Un, due, tre... si balla!
Per i nostalgici, per i curiosi, per chi non va al mare, una serata
interamente dedicata alla musica che ha riempito quel decennio, dove il
vinile e le cassette erano la fonte maggiore per l' ascolto! Selezioni
strettamente dal 1980 al 1989!!!
Presenti alla consolle:
Dj Massiwalz ( Meccanismi Sonori / La Nuit De Sade )
Dj Slimer ( Meccanismi Sonori / Dynamica Staff )
Ingresso libero!
Dal 1986 attività culturali e politiche per l'antifascismo e la solidarietà sociale.
Since 1986, culture, social activities and political activism for antifascism and solidarity.
martedì 31 luglio 2012
4 agosto 2012 - Remember young 80s
giovedì 26 luglio 2012
Contro la vendita del CPAFiSud: firmate l'appello!
Per sottoscrivere l'appello contro la vendita
del CPA fi-sud, che trovate di séguito insieme ai primi firmatari,
andate all'indirizzo http://bit.ly/NI1KIn.
Il comune di Firenze ha confermato di voler proseguire sulla strada della vendita del patrimonio immobiliare pubblico. Questa decisione, da molti giustamente criticata, potrebbe riguardare in un prossimo futuro anche l’edificio di via Villamagna dove attualmente, e da 12 anni, si trova il Centro Popolare Autogestito Firenze sud. Il CPA ha una storia ventennale di presenza nel quartiere (prima era nell’area ex Longinotti), e utilizzando edifici dismessi e abbandonati ha sempre rappresentato un centro di iniziative e di attività politiche, sociali e culturali ormai consolidato a livello fiorentino e non solo.
In un panorama cittadino in cui tutto è improntato alla mercificazione e al consumo, al predominio assoluto del mercato, il vero degrado è l’assenza di alternative al modello consumistico dominante, l’impoverimento delle relazioni sociali ed umane, l’abbandono di tutto ciò che non è riconducibile a un profitto. In questo senso il CPA, come pochi altri luoghi in città, rappresenta una risorsa e una ricchezza che non possiamo perdere: dalle iniziative a sostegno dei lavoratori colpiti da provvedimenti aziendali a quelle per attualizzare la memoria storica della lotta antifascista, dal cinema dove si proiettano film spesso altrove introvabili, alla palestra popolare, ai concerti di gruppi indipendenti, spesso di giovani musicisti fiorentini, dalla biblioteca con centro di documentazione, alle presentazioni di libri e altre attività, alla cucina che serve cene a pochi euro a chi vuole mettersi in compagnia a sedere alle tavolate, tutto gestito in maniera volontaria, autorganizzata e autofinanziata.
Le esperienze di autogestione e le soggettività che dal basso prendono iniziativa per costruire qualcosa di diverso sono un valore e ricchezza che riteniamo inaccettabile sacrificare per una manciata di euro, pochi o tanti che siano. Per questi motivi siamo contrari alla vendita dell’ex-scuola di via Villamagna e sosteniamo il Centro Popolare Autogestito FI-Sud affinché non si arrivi alla chiusura di quest'esperienza.
Fra i primi firmatari ci sono Donatella Della Porta, Maria Pia Passigli e Fuori Binario, Lorenzo Guadagnucci, Stefano Cecchi USB, Alessandro Nannini COBAS, John Gilbert, Fondazione Michelucci, don Alessandro Santoro, la Comunità delle Piagge, Wu Ming, Ornella De Zordo e perUnaltracittà, Tommaso Grassi...
Il comune di Firenze ha confermato di voler proseguire sulla strada della vendita del patrimonio immobiliare pubblico. Questa decisione, da molti giustamente criticata, potrebbe riguardare in un prossimo futuro anche l’edificio di via Villamagna dove attualmente, e da 12 anni, si trova il Centro Popolare Autogestito Firenze sud. Il CPA ha una storia ventennale di presenza nel quartiere (prima era nell’area ex Longinotti), e utilizzando edifici dismessi e abbandonati ha sempre rappresentato un centro di iniziative e di attività politiche, sociali e culturali ormai consolidato a livello fiorentino e non solo.
In un panorama cittadino in cui tutto è improntato alla mercificazione e al consumo, al predominio assoluto del mercato, il vero degrado è l’assenza di alternative al modello consumistico dominante, l’impoverimento delle relazioni sociali ed umane, l’abbandono di tutto ciò che non è riconducibile a un profitto. In questo senso il CPA, come pochi altri luoghi in città, rappresenta una risorsa e una ricchezza che non possiamo perdere: dalle iniziative a sostegno dei lavoratori colpiti da provvedimenti aziendali a quelle per attualizzare la memoria storica della lotta antifascista, dal cinema dove si proiettano film spesso altrove introvabili, alla palestra popolare, ai concerti di gruppi indipendenti, spesso di giovani musicisti fiorentini, dalla biblioteca con centro di documentazione, alle presentazioni di libri e altre attività, alla cucina che serve cene a pochi euro a chi vuole mettersi in compagnia a sedere alle tavolate, tutto gestito in maniera volontaria, autorganizzata e autofinanziata.
