domenica 18 settembre 2011

Fonte santa, 2011 - 2011ko Iturbegi Saindua

Diciassette e diciotto settembre 2011. Centinaia di persone -oltre cinquecento, se si contano soltanto i commensali serviti di griglia e di vin rosso- hanno festeggiato con la Brigata Sinigaglia il sessantasettesimo anniversario della Liberazione di Firenze. Il CPAFiSud ha contribuito, con la competenza e con la professionalità che da più di vent'anni rappresentano una costante nel comportamento dei suoi attivisti, alla logistica di un appuntamento che non soltanto ha sempre rappresentato una ricorrenza fissa, ma che trova consensi che crescono negli anni in modo palpabile e continuo.
La partecipazione all'iniziativa non conosce battute di arresto ed arriva da tempo ad interessare i rappresentanti di almeno quattro generazioni in una vera festa popolare che si ostina a vivere di passaparola, di lavoro assiduo, di condivisione e di autogestione.

"La lotta partigiana è stata resa possibile dall'organizzazione e dalla presenza del Partito Comunista; noi, che s'era tutti figli o comunque parenti di antifascisti, s'era già attestati su Monte Morello il nove di settembre del 1943. Si era trenta o trentacinque. Con l'inverno ci si ridusse in venti; erano durissimi gli inverni lassù. A primavera si arrivò a essere trecentocinquanta, arrivò un gruppo di quarantacinque che ci portò gli Sten e le munizioni. C'erano due gruppi, uno comandato da Lanciotto [Ballerini] e l'altro comandato da Folgore [Bruno Bini]. Il trentuno di luglio del 1944, dopo che se n'era passate di tutte, anche imboscate e soffiate, Gambalesta [Loder Pirro] mi disse che il giorno dopo si doveva esser dentro Firenze, ordine del CLN, per congiungerci con la Brigata Sinigaglia. Si passò per le fogne degli ospedali e s'arrivò in piazza Leopoldo; si dormì, quella notte, nei rifugi antiaerei che c'erano. Quello che è successo dopo lo dice la storia..."

Leandro Agresti, Brigata Lanciotto


"Io a questa giornata ci verrò sempre: bastone o non bastone, gambe o non gambe. Lo ripeto e la faccio breve perché non sono retorico: noi si vinse una battaglia. Ma la guerra è lunga e spetta a voi, ora. Noi si parte, ma ci sono bambini che arrivano! Ne ho visti tanti, proprio qui mentre mi guardavo attorno! A loro noi si passa il testimone, di quella Resistenza che fu per la pace e per la giustizia. Vi ringrazio e vi saluto ancora."

Giuliano "Saturno" Martelli

Nessun commento:

Posta un commento