S'arriva anche quest'anno al fatidico momento di dar le gambe a quello
che per noi rappresenta un pezzo importante delle nostre attività.
Stiamo
parlando della Tre Giorni di Musica Popolare, di Sgrana &
(Tra)Balla, non un evento ad uso e consumo di una musica popolare troppo
spesso risucchiata
come ogni cosa dentro il circuito del “guadagno”, con cui qualcuno può
campare facendo finta di dire anche qualcosa, resa merce e come tale
venduta
per essere consumata.
Stiamo parlando di ben altro. Stiamo parlando di qualcosa che nasce
all'interno di un contesto collettivo come quello del Centro Popolare
Autogestito
Fi-Sud, che si nutre dell'impegno, della volontà e del lavoro di
tutti/e, che rigenera di anno in anno quello spirito che porta ognuno di
noi a
contribuire secondo le proprie capacità e possibilità per il
raggiungimento di un obiettivo comune.
Nata per scommessa, davanti ad una sonata e un canto in un bar della
sempre dominata e mai sottomessa Corsica, arriva oggi alla sua decima
edizione.
Dieci anni di scommesse, gioie e amarezze... anche queste non mancano
mai!
Con un quasi infantile entusiasmo pensavamo che l'ambiente della musica
popolare potesse rappresentare realmente qualcosa di più “sano”di tanti
altri
contesti “artistici”. Pensavamo, noi continuiamo a pensarla così, che la
storia del Popolo, quello con la P maiuscola che fatica, costretto a
combattere giorno dopo giorno, che del canto nei campi, come nelle
fabbriche e nelle galere ne ha fatto scuola di vita, lezioni di storia,
memoria
delle vittorie e delle sconfitte, delle ingiustizie e della forza di
ribellarsi a queste, non può diventare solo “una strategia di marketing
aziendale”.
Questo non ci ha sicuramente fatto diminuire la voglia di costruire
Sgrana & (Tra)Balla, di rinnovarla, di valorizzare coloro che hanno
capito lo
spirito che ci animava e ci anima tuttora nella sua preparazione, quella
parte sana della musica popolare a cui mandiamo un ringraziamento
particolare.
Molti sono diventati amici, alcuni compagni di viaggio, altri anche molto di più.
Contribuiscono di anno in anno nel passare contatti, nel promuoverla e
valorizzarla con la loro presenza per tutta la sua durata, condividendo
con
noi la fatica, il divertimento e gli onnipresenti postumi delle notti
insonni. Non è certo raro trovare una fisarmonica armata di ramazza, un
tamburello a dar giù di cencio o sentir cantare le voci che ricordan le
note del giorno passato davanti ad un acquaio.
Sempre attenti che non diventi un evento estraneo alla realtà che ogni
giorno viviamo, che porti al suo interno le lotte, le sofferenze, le
vittorie,
la solidarietà di classe per chi fuori o dentro una cella mai ha gettato
in un fosso la propria bandiera di libertà, sempre pronto a
raccoglierla
anche quando le difficoltà sono sicuramente maggiori dei “risultati”.
Potrà essere l'ultima, la prima o una delle tante che si succederanno in
futuro, ma come ogni anno cercheremo di far si che rappresenti lo
spirito
con cui è nata, cresciuta e da noi certamente desiderata.
Giovedi 24 maggio
Dalle 19.30 - Aperitivo
Stuzzica e spelluzzica i caci, e gli insaccati al popolo donati
Dirty old band - Il gruppo che nasce nel 2007 e porta avanti due
filoni musicali diversi: da una parte la musica tradizionale irlandese e
dall’altra i canti partigiani della Resistenza.Il legame tra i due
filoni c’è, ed è anche molto forte. Soprattutto perché comunque i temi
affrontati
nelle ballate irlandesi sono molto popolari e molto affini ai temi
affrontati poi nei canti partigiani. Entrambi parlano di storie di
lotta, di
emigrazione e di rivolta, nel caso degli irlandesi ovviamente verso il
nemico inglese. Quindi tutte tematiche molto vicine a quelle italiane.
Dalle ore 21.00 - Cena
Spaccata la legna, spelati gli agli, via ai cibi: 'un resta che assaggiàlli!
