Sgrana & (Tra)Balla
XI Tre Giorni di Musica Popolare
23-24-25 Maggio 2013
Da più di venti anni al CPA Fi sud si realizzano iniziative politiche e
culturali. Alcune di queste si ripetono ogni anno, Fonte Santa, Il 25
Aprile in Santo Spirito, la Tre giorni di musica popolare, ed ogni anno
ci interroghiamo sulla valenza che ha riproporle.
Per quanto riguarda la tre giorni di musica popolare c'eravamo detti “basta, non ne possiamo più, 10 si son dette e dieci si son fatte...”
Forse però non per tutti son dieci, per chi si è avvicinato più tardi e per chi prima l'ha solo vista poi ha deciso di partecipare alla sua costruzione, per chi ne ha saltata qualcuna e vuol pure lui far conto pari. Ma cosi non si finisce più !! Allora...
Forse dieci non son bastate a dimostrare cos' è una festa popolare, che da sola è sorta e che ha coinvolto nel suo spirito centinaia di persone contribuendo alla sua crescita ed alla sua riuscita.
Forse dieci non son bastate a mostrare che con l'autorganizzazione si possono costruire cose che chi è coperto da istituzioni e sponsor non riesce a fare.
Forse dieci non son bastate per portare solidarietà a chi con la musica popolare, popoli, genti, lavoratori e contadini, da voce alle proprie storie, raccontando la vita e le lotte.
Forse dieci non son bastate a far suonare tutti quelli che nella musica popolare non vedono commercio ma un modo per raccontare e divertire, con una cultura non commerciale libera dall'ossessione del profitto.
Forse dieci non ci son bastate per raccontarci dentro tutto quello che volevamo che è di più di quello che siamo riusciti a raccontare.
Forse dieci non son bastate a far capire a Palazzo Vecchio che questo posto è vivo e vegeto e che resiste ai loro piani di vendita.
Forse dieci non ci son bastate perché la socialità di una festa popolare non si può capire se non la si condivide e non la si crea.
Forse dieci non ci son bastate perché è troppo bello e divertente viverla. E allora …
Giovedi 23 Maggio
Dalle ore 19.30 Stuzzica e ristuzzica
TARABARALLA
Il gruppo presenta uno spettacolo che ripercorre la storia dei canti popolari della tradizione toscana dal rinascimento, ai canti di lavoro di fine ottocento, fino alla canzone d'autore di Odoardo Spataro.
Da un po' di tempo hanno approfondito lo studio di quella nicchia di repertorio dei canti di protesta di lotta , della resistenza.
Dalle ore 21.00 I cuochi son pronti
VINCANTO“Popolo che canta non muore” è un viaggio attraverso canti sul tema della Resistenza, visto però da varie angolature. Dai canti classici che nacquero “sui monti” in Italia e sulle barricate repubblicane in Spagna, che venivano cantati dai partigiani durante la guerra, pieni di speranza e orgoglio, a quelli nati sotto il regime fascista e quello franchista, più sarcastici e insieme più malinconici, fino a canzoni d’autore, spesso più riflessive, ma anche più ironiche e pungenti. Canzoni che sono vere pagine di storia, importanti come documenti, e insieme di grande valore musicale e poetico..
NENEJEM
Progetto musicale che nasce nel 2001 dalla volontà di Guerino Di Sanzo (chitarra e voce), Andrea Dilillo (batteria e percussioni) e Gaspare Bucca (Basso). Il gruppo si consolida con il polistrumentista Samuele Venturin (chitarra, violino, fisarmonica e mandolino). I quattro costruiscono affinità nell'amicizia ed elaborano un repertorio sulle capacità canore e sulla storia calabro lucana di Guerino, instancabile chansonnier del miglior meridione. Gaspare, forte nella sua cultura siculo jamaicana, morbido ed incalzante nelle sue linee di basso, s'intreccia con le ritmiche arabo africane di Andrea e il gruppo inizia a girare dando il meglio di se dal vivo dove il rock ed il reggae s'impastano con le tarantelle e gli stornelli popolari in una miscela che trascina e tracima nel ballo
Venerdi 24 Maggio
Dalle ore 19.30 C’è sempre qualcosa da spelluzzicare
CA DI CAMPO
La Compagnia Aquilana di Canto Popolare nasce alla Cantina del Boss a L’Aquila, luogo di ritrovo serale degli universitari, studenti provenienti da diverse parti d'Italia. La Compagnia in quella cantina cantava, ballava e suonava, per la sola gioia di farlo, canzoni d' amore e di dispetto, di lotta e di lavoro, con l'organetto e il ddu bott', la chitarra e il violino, i tamburelli, il flauto e le castagnette. Dopo la notte maledetta del 6 aprile 2009, quando è stata la terra a ballare una tarantella di morte, le parole e i suoni sono andati in esilio, e a vegliare sulle macerie e nei vicoli deserti è rimasto solo il silenzio. Ma la Compagnia non ha mai smesso di suonare e cantare, di portare in giro la musica della tradizione popolare, in attesa di tornare nella sue care e vecchie cantine, piazzette, strade e vicoli.
