Ricordare la Resistenza di ieri
combattere il fascismo di oggi
Il 22 marzo cade il sessantottesimo anniversario dell'eccidio di Campo Marte. Quel giorno del 1944, cinque contadini mezzadri poco più che ventenni, del Mugello, Antonio Raddi, Guido Targetti, Leandro Corona, Ottorino Quiti, Adriano Santoni, furono fucilati perché accusati dal regime fascista di aver disertato la chiamata di leva. I cinque furono arrestati e condotti nella zona popolare di Campo Marte dove ad attenderli trovarono il plotone d'esecuzione e alcune centinaia di loro coetanei costretti dal regime fascista ad assistere affinché l'evento fosse per loro un monito indelebile. L'esecuzione fu terribile tanto che addirittura alcuni soldati del plotone esitarono mancando i ragazzi condannati oppure ferendoli senza ucciderli: fu Mario Carità, il torturatore fascista di Villa Triste, a freddarli con un colpo alla testa.
Da vent'anni ormai il revisionismo storico portato avanti da partiti, mass media e istituzioni, in nome di una falsa pacificazione nazionale, tenta di riabilitare il fascismo, recuperando in chiave nazionalista e strumentalizzandolo, il falso mito delle foibe; equiparando i repubblichini ai partigiani e screditando figure simboliche della Resistenza come Bruno Fanciullacci, Giuseppe Martini (“Paolo”) e altri gappisti fiorentini. In questo quadro sono attaccati i valori ed il significato della Resistenza Antifascista -quanto mai attuali in questa fase di crisi sociale, politica ed economica - nella quale gli attacchi ai diritti di lavoratori, studenti e pensionati, la propaganda razzista e anticomunista, sono le risposte autoritarie che il capitalismo ha già messo in atto in altre fasi della storia. Un quadro in cui vecchi e nuovi fascisti, forze dell'ordine e istituzioni sono fautori di un clima che ormai da tempo in città si fa sempre più teso: dalla strage fascista contro lavoratori senegalesi del 13 dicembre scorso, in piazza Dalmazia e a San Lorenzo, alle più recenti aggressioni razziste; dalle morti nelle celle di sicurezza della Questura alla costante repressione subita da tutti coloro che si organizzano e lottano per un futuro migliore. Anche per questo ribadiamo l’intenzione di lavorare nella prospettiva di chiudere tutte quelle sedi fasciste che si presentano sotto diverse sigle: da Casaggì a Casa Pound – tutelate dal PdL, tollerate dai partiti di centrosinistra e dalle istituzioni – in quanto covi di odio razzista, cultura reazionaria e apologia di fascismo.
Come Firenze Antifascista siamo impegnati da tempo nell'organizzazione di iniziative, dibattiti, cortei e momenti di socialità, per riaffermare i valori della Resistenza e dell'Antifascismo rivendicando la scelta di quei giovani (quella sì che era la meglio gioventù) che non chinarono la testa e scelsero di entrare a far parte delle Brigate Partigiane sulle montagne o dei GAP in città. Rendendo attuale la scelta di tutti coloro che collaborarono alle azioni partigiane come avvenne in S. Frediano quando, all'indomani dell'11 agosto del 1944, giorno della Liberazione di Firenze, i cittadini lasciarono le porte dei condomini aperte per permettere ai partigiani di catturare i franchi tiratori.
Ricordare l'eccidio di Campo Marte significa proprio non relegare la memoria di quei giovani a momenti puramente commemorativi, ma restituirli alla memoria collettiva viva nella quotidianità di compagni e compagne che continuano a portare avanti oggi la stessa lotta contro il fascismo e lo sfruttamento.
Per questi motivi invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori dell'antifascismo e nella necessità di riaffermarli, a mobilitarsi e partecipare a due importanti iniziative: rendere omaggio ai Martiri di Campo Marte sabato 31 marzo nei giardini adiacenti viale Malta dalle ore 14.00 alle 20 e a quella del 25 Aprile in piazza Santo Spirito.
Firenze Antifascista
In allegato la locandina, e l'evento a questo link
Da vent'anni ormai il revisionismo storico portato avanti da partiti, mass media e istituzioni, in nome di una falsa pacificazione nazionale, tenta di riabilitare il fascismo, recuperando in chiave nazionalista e strumentalizzandolo, il falso mito delle foibe; equiparando i repubblichini ai partigiani e screditando figure simboliche della Resistenza come Bruno Fanciullacci, Giuseppe Martini (“Paolo”) e altri gappisti fiorentini. In questo quadro sono attaccati i valori ed il significato della Resistenza Antifascista -quanto mai attuali in questa fase di crisi sociale, politica ed economica - nella quale gli attacchi ai diritti di lavoratori, studenti e pensionati, la propaganda razzista e anticomunista, sono le risposte autoritarie che il capitalismo ha già messo in atto in altre fasi della storia. Un quadro in cui vecchi e nuovi fascisti, forze dell'ordine e istituzioni sono fautori di un clima che ormai da tempo in città si fa sempre più teso: dalla strage fascista contro lavoratori senegalesi del 13 dicembre scorso, in piazza Dalmazia e a San Lorenzo, alle più recenti aggressioni razziste; dalle morti nelle celle di sicurezza della Questura alla costante repressione subita da tutti coloro che si organizzano e lottano per un futuro migliore. Anche per questo ribadiamo l’intenzione di lavorare nella prospettiva di chiudere tutte quelle sedi fasciste che si presentano sotto diverse sigle: da Casaggì a Casa Pound – tutelate dal PdL, tollerate dai partiti di centrosinistra e dalle istituzioni – in quanto covi di odio razzista, cultura reazionaria e apologia di fascismo.
Come Firenze Antifascista siamo impegnati da tempo nell'organizzazione di iniziative, dibattiti, cortei e momenti di socialità, per riaffermare i valori della Resistenza e dell'Antifascismo rivendicando la scelta di quei giovani (quella sì che era la meglio gioventù) che non chinarono la testa e scelsero di entrare a far parte delle Brigate Partigiane sulle montagne o dei GAP in città. Rendendo attuale la scelta di tutti coloro che collaborarono alle azioni partigiane come avvenne in S. Frediano quando, all'indomani dell'11 agosto del 1944, giorno della Liberazione di Firenze, i cittadini lasciarono le porte dei condomini aperte per permettere ai partigiani di catturare i franchi tiratori.
Ricordare l'eccidio di Campo Marte significa proprio non relegare la memoria di quei giovani a momenti puramente commemorativi, ma restituirli alla memoria collettiva viva nella quotidianità di compagni e compagne che continuano a portare avanti oggi la stessa lotta contro il fascismo e lo sfruttamento.
Per questi motivi invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori dell'antifascismo e nella necessità di riaffermarli, a mobilitarsi e partecipare a due importanti iniziative: rendere omaggio ai Martiri di Campo Marte sabato 31 marzo nei giardini adiacenti viale Malta dalle ore 14.00 alle 20 e a quella del 25 Aprile in piazza Santo Spirito.
Firenze Antifascista
In allegato la locandina, e l'evento a questo link
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