I sonatori della boscaglia Il gruppo ha un repertorio che spazia
dalla tradizione contadina toscana ai canti del lavoro, da quelli
popolari
della Maremma al Maggio, comprendendo anche alcuni brani musicali tratti
da culture altre che si sono contaminate con la nostra. L' intenzione è
quella di regalare, attraverso il nostro contributo al recupero ed alla
diffusione della musica popolare, momenti musicali piacevoli e
culturalmente
non banali. Abbiamo scelto di essere totalmente acustici per
riconquistare quella dimensione di contatto tra ascoltatori ed esecutori
propria del
passato ed anche perchè, come diciamo sempre con ironia, quando il
collasso energetico del pianeta costringerà molti a smettere, "quelli
senza spina"
come noi... potranno tranquillamente continuare.
I maggiaioli “Canta’ Maggio” è espressione di una tradizione
popolare e soprattutto contadina che ha radici antichissime. Nonostante
non si
abbiano notizie certe sull’esistenza passata dei Maggiaioli, già nel
periodo medievale si ritrovano canti inneggianti all’avvento del mese di
Maggio.
E' comunque dalla fine dell’Ottocento che si hanno testimonianze, sia
scritte che narrate di persona da vecchi Maggiaioli , della loro
attività nel
Mugello. Il gruppo partiva a piedi il trenta di Aprile cercando di
raggiungere ogni piccolo casolare per cantare l’arrivo del Maggio,
propiziatore di
un buon raccolto, di amore e di pace. Così fraternizzavano con i
componenti della famiglia, dedicandogli canti inneggianti ai temi del
Maggio e non
era raro che sull’aia si improvvisasse una vera e propria festa.
venerdi 25 maggio
Dalle 19.30 - Aperitivo
Si odon le note, si stende la tovaglia, un buon antipastino per tutta la marmaglia
Maram oriental ensemble Un viaggio nel Mediterraneo alla scoperta
di ritmi, suoni e cultura medio-orientale. Il repertorio musicale di
MARAM
Oriental Ensemble abbraccia tutta la sponda orientale del Mediterraneo,
partendo dalla Tunisia passando per l'Egitto, fermandosi in Palestina,
Libano, Siria, Iraq e arrivando fino alla Turchia. Un repertorio vasto
ed eterogeneo, che comprende brani folcloristici, canti popolari, musica
classica orientale, brani dei più grandi compositori arabi. Un
repertorio vario anche nei toni e nello stile, capace di toccare tutte
le corde della
musica grazie a una selezione di pezzi che spaziano dalle melodie più
sofisticate a quelle più spensierate, offrendo quindi sia brani
impegnati che
ritmi festosi.
Dalle ore 21.00 - Cena
Godi o popolo, d'i' ccibo e d'i' vvino, alla faccia d'i' pprete e d'i' qquesturino
Lou tapage
Il viaggio inizia alle porte del 2000 nel sud ovest del Piemonte, su
quelle montagne dove si uniscono mare e pianura, Francia e Italia: una
terra di
confine in cui l'unirsi e il confondersi di lingue e tradizioni dà vita
ad un mosaico di differenti voci, colori, suoni, un frastuono che
tradotto in
musica e in Occitano-Provenzale porta il nome Lou Tapage.Un gruppo rock
figlio del Folk - contaminato da un discreto numero di padri ignoti - la
cui
musica spazia dal ritmo dei balli popolari alle arie irlandesi, dal
cantautorato italo-francese alla musica celtica,il tutto legato da un
filo
conduttore che è proprio lo stile eclettico e personale con il quale i
Lou Tapage da 10 anni a questa parte suonano in giro per l'Europa.
Radici calabre Il Gruppo "Radici Calabre" nasce ad Ottobre 2007
all'interno del campus universitario dell'Università della Calabria
(CS). Le
“Radici calabre” sono una realtà in continua espansione che vive di
tradizioni e passione, animati dalla ricerca di un’ identità culturale
che
permetta loro di riappropriarsi di un passato, per troppo tempo,
seppellito dalla moda del momento. La valorizzazione e il recupero delle
peculiarità
della Calabria d’altri tempi sono i punti cardine per interpretare i
propositi del gruppo per il futuro.
