Come compagni e compagne del Centro Popolare
Autogestito Fi*sud esprimiamo la nostra massima solidarietà a Massimo,
in carcere ad Udine, a Daniela, agli arresti domiciliari, e a tutti i
compagni indagati nella cosiddetta “operazione loxididae” condotta
lunedì 27 agosto con decine di perquisizioni tra Trento e Rovereto dalla
Digos trentina. Questa è solo l’ultima di una lunga serie di
“sensazionali” maxioperazioni che nell'ultimo anno sono state condotte
in varie città italiane: Bologna, Firenze, Torino e Perugia. L’accusa
stavolta è associazione sovversiva. L’apparato repressivo riprova a
costruire teoremi e a cucirli addosso a chi si espone tenacemente e
quotidianamente contro la devastazione del territorio (in Val Susa come a
Trento), contro il fascismo, contro un sistema fondato sullo
sfruttamento, nel tentativo di dividere e isolare i cosiddetti
"cattivi". Il solito schema, funzionale affinché la contestazione
rientri nei ranghi delle compatibilità “democratiche” e legalitarie.
Anche i tempi non sono casuali. L’apparato repressivo sa bene quando è il momento giusto per sferrare l’attacco: pochi giorni prima dell’apertura del campeggio Notav a Marco nei pressi di Rovereto, nonostante gli arresti fossero stati firmati già un mese fa data la “pericolosità” dei soggetti, nel tentativo di scoraggiarne la partecipazione che nell’ultimo anno in Trentino è cresciuta esponenzialmente. Il movimento NOTAV ha dimostrato che uniti si va avanti, che non ci sono buoni e cattivi. Noi non ci stiamo a prendere parte al gioco della desolidarizzazione e delle divisioni: la lotta di Massimo, Daniela e degli altri 43 indagati sono le lotte dei NOTAV e quindi di tutti noi. Anche per questo ci rendiamo disponibili fin da ora per organizzare iniziative di solidarietà, d'informazione e di autofinanziamento per sostenere politicamente ed economicamente i compagni.
Massimo e Daniela liberi subito!!
Solidarietà agli indagati!
La solidarietà è un’arma; continuiamo ad usarla!
CPA Fi*sud
Anche i tempi non sono casuali. L’apparato repressivo sa bene quando è il momento giusto per sferrare l’attacco: pochi giorni prima dell’apertura del campeggio Notav a Marco nei pressi di Rovereto, nonostante gli arresti fossero stati firmati già un mese fa data la “pericolosità” dei soggetti, nel tentativo di scoraggiarne la partecipazione che nell’ultimo anno in Trentino è cresciuta esponenzialmente. Il movimento NOTAV ha dimostrato che uniti si va avanti, che non ci sono buoni e cattivi. Noi non ci stiamo a prendere parte al gioco della desolidarizzazione e delle divisioni: la lotta di Massimo, Daniela e degli altri 43 indagati sono le lotte dei NOTAV e quindi di tutti noi. Anche per questo ci rendiamo disponibili fin da ora per organizzare iniziative di solidarietà, d'informazione e di autofinanziamento per sostenere politicamente ed economicamente i compagni.
Massimo e Daniela liberi subito!!
Solidarietà agli indagati!
La solidarietà è un’arma; continuiamo ad usarla!
CPA Fi*sud
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