lunedì 25 ottobre 2010

Sosteniamo i lavoratori della Cooperativa Papavero (GLS) in lotta!




Nella prima metà del febbraio scorso i lavoratori della Cooperativa Papavero di Cerro al Lambro (MI), che ha in appalto lavorazioni della GLS Italy, gigante europeo delle spedizioni di proprietà delle Poste inglesi, sono scesi in sciopero. Le rivendicazioni dei lavoratori hanno riguardato il rispetto delle norme e dei livelli economici previsti dai contratti nazionali, il pagamento di tutte le ore ordinarie e straordinarie lavorate e una distribuzione più equa dei carichi di lavoro, delle turnazioni, dell'orario e degli straordinari.
Queste rivendicazioni sono state supportate non solo da una mobilitazione compatta ma anche da iniziative di lotta determinate.
A distanza di tempo è scattata la rappresaglia: 15 lavoratori protagonisti della vertenza sono stati licenziati.
Riteniamo opportuno far conoscere quanto avvenuto in modo tale che possa crescere ed organizzarsi la solidarietà verso questi lavoratori e proprio per questo abbiamo deciso di essere presenti davanti alla se de della GLS.

Al di là delle legittime e importanti rivendicazioni sindacali di cui i lavoratori si sono fatti carico, ciò che è importante valorizzare è l'aspetto politico di questa mobilitazione: il modo in cui i lavoratori hanno saputo dialogare con il territorio interpretandolo come un terreno d'intervento.
Non è un caso, infatti, che lavoratori di altre cooperative e compagni di molte altre realtà milanesi abbiano preso parte alle assemblee, ai picchetti e ai fronteggiamenti con la polizia, intervenuta più volte a difesa degli interessi padronali e che si siano create le condizioni perché la lotta sapesse dare una risposta di continuità anche dopo il licenziamento dei 15 lavoratori attivi nella mobilitazione.

Altro dato che vorremmo sottolineare è che i 15 licenziati sono tutti lavoratori immigrati che, se da una parte rischiano di perdere il permesso di soggiAggiungi un appuntamento per oggiorno senza il proprio lavoro, dall'altra hanno scelto ugualmente di alzare la testa rendendosi protagonisti della lotta di classe e non cedendo a quel ricatto che si chiama CIE (centro di identificazione ed espulsione), ma non solo, hanno dimostrato, alla faccia di chi vuol contrapporre lavoratori immigrati ai lavoratori " locali ", che l'unica strada percorribile è l'unità di tutti senza differenze di provenienza o nazionalità: i diritti devono valere per tutti!

OggiAggiungi un appuntamento per oggi i lavoratori licenziati continuano ad essere protagonisti di questa lotta con l'obiettivo di conseguire le rivendicazioni per cui gli scioperi erano iniziati e perché vengano reintegrati e tornare al loro posto di lavoro. In alcune città si stanno tenendo iniziative di solidarietà.
Il 29, 30 e 31 è stata organizzata una ‘tre giorni’ al CPA fi-sud (via villamagna 27/a) di musica SKA: i ricavati saranno devoluti in solidarietà alla cassa di resistenza che hanno organizzato.

Il 27 ottobre invece, presso il Tribunale di Milano, si terrà la prima udienza per il reintegro dei 15 lavoratori licenziati. Sosteniamoli!

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