Ancora una volta il CPA Firenze Sud scende in piazza al fianco dei
lavoratori, oggi, a Firenze, accanto a quelli di Poste Italiane s.p.a.
che solo in Toscana verranno tra breve licenziati a centinaia, a fronte
della chiusura di più di 1000 uffici in tutta Italia e più di 10000
licenziamenti annunciati su scala nazionale dopo che già da tempo si
paventavano "ristrutturazioni", ovvero tagli al personale.
Siamo con loro oggi per esprimere tutta la nostra solidarietà a chi, come noi, dovrebbe sacrificarsi ancora per superare questa crisi, a chi, come già altri sul territorio fiorentino e non solo, si è trovato o si trova a fare i conti con i risultati delle privatizzazioni e della speculazione: svendite di immobili e servizi, come ad esempio ATAF privatizzata solo quest'anno, smantellamento della sanità pubblica, licenziamenti e ricorso continuo alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori, esempio recente è la ISI-exElectrolux di Scandicci che si ferma per la seconda volta in pochi anni. La Richard-Ginori di Sesto Fiorentino è solo l'ultima illustre vittima di questa crisi, il pretesto per imporci infiniti sacrifici.
Se nel frattempo la condizione del resto del paese è né più né meno identica -si ferma l'Ilva di Taranto, la Lucchini di Piombino, la Fiat, e così via dalla Sicilia alla Val d'Aosta- possiamo dire che di sacrifici ne abbiamo visti e fatti abbastanza, che siamo stanchi di pagare in nome di questa crisi con le nostre vite e che lotteremo in strada e dentro ai nostri luoghi di lavoro, per sostenere le iniziative dei lavoratori postali e di tutti coloro che rifiutano l'imposizione di un ricatto al quale non saremo mai disposti a sottostare.
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
Siamo con loro oggi per esprimere tutta la nostra solidarietà a chi, come noi, dovrebbe sacrificarsi ancora per superare questa crisi, a chi, come già altri sul territorio fiorentino e non solo, si è trovato o si trova a fare i conti con i risultati delle privatizzazioni e della speculazione: svendite di immobili e servizi, come ad esempio ATAF privatizzata solo quest'anno, smantellamento della sanità pubblica, licenziamenti e ricorso continuo alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori, esempio recente è la ISI-exElectrolux di Scandicci che si ferma per la seconda volta in pochi anni. La Richard-Ginori di Sesto Fiorentino è solo l'ultima illustre vittima di questa crisi, il pretesto per imporci infiniti sacrifici.
Se nel frattempo la condizione del resto del paese è né più né meno identica -si ferma l'Ilva di Taranto, la Lucchini di Piombino, la Fiat, e così via dalla Sicilia alla Val d'Aosta- possiamo dire che di sacrifici ne abbiamo visti e fatti abbastanza, che siamo stanchi di pagare in nome di questa crisi con le nostre vite e che lotteremo in strada e dentro ai nostri luoghi di lavoro, per sostenere le iniziative dei lavoratori postali e di tutti coloro che rifiutano l'imposizione di un ricatto al quale non saremo mai disposti a sottostare.
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
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