Le esperienze di autogestione e le soggettività che dal basso prendono iniziativa per costruire qualcosa di diverso sono un valore e ricchezza che riteniamo inaccettabile sacrificare per una manciata di euro, pochi o tanti che siano. Per questi motivi siamo contrari alla vendita dell’ex-scuola di via Villamagna e sosteniamo il Centro Popolare Autogestito FI-Sud affinché non si arrivi alla chiusura di quest'esperienza.
Fra i primi firmatari ci sono Donatella Della Porta, Maria Pia Passigli e Fuori Binario, Lorenzo Guadagnucci, Stefano Cecchi USB, Alessandro Nannini COBAS, John Gilbert, Fondazione Michelucci, don Alessandro Santoro, la Comunità delle Piagge, Wu Ming, Ornella De Zordo e perUnaltracittà, Tommaso Grassi...
lunedì 23 luglio 2012
26 luglio - Con Firenze Antifascista al Bagno Balena (Grassina)
Giovedi 26 luglio al Bagno Balena della Casa del Popolo di Grassina Firenze Antifascista organizza
una serata benefit per sostenere le spese legali degli antifascisti sotto processo.
A partire dalle ore 20.00 apericena; a seguire musica dj set con Mitra dj, Borroka dj firm, K-mad, Comandante, Lite bit.
Durante la serata sarà allestito un banchino con materiale informativo.
CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO
Il Bagno Balena si trova nei giardini della Casa del Popolo di Grassina, Piazza Umberto I 12, Grassina.
Fermata autobus 31
A partire dalle ore 20.00 apericena; a seguire musica dj set con Mitra dj, Borroka dj firm, K-mad, Comandante, Lite bit.
Durante la serata sarà allestito un banchino con materiale informativo.
CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO
Il Bagno Balena si trova nei giardini della Casa del Popolo di Grassina, Piazza Umberto I 12, Grassina.
Fermata autobus 31
giovedì 19 luglio 2012
20 luglio 2012: AperiOut
Serata Chillout (ambient - psychedelic - trance)
Dj GianGian piglia bene e company
Inizio apericena ore 20:30
Dj GianGian piglia bene e company
Inizio apericena ore 20:30
mercoledì 18 luglio 2012
21 luglio 2012: live con Norimberga, Date at Midnight e DJ set
Sabato 21 Luglio 2012
ore 23:00 live con Norimberga (I) e Date at Midnight (I)
A seguire selezioni punk, post-punk, new wave, 80's
Dj Massiwalz ( Meccanismi Sonori / La Nuit De Sade )
Dj Red Hexe ( Dystopian Society )
Dj William Calavera ( Darkadia )
Dj Nausica
Ingresso libero - la serata si terrà anche in caso di maltempo
Date at Midnight. Nati a Roma nel 2007, con una presenza live rapidamente affermata nell’underground gothic in Italia e all’estero, i Date at Midnight si contraddistinguono per un sound notturno e di impatto, già presente nell’omonimo EP di esordio (In the night time - 2008) e pienamente espresso nel nuovo album No Love (2011) per l’etichetta francese Manic Depression Records.
http://www.dateatmidnight.com
https://www.facebook.com/dateatmidnightband
Norimberga. Nascono nell’estate del 2009 dai componenti del progetto THE COLONY (www.myspace.com/thecolonyspace), nato nell’autunno dell’anno precedente per costituire una tribute-band dei Joy Division, gruppo che segnò il passaggio dal punk alla new-wave.
La band è in attività live dal Febbraio del 2009. Nella stagione invernale 09/10 ha suonato all'Exenzia a Prato, allo Zenigata a Scandicci e alla Limonaia Music Club a Fucecchio riscuotendo come sempre complimenti del pubblico e degli addetti ai lavori. Durante la pausa estiva, è nata spontaneamente l’idea di suonare pezzi originali, vista l’ottima intesa che è nata tra i componenti del gruppo, l’orientamento è decisamente dark-wave, cercando di rendere attuali e fruibili a un pubblico non solo di nicchia le sonorità che caratterizzarono gruppi come Joy Division, Bauhaus, The Cure (giusto per citare i nomi più famosi), ma anche gli italiani Litfiba, Diaframma e CCCP.