Dalle ore 21.00 Magna te che magno io
ESMIYA
Esmiya in cretese vuole dire lo stare insieme, l'incontro. L'incontro tra quattro persone arrivate a Creta da qui e là. Questo incontro portò alla creazione di un gruppo musicale con l'Uti, il Nèi, le percussioni, le voci e le musiche tradizionali da varie parti della Grecia.
LOU TAPAGE
Il viaggio inizia alle porte del 2000 nel sud ovest del Piemonte, su quelle montagne dove si uniscono mare e pianura, Francia e Italia: una terra di confine in cui l'unirsi e il confondersi di lingue e tradizioni dà vita ad un mosaico di differenti voci, colori, suoni, un frastuono che tradotto in musica e in Occitano-Provenzale porta il nome Lou Tapage. Un gruppo rock figlio del Folk - contaminato da un discreto numero di padri ignoti - la cui musica spazia dal ritmo dei balli popolari alle arie irlandesi, dal cantautorato italo-francese alla musica celtica,il tutto legato da un filo conduttore che è proprio lo stile eclettico e personale con il quale i Lou Tapage da 10 anni a questa parte suonano in giro per l'Europa.
Sabato 25 Maggio
Dalle ore 19.30 E un vi si lascia senza mangiare e bere
RENATA MEZENOV SA
Propone un ricco repertorio di canzoni che hanno segnato dal primo ‘900 la nascita di un genere che non si è mai estinto nella tradizione canora dell’isola di Cuba: La Trova. Si tratta di uno stile musicale che è alla radice della musica cubana più diffusa e conosciuta nel mondo, intrecciata alle caratteristiche influenze africane e spagnole. La memoria di un’infanzia trascorsa a San Pietroburgo la porta ad interpretare anche melodie dell’antica Russia.
GRUP HAYKIRIS
Il Grup Haykiris (Grido) nasce in Germania nella numerosa comunità di immigrati turchi. Fedele Alla tradizione della musica e danza turca ha rielaborato le sonorità della musica popolare con l'inserimento dei suoni degli strumenti moderni creando una contaminazione di grande effetto. Vicini al Partito dei lavoratori turchi in Germania (ATIK) raccontano nei loro testi la lotta della parte migliore del loro popolo.
Dalle ore 21.00 E mangia, riecco tutto quì popò di roba
DIGRESK
Digresk è un gruppo di musica popolare bretone. Digresk significa decrescenza in bretone. Ma lo stile di questi 6 musicisti è tutt'altro che decrescente. Il celtico-electro-rock è una fusione fra la musica degli strumenti tradizionali bretoni e celtici, come il Binioù, la bombarda, il flauto e la cornamusa, con i ritmi più moderni della chitarra elettrica e dei sintetizzatori. E questa alchimia perfetta fa ballare ogni anno migliaia di bretoni durante i Fest-Noz (feste popolari) bretoni. Gruppo militante, i Disgresk hanno sempre appoggiato con la loro musica e la loro allegria le lotte del popolo bretone.
KALAMU
Kalamu (il cui nome significa musica kalabra) nascono nel 2005, quando un gruppo di giovani calabresi sperimenta un percorso musicale che vede la loro terra d?origine protagonista in un?evoluzione di suoni contaminati dal mondo che la circonda. Parte il progetto che riprende brani della tradizione popolare meridionale rielaborati con l?uso di sempre nuovi generi musicali e brani composti interamente da loro utilizzando la musicalità dei loro dialetti con testi che affrontano tematiche sociali, politiche, culturali della loro terra e del resto del mondo, attraverso occhi di giovani che non smettono di sperare in un futuro migliore.
