Come CPA Firenze Sud esprimiamo ai familiari e agli amici dei senegalesi uccisi a Firenze e a tutta la comunità senegalese la nostra solidarietà dopo la violenza xenofoba e fascista da loro subita da parte di un militante del gruppo di estrema destra Casapound.
Riteniamo che episodi di questo tipo non possano essere ridotti a mera follia omicida ma che siano il frutto di un humus culturale e politico che pervade tutta la nostra società, a partire dalle istituzioni, e nel quale anche le organizzazioni fasciste sono legittimate, finanziate e protette e possono permettersi di aprire sedi nelle città e diffondere idee xenofobe.
Quello che è accaduto a Firenze non coinvolge solo la comunità senegalese ma tutti coloro, immigrati o meno, che si trovano ad essere obiettivo di idee razziste e omofobe: che si tratti di aggredire studenti antifascisti davanti ad una scuola, sfondare i picchetti dei lavoratori in sciopero, o di un accoltellamento all'uscita di un centro sociale, la matrice di tali azioni è sempre la stessa.
Scandalose le dichiarazioni delle istituzioni che hanno ridotto l'episodio all'azione di un pazzo ben sapendo di essere gli stessi che negli anni hanno favorito in ogni modo i rigurgiti fascisti concedendo sedi, agibilità politica e difesa militare. Non possono essere certo la proclamazione del lutto cittadino e dei dieci minuti di chiusura dei negozi a nascondere le responsabilità di chi in questi anni li ha di fatto favoriti e legittimati.
Riteniamo inaccettabile che il prefetto, in una situazione del genere, non abbia trovato di meglio da fare che scagliarsi contro i centri sociali, fra i pochi in questa città che da sempre si oppongono al diffondersi del fascismo, pagando con la repressione una lotta quotidiana.
Raccogliendo l'appello della comunità senegalese invitiamo a partecipare alla manifestazione di Sabato 17 Dicembre (ore 15 con partenza da piazza Dalmazia) dietro lo striscione "Oggi come ieri contro il fascismo, con ogni mezzo necessario".
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
Riteniamo che episodi di questo tipo non possano essere ridotti a mera follia omicida ma che siano il frutto di un humus culturale e politico che pervade tutta la nostra società, a partire dalle istituzioni, e nel quale anche le organizzazioni fasciste sono legittimate, finanziate e protette e possono permettersi di aprire sedi nelle città e diffondere idee xenofobe.
Quello che è accaduto a Firenze non coinvolge solo la comunità senegalese ma tutti coloro, immigrati o meno, che si trovano ad essere obiettivo di idee razziste e omofobe: che si tratti di aggredire studenti antifascisti davanti ad una scuola, sfondare i picchetti dei lavoratori in sciopero, o di un accoltellamento all'uscita di un centro sociale, la matrice di tali azioni è sempre la stessa.
Scandalose le dichiarazioni delle istituzioni che hanno ridotto l'episodio all'azione di un pazzo ben sapendo di essere gli stessi che negli anni hanno favorito in ogni modo i rigurgiti fascisti concedendo sedi, agibilità politica e difesa militare. Non possono essere certo la proclamazione del lutto cittadino e dei dieci minuti di chiusura dei negozi a nascondere le responsabilità di chi in questi anni li ha di fatto favoriti e legittimati.
Riteniamo inaccettabile che il prefetto, in una situazione del genere, non abbia trovato di meglio da fare che scagliarsi contro i centri sociali, fra i pochi in questa città che da sempre si oppongono al diffondersi del fascismo, pagando con la repressione una lotta quotidiana.
Raccogliendo l'appello della comunità senegalese invitiamo a partecipare alla manifestazione di Sabato 17 Dicembre (ore 15 con partenza da piazza Dalmazia) dietro lo striscione "Oggi come ieri contro il fascismo, con ogni mezzo necessario".
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
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