Il nome scelto riflette il gusto dei membri del gruppo per l’estetica paleoindustriale, e per un immaginario legato alla storia e a latitudini più fredde delle nostre. Nonostante questo i testi sono in Italiano, in quanto è apparsa più stimolante la sfida con la nostra lingua, tradizionalmente ostica a ritmiche e sonorità tipiche del rock anglosassone.
http://www.facebook.com/NORIMBERGA.Official.Page
ore 23:00 live con Norimberga (I) e Date at Midnight (I)
A seguire selezioni punk, post-punk, new wave, 80's
Dj Massiwalz ( Meccanismi Sonori / La Nuit De Sade )
Dj Red Hexe ( Dystopian Society )
Dj William Calavera ( Darkadia )
Dj Nausica
Ingresso libero - la serata si terrà anche in caso di maltempo
Date at Midnight. Nati a Roma nel 2007, con una presenza live rapidamente affermata nell’underground gothic in Italia e all’estero, i Date at Midnight si contraddistinguono per un sound notturno e di impatto, già presente nell’omonimo EP di esordio (In the night time - 2008) e pienamente espresso nel nuovo album No Love (2011) per l’etichetta francese Manic Depression Records.
http://www.dateatmidnight.com
https://www.facebook.com/dateatmidnightband
Norimberga. Nascono nell’estate del 2009 dai componenti del progetto THE COLONY (www.myspace.com/thecolonyspace), nato nell’autunno dell’anno precedente per costituire una tribute-band dei Joy Division, gruppo che segnò il passaggio dal punk alla new-wave.
La band è in attività live dal Febbraio del 2009. Nella stagione invernale 09/10 ha suonato all'Exenzia a Prato, allo Zenigata a Scandicci e alla Limonaia Music Club a Fucecchio riscuotendo come sempre complimenti del pubblico e degli addetti ai lavori. Durante la pausa estiva, è nata spontaneamente l’idea di suonare pezzi originali, vista l’ottima intesa che è nata tra i componenti del gruppo, l’orientamento è decisamente dark-wave, cercando di rendere attuali e fruibili a un pubblico non solo di nicchia le sonorità che caratterizzarono gruppi come Joy Division, Bauhaus, The Cure (giusto per citare i nomi più famosi), ma anche gli italiani Litfiba, Diaframma e CCCP.
Il nome scelto riflette il gusto dei membri del gruppo per l’estetica paleoindustriale, e per un immaginario legato alla storia e a latitudini più fredde delle nostre. Nonostante questo i testi sono in Italiano, in quanto è apparsa più stimolante la sfida con la nostra lingua, tradizionalmente ostica a ritmiche e sonorità tipiche del rock anglosassone.
http://www.facebook.com/NORIMBERGA.Official.Page
giovedì 12 luglio 2012
19 luglio 2012 - Incontro con Emilio Quadrelli
"...La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa."
(Karl Marx)
Giovedí 19 luglio al CPAFiSud
ore 19.30 aperitivo
ore 20.30 cena popolare
ore 21.30 presentazione con la presenza dell'autore di Cogliere l'occasione. Genova 2001, Genova 2011 di Emilio Quadrelli, edizioni Quaderni di politica e classe.
(Karl Marx)
Giovedí 19 luglio al CPAFiSud
ore 19.30 aperitivo
ore 20.30 cena popolare
ore 21.30 presentazione con la presenza dell'autore di Cogliere l'occasione. Genova 2001, Genova 2011 di Emilio Quadrelli, edizioni Quaderni di politica e classe.
Il 13 luglio ci sarà a Roma la sentenza definitiva
della Cassazione per i 10 compagni e compagne imputati e condannati per
le giornate di Genova 2001.
Il processo di appello si è concluso con pene pesantissime, da 15 anni a 6 anni, per il reato di devastazione e saccheggio, e tutte le persone coinvolte rischiano di finire in galera.
Undici anni fa, dal 19 al 21 luglio 2001, 300.000 persone manifestarono contro il G8 a Genova, in migliaia e migliaia infransero la vetrina mediatica che gli 8 grandi della Terra usavano costruirsi ogni anno, si riversarono nelle strade e nei carrugi, si scontrarono con le forze dell'ordine poste a difesa della zona rossa dove si riunivano le delegazioni internazionali, mettendo in crisi la gestione politica di quelle giornate, mostrando al mondo la volontà di ribellarsi ad un sistema fondato sul dominio e sullo sfruttamento. Una volontà di rivolta che mise in crisi anche i tanti settori organizzati che parteciparono a quelle giornate, travolti anch'essi dalla durezza dello scontro, fuori da ogni precedente concertazione, incapaci di coglierne allora tutto il significato politico che anche il sistema e lo stato ne stavano dando. E nelle giornate successive tanti furono i distinguo e le prese di distanza, le divisioni forzose in "buoni" e "cattivi", che favorirono proprio la gestione politica che lo stato aveva dato e stava dando di quelle giornate.