Per quanto riguarda la tre giorni di musica popolare c'eravamo detti “basta, non ne possiamo più, 10 si son dette e dieci si son fatte...”
Forse però non per tutti son dieci, per chi si è avvicinato più tardi e per chi prima l'ha solo vista poi ha deciso di partecipare alla sua costruzione, per chi ne ha saltata qualcuna e vuol pure lui far conto pari. Ma cosi non si finisce più !! Allora...
Forse dieci non son bastate a dimostrare cos' è una festa popolare, che da sola è sorta e che ha coinvolto nel suo spirito centinaia di persone contribuendo alla sua crescita ed alla sua riuscita.
Forse dieci non son bastate a mostrare che con l'autorganizzazione si possono costruire cose che chi è coperto da istituzioni e sponsor non riesce a fare.
Forse dieci non son bastate per portare solidarietà a chi con la musica popolare, popoli, genti, lavoratori e contadini, da voce alle proprie storie, raccontando la vita e le lotte.
Forse dieci non son bastate a far suonare tutti quelli che nella musica popolare non vedono commercio ma un modo per raccontare e divertire, con una cultura non commerciale libera dall'ossessione del profitto.
Forse dieci non ci son bastate per raccontarci dentro tutto quello che volevamo che è di più di quello che siamo riusciti a raccontare.
Forse dieci non son bastate a far capire a Palazzo Vecchio che questo posto è vivo e vegeto e che resiste ai loro piani di vendita.
Forse dieci non ci son bastate perché la socialità di una festa popolare non si può capire se non la si condivide e non la si crea.
Forse dieci non ci son bastate perché è troppo bello e divertente viverla. E allora …
Programma Completo
Giovedi 23 Maggio
Dalle ore 19.30 Stuzzica e ristuzzica
TARABARALLA
Il gruppo presenta uno spettacolo che ripercorre la storia dei canti popolari della tradizione toscana dal rinascimento, ai canti di lavoro di fine ottocento, fino alla canzone d'autore di Odoardo Spataro.
Da un po' di tempo hanno approfondito lo studio di quella nicchia di repertorio dei canti di protesta di lotta , della resistenza.
Dalle ore 21.00 I cuochi son pronti
VINCANTO“Popolo che canta non muore” è un viaggio attraverso canti sul tema della Resistenza, visto però da varie angolature. Dai canti classici che nacquero “sui monti” in Italia e sulle barricate repubblicane in Spagna, che venivano cantati dai partigiani durante la guerra, pieni di speranza e orgoglio, a quelli nati sotto il regime fascista e quello franchista, più sarcastici e insieme più malinconici, fino a canzoni d’autore, spesso più riflessive, ma anche più ironiche e pungenti. Canzoni che sono vere pagine di storia, importanti come documenti, e insieme di grande valore musicale e poetico..
NENEJEM
Progetto musicale che nasce nel 2001 dalla volontà di Guerino Di Sanzo (chitarra e voce), Andrea Dilillo (batteria e percussioni) e Gaspare Bucca (Basso). Il gruppo si consolida con il polistrumentista Samuele Venturin (chitarra, violino, fisarmonica e mandolino). I quattro costruiscono affinità nell'amicizia ed elaborano un repertorio sulle capacità canore e sulla storia calabro lucana di Guerino, instancabile chansonnier del miglior meridione. Gaspare, forte nella sua cultura siculo jamaicana, morbido ed incalzante nelle sue linee di basso, s'intreccia con le ritmiche arabo africane di Andrea e il gruppo inizia a girare dando il meglio di se dal vivo dove il rock ed il reggae s'impastano con le tarantelle e gli stornelli popolari in una miscela che trascina e tracima nel ballo
Venerdi 24 Maggio
Dalle ore 19.30 C’è sempre qualcosa da spelluzzicare
CA DI CAMPO
La Compagnia Aquilana di Canto Popolare nasce alla Cantina del Boss a L’Aquila, luogo di ritrovo serale degli universitari, studenti provenienti da diverse parti d'Italia. La Compagnia in quella cantina cantava, ballava e suonava, per la sola gioia di farlo, canzoni d' amore e di dispetto, di lotta e di lavoro, con l'organetto e il ddu bott', la chitarra e il violino, i tamburelli, il flauto e le castagnette. Dopo la notte maledetta del 6 aprile 2009, quando è stata la terra a ballare una tarantella di morte, le parole e i suoni sono andati in esilio, e a vegliare sulle macerie e nei vicoli deserti è rimasto solo il silenzio. Ma la Compagnia non ha mai smesso di suonare e cantare, di portare in giro la musica della tradizione popolare, in attesa di tornare nella sue care e vecchie cantine, piazzette, strade e vicoli.
