del film.
Sabato 19 febbraio
“Prigionia politica e tortura nel Paese Basco”
La tortura nel Paese Basco è una realtà che migliaia di militanti hanno subito sulla propria pelle.
Ne parliamo con un esponente del TAT, il Colletivo contro la tortura alle ore 18.30 al CPAFiSud.
A seguire cena popolare e concerto con Klaxon e Linea.
venerdì 11 febbraio 2011
Libertà per Guido Mantelli ed Arturo Fazio
La Rete italiana dei Comitati di Amicizia con il Paese Basco diffonde il comunicato che segue.
LIBERTA' PER GUIDO E ARTURO
Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio alcuni compagni hanno dato vita, a partire dalla mezzanotte, ad un presidio alla stazione di Chiusa Condove in Val Susa che aveva l’obiettivo di impedire il passaggio di un treno Caster che stava attraversando il Piemonte in direzione Francia: il treno trasportava scorie nucleari.
I compagni che componevano il presidio sono stati completamente circondati da agenti in assetto antisommossa a dalla Digos e al passaggio dei convogli, nonostante l’inferiorità numerica, hanno comunque tentato di bloccare i binari: sono stati immediatamente caricati.
Alla fine le scorie nucleari sono arrivate a destinazione con circa 4 ore di ritardo congestionando il traffico ferroviario perché costretti a fermarsi poco dopo il passaggio in stazione a causa di due blocchi di materiale incendiario sui binari.
I compagni che invece si sono resi protagonisti del presidio sono stati trattenuti per ore in stazione e due di loro sono stati arrestati.
Nella giornata del 10 febbraio il giudice si è espresso convalidando gli arresti.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti dei compagni caricati dalla polizia anche in considerazione del fatto che la loro azione ha sicuramente dimostrato quanto il nucleare sia ancora presente sui nostri territori.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni arrestati Arturo e Guido, con il quale come Rete degli EHL italiani stiamo condividendo l’organizzazione delle iniziative in programma per la V Settimana di Solidarietà Internazionale con il Popolo Basco.
Ci impegniamo sin da ora a dare la massima informazione su quanto accaduto durante le iniziative in programma in tutta Italia dal 7 al 20 febbraio esprimendo la disponibilità a contribuire alle spese legali per la difesa dei due compagni.
I due compagni rimarranno sicuramente in carcere fino al 18, 19 o 20 febbraio, giorni nei quali è ancora da fissare in modo più preciso il riesame.
Non si trovano in isolamento e possono ricevere lettere.
Pertanto per chi volesse scrivere ai compagni questi sono i loro indirizzi:
Guido Mantelli - Arturo Fazio
C.C. Lo Russo e Cotugno
via Pianezza 300 - 10151 Torino
ARTURO E GUIDO ASKATU!
Rete italiana dei Comitati di Amicizia con il Paese Basco
LIBERTA' PER GUIDO E ARTURO
Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio alcuni compagni hanno dato vita, a partire dalla mezzanotte, ad un presidio alla stazione di Chiusa Condove in Val Susa che aveva l’obiettivo di impedire il passaggio di un treno Caster che stava attraversando il Piemonte in direzione Francia: il treno trasportava scorie nucleari.
I compagni che componevano il presidio sono stati completamente circondati da agenti in assetto antisommossa a dalla Digos e al passaggio dei convogli, nonostante l’inferiorità numerica, hanno comunque tentato di bloccare i binari: sono stati immediatamente caricati.
Alla fine le scorie nucleari sono arrivate a destinazione con circa 4 ore di ritardo congestionando il traffico ferroviario perché costretti a fermarsi poco dopo il passaggio in stazione a causa di due blocchi di materiale incendiario sui binari.
I compagni che invece si sono resi protagonisti del presidio sono stati trattenuti per ore in stazione e due di loro sono stati arrestati.