Il sistema mise in campo infatti, fin nella preparazione delle manifestazioni, una gestione tutta improntata alla repressione, nella necessità allora di dare una risposta adeguata ad un movimento internazionale di opposizione al capitale che, pur in tante forme e con tante contraddizioni, stava crescendo e si stava imponendo.
Nelle strade e nelle piazze pestaggi e cariche indiscriminate, accanimento contro i compagni fermati, poi il massacro della scuola Diaz e le torture di Bolzaneto, tragico epilogo di giornate cariche di una rabbia che comunque lo stato non era riuscito a contenere ed imbrigliare.
Le conseguenze di quelle giornate furono però anche cariche di dolore: dolore per morte di Carlo, per i tanti compagni e compagne fermati e picchiati, per come un'intera generazione di giovani militanti venne irrimediabilmente segnata da quanto successo. E, come detto, non furono certo di aiuto le tante prese di posizione di settori di movimento, più ansiosi di prendere le distanze dai cosiddetti black block, che di dare una risposta forte ai pestaggi ed alle torture, ad una gestione politica del G8 che vedeva coinvolti governo di centrodestra con il buon Fini in regia di comando proprio a Genova, e centrosinistra, che ha cogestito le giornate di Genova rifiutandone negli anni anche solo una discussione aperta.
Settori di movimento che, di conseguenza, sono anche responsabili della solitudine in cui sono rimaste le persone coinvolte nei processi per il G8, accusate appunto del reato di fascista provenienza di devastazione e saccheggio, reato che fino ad allora mai era stato utilizzato per reati di piazza legati a manifestazioni, e che tanti benpensanti pensavano non sarebbe riemerso dalle pieghe dell'ordinamento penale italiano. Ma, come è ovvio, questo è l'armamentario di difesa dello stato e del capitale quando si sente minacciato e non fa certo fatica a ritirarlo fuori e ad aggiornarlo.
Non saranno certo le condanne e la interdizione dai pubblici uffici per 5 anni di alcuni tra i massimi vertici della polizia, come il responsabile della mobile di Firenze Filippo Ferri o l'ex questore Luperi, a darci giustizia, la famosa giustizia per Genova, quella verità che le aule di nessun tribunale o sala cinematografica potrà restituirci. Come non saranno le sospensioni di qualche pedina, sebbene importante, che modificheranno il piano repressivo. Ne è prova tangibile la totale copertura che in questi anni ha contraddistinto l'azione delle forze politiche e degli organi di polizia nei confronti dei massacratori di Genova, gli avanzamenti di carriera e promozioni come per l'allora capo della polizia De Gennaro addirittura nominato sottosegretario del governo Monti! Vedremo quale sarà il prezzo da pagare per questa piccola soddisfazione: non ci stupiremmo se questo sarà la conferma delle condanne da parte della Cassazione nei confronti dei compagni/e sotto processo per i fatti di Genova.
Undici anni dopo abbiamo visto come l'effimero benessere dell'Occidente si è infranto di fronte ad una crisi che mostra tutta l'incapacità della gestione capitalista del mondo, abbiamo visto come tanti dei motivi che portarono a Genova centinaia di migliaia di persone fossero giusti e motivati.
E stiamo vedendo come anche oggi, per alcuni aspetti anche con più durezza, lo stato risponde a chi cerca di opporsi alle politiche di attacco alle condizioni materiali dei proletari, dai tagli alle pensioni, agli stipendi ed allo stato sociale, licenziamenti e spending review e tutto ciò che il sistema sta imponendo nel disperato tentativo di mantenersi: cariche ai lavoratori in sciopero, agli studenti che lottano per il diritto allo studio, imposizione con la forza militare ad un'intera valle delle scelte di devastazione ambientale in nome dell'Alta Velocità; e poi arresti, tanti arresti, e denunce per tutti coloro che non accettano tutto ciò e si pongono fuori dalle compatibilità, sempre più strette, imposte dal sistema. E proprio in questo clima si concluderà il processo ai manifestanti di Genova; perchè questo processo che materialmente colpisce solo dieci persone, vede tutti noi come imputati, tutti coloro che a Genova come in ogni altra parte, cercano di opporsi ad un modello capace solo di dare sfruttamento e repressione.
Noi non prendemmo le distanze e non facemmo distinguo allora, continuando a lottare e costruire opposizione, e tanto meno lo facciamo adesso, perchè continuiamo a pensare che Genova 2001 è stata anche nostra!