Dalle ore 21.00 Magna te che magno io
ESMIYA
Esmiya in cretese vuole dire lo stare insieme, l'incontro. L'incontro tra quattro persone arrivate a Creta da qui e là. Questo incontro portò alla creazione di un gruppo musicale con l'Uti, il Nèi, le percussioni, le voci e le musiche tradizionali da varie parti della Grecia.
LOU TAPAGE
Il viaggio inizia alle porte del 2000 nel sud ovest del Piemonte, su quelle montagne dove si uniscono mare e pianura, Francia e Italia: una terra di confine in cui l'unirsi e il confondersi di lingue e tradizioni dà vita ad un mosaico di differenti voci, colori, suoni, un frastuono che tradotto in musica e in Occitano-Provenzale porta il nome Lou Tapage. Un gruppo rock figlio del Folk - contaminato da un discreto numero di padri ignoti - la cui musica spazia dal ritmo dei balli popolari alle arie irlandesi, dal cantautorato italo-francese alla musica celtica,il tutto legato da un filo conduttore che è proprio lo stile eclettico e personale con il quale i Lou Tapage da 10 anni a questa parte suonano in giro per l'Europa.
Sabato 25 Maggio
Dalle ore 19.30 E un vi si lascia senza mangiare e bere
RENATA MEZENOV SA
Propone un ricco repertorio di canzoni che hanno segnato dal primo ‘900 la nascita di un genere che non si è mai estinto nella tradizione canora dell’isola di Cuba: La Trova. Si tratta di uno stile musicale che è alla radice della musica cubana più diffusa e conosciuta nel mondo, intrecciata alle caratteristiche influenze africane e spagnole. La memoria di un’infanzia trascorsa a San Pietroburgo la porta ad interpretare anche melodie dell’antica Russia.
GRUP HAYKIRIS
Il Grup Haykiris (Grido) nasce in Germania nella numerosa comunità di immigrati turchi. Fedele Alla tradizione della musica e danza turca ha rielaborato le sonorità della musica popolare con l'inserimento dei suoni degli strumenti moderni creando una contaminazione di grande effetto. Vicini al Partito dei lavoratori turchi in Germania (ATIK) raccontano nei loro testi la lotta della parte migliore del loro popolo.
Dalle ore 21.00 E mangia, riecco tutto quì popò di roba
DIGRESK
Digresk è un gruppo di musica popolare bretone. Digresk significa decrescenza in bretone. Ma lo stile di questi 6 musicisti è tutt'altro che decrescente. Il celtico-electro-rock è una fusione fra la musica degli strumenti tradizionali bretoni e celtici, come il Binioù, la bombarda, il flauto e la cornamusa, con i ritmi più moderni della chitarra elettrica e dei sintetizzatori. E questa alchimia perfetta fa ballare ogni anno migliaia di bretoni durante i Fest-Noz (feste popolari) bretoni. Gruppo militante, i Disgresk hanno sempre appoggiato con la loro musica e la loro allegria le lotte del popolo bretone.
KALAMU
Kalamu (il cui nome significa musica kalabra) nascono nel 2005, quando un gruppo di giovani calabresi sperimenta un percorso musicale che vede la loro terra d?origine protagonista in un?evoluzione di suoni contaminati dal mondo che la circonda. Parte il progetto che riprende brani della tradizione popolare meridionale rielaborati con l?uso di sempre nuovi generi musicali e brani composti interamente da loro utilizzando la musicalità dei loro dialetti con testi che affrontano tematiche sociali, politiche, culturali della loro terra e del resto del mondo, attraverso occhi di giovani che non smettono di sperare in un futuro migliore.
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