Nella giornata del 10 febbraio il giudice si è espresso convalidando gli arresti.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti dei compagni caricati dalla polizia anche in considerazione del fatto che la loro azione ha sicuramente dimostrato quanto il nucleare sia ancora presente sui nostri territori.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni arrestati Arturo e Guido, con il quale come Rete degli EHL italiani stiamo condividendo l’organizzazione delle iniziative in programma per la V Settimana di Solidarietà Internazionale con il Popolo Basco.
Ci impegniamo sin da ora a dare la massima informazione su quanto accaduto durante le iniziative in programma in tutta Italia dal 7 al 20 febbraio esprimendo la disponibilità a contribuire alle spese legali per la difesa dei due compagni.
I due compagni rimarranno sicuramente in carcere fino al 18, 19 o 20 febbraio, giorni nei quali è ancora da fissare in modo più preciso il riesame.
Non si trovano in isolamento e possono ricevere lettere.
Pertanto per chi volesse scrivere ai compagni questi sono i loro indirizzi:
Guido Mantelli - Arturo Fazio
C.C. Lo Russo e Cotugno
via Pianezza 300 - 10151 Torino
ARTURO E GUIDO ASKATU!
Rete italiana dei Comitati di Amicizia con il Paese Basco
giovedì 10 febbraio 2011
Negro, ebreo e comunista. Storia di Alessandro Sinigaglia
Domenica 13 febbraio alle 18.30 Presentazione del volume Negro, ebreo e comunista. Alessandro Sinigaglia, venti anni in lotta contro il fascismo. Sarà presente l'autore Mauro Valeri. In occasione dell'anniversario della sua morte vogliamo ricordare la figura di Alessandro Sinigaglia, in prima fila nella preparazione della lotta armata contro tedeschi e fascisti con il nome di battaglia di Vittorio. Tra i creatori dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) a Firenze, il 13 febbraio 1944 venne assassinato da alcuni membri della banda Carità. |
Dalla quarta di copertina.
Negro Ebreo Comunista, ma si potrebbe continuare: ardito del popolo, sommergibilista, operaio, rivoluzionario di professione, agente segreto, miliziano, partigiano, gappista. La banda Carità non poteva uccidere di meglio. Non l'hanno potuto torturare, ma gli hanno strappato due denti d'oro, da morto. Con tanti nomi: Sinigaglia, Verga, Gallone, Epoca, Garroni... personalità multipla, per essere unicamente comunista.
Mauro Valeri disseppellisce questa storia dimenticata, occultata intanto dal partito che si è cibato dei suoi figli migliori, sempre disposto a “migliorare” i rapporti con i nemici di classe. Solo medaglia d'argento, a disonore anche della Repubblica. Quel partito è scomparso, nell'ignominia. Rimangono le storie dei suoi figli.
A narrare le quali si ricompone il quadro dell’antagonismo, molto composito, dagli incerti contorni, perché alimentato da linfe meticce, da apporti eterogenei, parlante lingue diverse, dilaniato tra il bisogno di libertà e l’esigenza di organizzazione.
Fiorentino e russo, svizzero e spagnolo, uomo dalle tante culture, dalle molte lingue e qualche dialetto, come uno Zelig lo troviamo accanto a Secchia, Longo, Colorni e pure Igor Markevitch – per la gioia di qualche dietrologo – defilato ma sempre al posto giusto, meno l’ultimo. Ma, a ben guardare, anche all’ultima stazione ha scelto lui come scrivere la parola fine: non l’ha lasciata ai suoi carnefici.
martedì 8 febbraio 2011
domenica 6 febbraio 2011
11 febbraio 2011 - Incontro con uno studente esule della sinistra tunisina
A fianco del popolo tunisino e dei popoli arabi in rivolta.
Venerdì 11 febbraio alle ore 21.30, incontro con uno studente esule della sinistra tunisina.
Nei primi giorni di gennaio, prima in Algeria e poi in Tunisia, dure rivolte popolari hanno scosso questi paesi e l'intero mondo arabo.