Solidarietà a tutti i compagni coinvolti!
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
Il processo di appello si è concluso con pene pesantissime, da 15 anni a 6 anni, per il reato di devastazione e saccheggio, e tutte le persone coinvolte rischiano di finire in galera.
Undici anni fa, dal 19 al 21 luglio 2001, 300.000 persone manifestarono contro il G8 a Genova, in migliaia e migliaia infransero la vetrina mediatica che gli 8 grandi della Terra usavano costruirsi ogni anno, si riversarono nelle strade e nei carrugi, si scontrarono con le forze dell'ordine poste a difesa della zona rossa dove si riunivano le delegazioni internazionali, mettendo in crisi la gestione politica di quelle giornate, mostrando al mondo la volontà di ribellarsi ad un sistema fondato sul dominio e sullo sfruttamento. Una volontà di rivolta che mise in crisi anche i tanti settori organizzati che parteciparono a quelle giornate, travolti anch'essi dalla durezza dello scontro, fuori da ogni precedente concertazione, incapaci di coglierne allora tutto il significato politico che anche il sistema e lo stato ne stavano dando. E nelle giornate successive tanti furono i distinguo e le prese di distanza, le divisioni forzose in "buoni" e "cattivi", che favorirono proprio la gestione politica che lo stato aveva dato e stava dando di quelle giornate.
Il sistema mise in campo infatti, fin nella preparazione delle manifestazioni, una gestione tutta improntata alla repressione, nella necessità allora di dare una risposta adeguata ad un movimento internazionale di opposizione al capitale che, pur in tante forme e con tante contraddizioni, stava crescendo e si stava imponendo.
Nelle strade e nelle piazze pestaggi e cariche indiscriminate, accanimento contro i compagni fermati, poi il massacro della scuola Diaz e le torture di Bolzaneto, tragico epilogo di giornate cariche di una rabbia che comunque lo stato non era riuscito a contenere ed imbrigliare.
Le conseguenze di quelle giornate furono però anche cariche di dolore: dolore per morte di Carlo, per i tanti compagni e compagne fermati e picchiati, per come un'intera generazione di giovani militanti venne irrimediabilmente segnata da quanto successo. E, come detto, non furono certo di aiuto le tante prese di posizione di settori di movimento, più ansiosi di prendere le distanze dai cosiddetti black block, che di dare una risposta forte ai pestaggi ed alle torture, ad una gestione politica del G8 che vedeva coinvolti governo di centrodestra con il buon Fini in regia di comando proprio a Genova, e centrosinistra, che ha cogestito le giornate di Genova rifiutandone negli anni anche solo una discussione aperta.
Settori di movimento che, di conseguenza, sono anche responsabili della solitudine in cui sono rimaste le persone coinvolte nei processi per il G8, accusate appunto del reato di fascista provenienza di devastazione e saccheggio, reato che fino ad allora mai era stato utilizzato per reati di piazza legati a manifestazioni, e che tanti benpensanti pensavano non sarebbe riemerso dalle pieghe dell'ordinamento penale italiano. Ma, come è ovvio, questo è l'armamentario di difesa dello stato e del capitale quando si sente minacciato e non fa certo fatica a ritirarlo fuori e ad aggiornarlo.
Non saranno certo le condanne e la interdizione dai pubblici uffici per 5 anni di alcuni tra i massimi vertici della polizia, come il responsabile della mobile di Firenze Filippo Ferri o l'ex questore Luperi, a darci giustizia, la famosa giustizia per Genova, quella verità che le aule di nessun tribunale o sala cinematografica potrà restituirci. Come non saranno le sospensioni di qualche pedina, sebbene importante, che modificheranno il piano repressivo. Ne è prova tangibile la totale copertura che in questi anni ha contraddistinto l'azione delle forze politiche e degli organi di polizia nei confronti dei massacratori di Genova, gli avanzamenti di carriera e promozioni come per l'allora capo della polizia De Gennaro addirittura nominato sottosegretario del governo Monti! Vedremo quale sarà il prezzo da pagare per questa piccola soddisfazione: non ci stupiremmo se questo sarà la conferma delle condanne da parte della Cassazione nei confronti dei compagni/e sotto processo per i fatti di Genova.
Undici anni dopo abbiamo visto come l'effimero benessere dell'Occidente si è infranto di fronte ad una crisi che mostra tutta l'incapacità della gestione capitalista del mondo, abbiamo visto come tanti dei motivi che portarono a Genova centinaia di migliaia di persone fossero giusti e motivati.
E stiamo vedendo come anche oggi, per alcuni aspetti anche con più durezza, lo stato risponde a chi cerca di opporsi alle politiche di attacco alle condizioni materiali dei proletari, dai tagli alle pensioni, agli stipendi ed allo stato sociale, licenziamenti e spending review e tutto ciò che il sistema sta imponendo nel disperato tentativo di mantenersi: cariche ai lavoratori in sciopero, agli studenti che lottano per il diritto allo studio, imposizione con la forza militare ad un'intera valle delle scelte di devastazione ambientale in nome dell'Alta Velocità; e poi arresti, tanti arresti, e denunce per tutti coloro che non accettano tutto ciò e si pongono fuori dalle compatibilità, sempre più strette, imposte dal sistema. E proprio in questo clima si concluderà il processo ai manifestanti di Genova; perchè questo processo che materialmente colpisce solo dieci persone, vede tutti noi come imputati, tutti coloro che a Genova come in ogni altra parte, cercano di opporsi ad un modello capace solo di dare sfruttamento e repressione.
Noi non prendemmo le distanze e non facemmo distinguo allora, continuando a lottare e costruire opposizione, e tanto meno lo facciamo adesso, perchè continuiamo a pensare che Genova 2001 è stata anche nostra!
Solidarietà a tutti i compagni coinvolti!
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud
lunedì 2 luglio 2012
7 luglio 1012 - Giornata di Firenze Antifascista
Per ricordare Samb Modou e Diop Mor, contro il fascismo, in solidarietà con gli antifascisti sotto processo.
Sabato 7 luglio Firenze Antifascista organizza al CPAFiSud in via Villamagna 27A
15.00 inizio del torneo di calcio a 5
17.30 presentazione della mostra "FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!" a cura di Firenze Anrifascista. Interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star.
19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5; esibizione di boxe della Palestra Popolare
21.00 cena popolare
22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
23.00 concerto dal vivo con I.D.P. Maleducazione Alcolica e Malasuerte fi-sud
Per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar.
Il 13 Dicembre dello scorso anno Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre senegalesi. Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che per molti in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi. Il 17 Dicembre, mentre Firenze con un corteo di oltre 20.000 persone dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre elargivano strette di mano sotto la bandiera senegalese. Dal giorno successivo quelle speranze iniziarono a diventare illusioni, e le promesse delusioni.
Sono passati sei mesi da quei giorni e sono riapparsi i cartelloni del comune di Firenze che indicano i Senegalesi come ABUSIVI, tolti in fretta e furia all'indomani della strage. Così come sono riapparse le squadrette "antidegrado" della municipale. In Piazza Dalmazia invece il Comune ha messo una targa, unica "promessa mantenuta" dal sindaco Renzi che con essa ha voluto condannare la "follia razzista"...già, la follia razzista...l'alibi buono per tutti i responsabili: il comune l'ha usato per scaricare le proprie responsabilità in merito al clima di razzismo che ha contribuito a creare; Casa Pound per dire che non potevano chiedere il patentino di igiene mentale a tutti i loro frequentatori, scaricando di fatto Casseri, il "camerata" scomodo; gli inquirenti, l'hanno usato per archiviare il tutto dopo poche ore dall'accaduto. Infine, grazie ai giornali, l'inchiesta è stata definitivamente insabbiata nonostante i tanti lati rimasti oscuri: l'appartamento di Casseri svuotato e ripulito da cima a fondo, il pc scomparso, le munizioni artigianali che Casseri si fabbricava da solo e un mazzo di chiavi che ancora non sappiamo quali porte apra.
Dove invece le indagini proseguono senza sosta è sul fronte antifascista.
In questo momento a Firenze ci sono sei processi che vedono imputati militanti antifascisti: il processo per i fatti di Via della Scala del 2009 che arriverà a sentenza nei prossimi mesi, quello per la manifestazione che contestava la presenza del fascista Totaro in Gavinana e ultimo in ordine di tempo, notificato in questi giorni, il processo per i fatti del 25 Aprile del 2011 che con la formula del decreto penale ha già condannato undici compagni a sei mesi per resistenza pluriaggravata, commutata nel pagamento di 22.500 euro a testa. In quell'occasione fu l'intera piazza a reagire ad una provocazione della polizia che a pochi minuti dall'inizio del corteo per la Liberazione parcheggiò i propri mezzi sotto il monumento a Potente dove sarebbe avvenuta la commemorazione.
Allora la polizia venne allontanata, oggi presenta il conto.