Le rivolte sono scattate in seguito all'aumento dei prezzi del pane e delle merci alimentari. In Tunisia, dopo che un ambulante di legumi di 26 anni, sprovvisto di licenza, che ha visto sequestrare la propria mercanzia dalla polizia municipale di Sidi Bouzid, si è dato fuoco davanti alla Prefettura, sono iniziati duri scontri con decine di migliaia di manifestanti, in larghissima parte giovani e giovanissimi disperati per la situazione economica e politica in cui vivono. Sono scesi per giorni in piazza per cacciare il Presidente Ben Alì, al potere dal 1987, in seguito ad un colpo di stato appoggiato proprio dall'Italia, che vedeva nella Tunisia una propria area di influenza e controllo. Per oltre 20 anni un regime corrotto si è retto solo con l'elemosina per la gran parte della popolazione e principalmente attraverso la coercizione e la repressione del dissenso, garantendo nel frattempo a stati ed imprese occidentali (Italia, Francia e Usa in primis) buoni affari e stabilità. La crisi economica, l'aumento dei prezzi, la crescita di un sentimento di liberazione hanno portato ad una rivolta che, in pochi giorni e dopo oltre 100 morti tra i manifestanti, ha portato alla fuga di Ben Alì e della sua famiglia.A nulla sono valse le promesse di riforme: i manifestanti erano in piazza per far cadere finalmente il regime di Ben Alì.
La rivolta della Tunisia con la cacciata di Ben Alì, ha segnato un punto fondamentale per il futuro del medio oriente e del mondo arabo e non solo. La rivolta in Egitto contro il più filo occidentale dei regimi arabi, quello di Mubarak, sta lì a dimostrarlo.
Oggi, dopo oltre un mese di manifestazioni e rivolte in tutto il paese, l'esercito e quanto è rimasto del passato regime, stanno cercando di salvare, con l'appoggio ancora degli stati occidentali, le fondamenta di uno sistema ingiusto e repressivo, ma il popolo tunisino continua a gran voce a chiedere un cambiamento vero, la fine vera del regime per uno società più giusta.
Quanto chiedono i giovani ed i lavoratori tunisini non è certo la "nostra" democrazia, non è certo la "nostra" libertà, ma è la libertà di autodeterminarsi un futuro, di seguire la propria strada per liberarsi per sempre di regimi autoritari retti proprio dalle democrazie occidentali. E, per quanto Obama e altri governi cerchino di prendere le distanze dai vecchi despoti, le rivolte, in Tunisia come in Egitto, sono anche per liberarsi dall'influenza nefasta di questi stessi stati. La lotta di questi popoli non è, infatti, affatto lontana dalle lotte che giovani, studenti e lavoratori portano nelle nostre strade, nelle nostre scuole e nelle nostre fabbriche.
Per questo siamo a fianco del popolo tunisino e dei popoli arabi, perchè le loro lotte le sentiamo anche nostre.
Venerdì 11 febbraio alle ore 21.30, incontro con uno studente esule della sinistra tunisina.
Nei primi giorni di gennaio, prima in Algeria e poi in Tunisia, dure rivolte popolari hanno scosso questi paesi e l'intero mondo arabo.
Le rivolte sono scattate in seguito all'aumento dei prezzi del pane e delle merci alimentari. In Tunisia, dopo che un ambulante di legumi di 26 anni, sprovvisto di licenza, che ha visto sequestrare la propria mercanzia dalla polizia municipale di Sidi Bouzid, si è dato fuoco davanti alla Prefettura, sono iniziati duri scontri con decine di migliaia di manifestanti, in larghissima parte giovani e giovanissimi disperati per la situazione economica e politica in cui vivono. Sono scesi per giorni in piazza per cacciare il Presidente Ben Alì, al potere dal 1987, in seguito ad un colpo di stato appoggiato proprio dall'Italia, che vedeva nella Tunisia una propria area di influenza e controllo. Per oltre 20 anni un regime corrotto si è retto solo con l'elemosina per la gran parte della popolazione e principalmente attraverso la coercizione e la repressione del dissenso, garantendo nel frattempo a stati ed imprese occidentali (Italia, Francia e Usa in primis) buoni affari e stabilità. La crisi economica, l'aumento dei prezzi, la crescita di un sentimento di liberazione hanno portato ad una rivolta che, in pochi giorni e dopo oltre 100 morti tra i manifestanti, ha portato alla fuga di Ben Alì e della sua famiglia.A nulla sono valse le promesse di riforme: i manifestanti erano in piazza per far cadere finalmente il regime di Ben Alì.