Intanto i fascisti continuano a muoversi in quel piccolo spazio di agibilità politica che le istituzioni hanno ritagliato per loro, con la visita a Trespiano per commemorare i vigliacchi assassini dei franchi tiratori, la marcetta di febbraio sempre meno partecipata e qualche vergognosa iniziativa con personaggi di spicco dello stragismo neofascista come Merlino e Adinolfi. Intanto i "fascisti del terzo millennio" di Casa Pound stanno lavorando a quella che dovrebbe essere la loro nuova sede... un seminterrato a due passi dalla questura...
Se questo è il quadro delineato dalle istituzioni cittadine, il livello popolare fortunatamente restituisce un'altra realtà: una partecipazione sempre maggiore alle mobilitazioni e alle iniziative antifasciste, una su tutte il 25 Aprile in Santo Spirito. Il fatto che nonostante gli appoggi istituzionali, i finanziamenti pubblici, le coperture politiche e la protezione delle forze dell'ordine, i fascisti in questi anni non siano riusciti a radicarsi sul territorio, significa che il lavoro svolto dagli antifascisti ha lasciato il segno. Questo livello di mobilitazione deve però certamente essere rafforzato sia dal punto di vista politico che culturale, con iniziative che rimettano al centro la questione della SOLIDARIETA' nei confronti di chi oggi è sotto processo per il proprio impegno antifascista, della Comunità Senegalese e in particolare di Mustapha, il più grave dei tre feriti del 13 Dicembre, ricoverato a Careggi e che solo da poche settimane è riuscito a sedersi sulla sedia a rotelle.
Per questo, Firenze Antifascista invita tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell'Antifascismo a prendere parte il 7 Luglio ad una giornata di sport, musica, aggregazione e iniziativa politica, al CPAFiSud.
15.00 inizio del torneo di calcio a 5
17.30 presentazione della mostra "FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!" a cura di Firenze Anrifascista. Interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star.
19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5; esibizione di boxe della Palestra Popolare
21.00 cena popolare
22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
23.00 concerto dal vivo con I.D.P. Maleducazione Alcolica e Malasuerte fi-sud
Per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar.
Il 13 Dicembre dello scorso anno Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre senegalesi. Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che per molti in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi. Il 17 Dicembre, mentre Firenze con un corteo di oltre 20.000 persone dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre elargivano strette di mano sotto la bandiera senegalese. Dal giorno successivo quelle speranze iniziarono a diventare illusioni, e le promesse delusioni.
Sono passati sei mesi da quei giorni e sono riapparsi i cartelloni del comune di Firenze che indicano i Senegalesi come ABUSIVI, tolti in fretta e furia all'indomani della strage. Così come sono riapparse le squadrette "antidegrado" della municipale. In Piazza Dalmazia invece il Comune ha messo una targa, unica "promessa mantenuta" dal sindaco Renzi che con essa ha voluto condannare la "follia razzista"...già, la follia razzista...l'alibi buono per tutti i responsabili: il comune l'ha usato per scaricare le proprie responsabilità in merito al clima di razzismo che ha contribuito a creare; Casa Pound per dire che non potevano chiedere il patentino di igiene mentale a tutti i loro frequentatori, scaricando di fatto Casseri, il "camerata" scomodo; gli inquirenti, l'hanno usato per archiviare il tutto dopo poche ore dall'accaduto. Infine, grazie ai giornali, l'inchiesta è stata definitivamente insabbiata nonostante i tanti lati rimasti oscuri: l'appartamento di Casseri svuotato e ripulito da cima a fondo, il pc scomparso, le munizioni artigianali che Casseri si fabbricava da solo e un mazzo di chiavi che ancora non sappiamo quali porte apra.
Dove invece le indagini proseguono senza sosta è sul fronte antifascista.
In questo momento a Firenze ci sono sei processi che vedono imputati militanti antifascisti: il processo per i fatti di Via della Scala del 2009 che arriverà a sentenza nei prossimi mesi, quello per la manifestazione che contestava la presenza del fascista Totaro in Gavinana e ultimo in ordine di tempo, notificato in questi giorni, il processo per i fatti del 25 Aprile del 2011 che con la formula del decreto penale ha già condannato undici compagni a sei mesi per resistenza pluriaggravata, commutata nel pagamento di 22.500 euro a testa. In quell'occasione fu l'intera piazza a reagire ad una provocazione della polizia che a pochi minuti dall'inizio del corteo per la Liberazione parcheggiò i propri mezzi sotto il monumento a Potente dove sarebbe avvenuta la commemorazione.
Allora la polizia venne allontanata, oggi presenta il conto.
Intanto i fascisti continuano a muoversi in quel piccolo spazio di agibilità politica che le istituzioni hanno ritagliato per loro, con la visita a Trespiano per commemorare i vigliacchi assassini dei franchi tiratori, la marcetta di febbraio sempre meno partecipata e qualche vergognosa iniziativa con personaggi di spicco dello stragismo neofascista come Merlino e Adinolfi. Intanto i "fascisti del terzo millennio" di Casa Pound stanno lavorando a quella che dovrebbe essere la loro nuova sede... un seminterrato a due passi dalla questura...
Se questo è il quadro delineato dalle istituzioni cittadine, il livello popolare fortunatamente restituisce un'altra realtà: una partecipazione sempre maggiore alle mobilitazioni e alle iniziative antifasciste, una su tutte il 25 Aprile in Santo Spirito. Il fatto che nonostante gli appoggi istituzionali, i finanziamenti pubblici, le coperture politiche e la protezione delle forze dell'ordine, i fascisti in questi anni non siano riusciti a radicarsi sul territorio, significa che il lavoro svolto dagli antifascisti ha lasciato il segno. Questo livello di mobilitazione deve però certamente essere rafforzato sia dal punto di vista politico che culturale, con iniziative che rimettano al centro la questione della SOLIDARIETA' nei confronti di chi oggi è sotto processo per il proprio impegno antifascista, della Comunità Senegalese e in particolare di Mustapha, il più grave dei tre feriti del 13 Dicembre, ricoverato a Careggi e che solo da poche settimane è riuscito a sedersi sulla sedia a rotelle.
Per questo, Firenze Antifascista invita tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e dell'Antifascismo a prendere parte il 7 Luglio ad una giornata di sport, musica, aggregazione e iniziativa politica, al CPAFiSud.
domenica 1 luglio 2012
6 luglio 2012 - Serata Benefit per l'Iqbal Masih di Bologna
Il Circolo Iqbal Masih si trova a Bologna in via Barca 23: è un circolo
ARCI, ma prima di tutto è un luogo di socialità e politica, e per niente
uno spazio a finalità commerciale.
Dopo 28 anni di attività il proprietario dell'immobile dove ha sede l'Iqbal ha aumentato l'affitto in modo spropositato e dopo un contenzioso lungo più di un anno e mezzo è stato fissato per il 30 settembre il termine ultimo per abbandonare i locali.
E' in questo contesto che nasce Il Collettivo Iqbal, un'assemblea alla quale hanno preso parte tutti coloro che frequentano il posto: un'occasione importante per rinsaldare i rapporti umani e la condivisione tra le varie anime che frequentano il Circolo: un'esperienza che da l'idea di quale sia lo spirito che anima il posto, aperto a vari progetti politici che hanno bisogno di un luogo dove organizzarsi, ma anche punto di riferimento nel quartiere dal punto di vista dell'aggregazione e della socialità.
Luoghi come il Circolo Iqbal rappresentano un bene sociale irrinunciabile per il territorio perchè prima di tutto sono luoghi capaci di tenere insieme quei rapporti sociali che in periodi di così forte crisi tendono a sfilacciarsi.
Facciamo vivere il Circolo Iqbal Masih!
Partecipa alla campagna di sottoscrizione
per info circoloiqbalmasihbologna.noblogs.org
Venerdì 6 luglio al CPA fi-sud serata benefit
19.30 aperitivo
21.00 cena popolare
22.30 concerto con Iggy and his Booze (drink and roll) e Umbre de muri (tributo a de André e dintorni)
Dopo 28 anni di attività il proprietario dell'immobile dove ha sede l'Iqbal ha aumentato l'affitto in modo spropositato e dopo un contenzioso lungo più di un anno e mezzo è stato fissato per il 30 settembre il termine ultimo per abbandonare i locali.
E' in questo contesto che nasce Il Collettivo Iqbal, un'assemblea alla quale hanno preso parte tutti coloro che frequentano il posto: un'occasione importante per rinsaldare i rapporti umani e la condivisione tra le varie anime che frequentano il Circolo: un'esperienza che da l'idea di quale sia lo spirito che anima il posto, aperto a vari progetti politici che hanno bisogno di un luogo dove organizzarsi, ma anche punto di riferimento nel quartiere dal punto di vista dell'aggregazione e della socialità.
Luoghi come il Circolo Iqbal rappresentano un bene sociale irrinunciabile per il territorio perchè prima di tutto sono luoghi capaci di tenere insieme quei rapporti sociali che in periodi di così forte crisi tendono a sfilacciarsi.
Facciamo vivere il Circolo Iqbal Masih!
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per info circoloiqbalmasihbologna.noblogs.org
Venerdì 6 luglio al CPA fi-sud serata benefit
19.30 aperitivo
21.00 cena popolare
22.30 concerto con Iggy and his Booze (drink and roll) e Umbre de muri (tributo a de André e dintorni)
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