La rivolta della Tunisia con la cacciata di Ben Alì, ha segnato un punto fondamentale per il futuro del medio oriente e del mondo arabo e non solo. La rivolta in Egitto contro il più filo occidentale dei regimi arabi, quello di Mubarak, sta lì a dimostrarlo.
Oggi, dopo oltre un mese di manifestazioni e rivolte in tutto il paese, l'esercito e quanto è rimasto del passato regime, stanno cercando di salvare, con l'appoggio ancora degli stati occidentali, le fondamenta di uno sistema ingiusto e repressivo, ma il popolo tunisino continua a gran voce a chiedere un cambiamento vero, la fine vera del regime per uno società più giusta.
Quanto chiedono i giovani ed i lavoratori tunisini non è certo la "nostra" democrazia, non è certo la "nostra" libertà, ma è la libertà di autodeterminarsi un futuro, di seguire la propria strada per liberarsi per sempre di regimi autoritari retti proprio dalle democrazie occidentali. E, per quanto Obama e altri governi cerchino di prendere le distanze dai vecchi despoti, le rivolte, in Tunisia come in Egitto, sono anche per liberarsi dall'influenza nefasta di questi stessi stati. La lotta di questi popoli non è, infatti, affatto lontana dalle lotte che giovani, studenti e lavoratori portano nelle nostre strade, nelle nostre scuole e nelle nostre fabbriche.
Per questo siamo a fianco del popolo tunisino e dei popoli arabi, perchè le loro lotte le sentiamo anche nostre.
Stefania Nardini - Jean Claude Izzo, storia di un marsigliese
CPAFiSud: attività in programma (febbraio 2011)
Firenze, 5 febbraio 2011.
venerdì 4 febbraio 2011
Firenze Sud, un giorno qualsiasi del 2011
A qualche chilometro da CPAFiSud, ecco quale benvenuto attende i viaggiatori alle porte del Chianti fiorentino.
Ci ha pensato un signor nessuno tra i tanti che fanno la loro parte senza tanto chiasso, rimettendo ogni giorno le cose al loro posto, proprio a partire dalle più piccole.
Qui non siamo su Facebook, siamo a Firenze. E a Firenze il risultato che ottengono i cialtroni della "memoria condivisa", degli scemeggiati rai e dei giornalini governativi (a proposito, quand'è che si fa festa?) è, logicamente, questo.
Ci ha pensato un signor nessuno tra i tanti che fanno la loro parte senza tanto chiasso, rimettendo ogni giorno le cose al loro posto, proprio a partire dalle più piccole.
Qui non siamo su Facebook, siamo a Firenze. E a Firenze il risultato che ottengono i cialtroni della "memoria condivisa", degli scemeggiati rai e dei giornalini governativi (a proposito, quand'è che si fa festa?) è, logicamente, questo.
giovedì 3 febbraio 2011
4 febbraio 2011 serata punk HC
Serata punk-HC con
SFC (So Fucking Confused) gruppo storico di HC-punk da Taranto.
S8shock (punk '77 dalle marche-romagna, con membri degli ex Rivolta)
prima e dopo gireranno i vinili di Felix dj!!!
Dalle 19.30> Aperitivo.
20:30> Cena sociale (prenotarsi entro le 19 allo 0556580479)
Dalle 22:30>iniziano le danze...
SFC (So Fucking Confused) gruppo storico di HC-punk da Taranto.
S8shock (punk '77 dalle marche-romagna, con membri degli ex Rivolta)
prima e dopo gireranno i vinili di Felix dj!!!
Dalle 19.30> Aperitivo.
20:30> Cena sociale (prenotarsi entro le 19 allo 0556580479)
Dalle 22:30>iniziano le danze...
mercoledì 2 febbraio 2011
martedì 1 febbraio 2011
Iscriviti a:
Post (Atom)