Sabato 26 maggio
Dalle 19.30 - Aperitivo
Saran calabri i cibi, rossi i loro vini... non certo destinati a bianchi damerini.
"Hijo de la rebeldia: muerte, vida, milagros de Victor Jara" - omaggio al grande cantautore cileno
Victor Jara, la voce che racconta, la voce che ammonisce, il canto che
precorre i fatti culminati con gli eccessi del nero settembre cileno del
1973.
Il cantore del popolo, dei contadini e dei lavoratori. Nelle sue mani,
spezzate dalla furia miltaresca del regime, giace il seme della
semplicità:
nelle sue parole, occultate alla meglio con la polvere dell'oblio,
l'eredità eccezionale di un popolo ferito. Emiliano Berchio: voce,
chitarra
classica. Cantautore ligure-piemontese, ricercatore in storia
contemporanea, si dedica da anni allo studio delle tradizioni musicali
del bacino
mediterraneo e al repertorio politico e di lotta della canzone cilena.
Dalle ore 21.00 - Cena
Foco, scintille, vapori e fumi: escon gli indomiti cuochi dai loro tuguri!
Incontrada Formazione musicale torinese rappresentativa
dell'evoluzione multiculturale della nostra società. L'intero repertorio
ha la particolarità di fondere
sonorità con radici molto profonde nel nostro Sud con altre presenti nel
bagaglio musicale ed esperienziale dei componenti, attraverso l'uso di
strumenti che appartengono ad altre tradizioni sonore. Con facilità il
gruppo gioca ad estrapolare l'origine di alcuni strumenti dalla sua
storia per
farli convivere con altre tradizioni. Citiamo la Darbouka con le sue
sonorità nord africane, l'organetto che spazia tra repertori occitani,
baschi e
salentini e la musette francese che gioca con sapori galiziani e
bretoni.
Ariacorte Il gruppo Ariacorte nasce nel 1996 a Diso (Le) e ad
oggi annovera tra i suoi componenti alcuni dei musicisti più
rappresentativi del panorama
etno/popolare salentino: Carlo "canaglia" De Pascali, virtuoso ed
ecclettico tamburellista, da sempre componente di primo piano
dell'Ensemble della
Notte della Taranta di Melpignano; Giovanni Arbace, chitarrista e
compositore, costruttore egli stesso delle chitarre che suona, armonica a
bocca e
voce, autore delle musiche del film " Sogno e Furore" della regista
salentina Heidi Rizzo, prodotto e presentato nel 2011 al festival del
cinema di
Roma da E. Winspear; Lucia Passaseo, voce che ha accompagnato per tanti
anni quella storica dell'indimenticabile cantore salentino Uccio Aloisi
recentemente scomparso oltre a Mariana Cariulo, flauto traverso,
ottavino, ciaramella e ballo, Salvatore Corvaglia, organetto diatonico,
Rocco Borlizzi, tamburello e voce storica del gruppo, Chicco Costantini,
poliedrico ed esperto polistrumentista (mandola, mandolino, violino,
chitarra e
voce).
Il concerto, di forte impatto live e spettacolare, dal titolo
"MagicaPizzica" vuole rendere un doveroso omaggio non solo alla più
antica e
travolgente forma di ballo e ritmo popolare qual’è la pizzica-pizzica e
la pizzica-tarantata ma anche ai canti in griko, alle ballate contadine,
alle
tarantelle, brani con i quali la band è riuscita a portare, nei sedici
anni di attività, la musica della propria terra su prestigiosi palchi e
in
numerose piazze d’Italia, d’Europa e del Mondo.
Kalamu Kalamu (il cui nome significa musica kalabra) nascono nel
2005, quando un gruppo di giovani calabresi sperimenta un percorso
musicale che vede la
loro terra d’origine protagonista in un’evoluzione di suoni contaminati
dal mondo che la circonda. Parte il progetto che riprende brani della
tradizione popolare meridionale rielaborati con l’uso di sempre nuovi
generi musicali e brani composti interamente da loro utilizzando la
musicalità
dei loro dialetti con testi che affrontano tematiche sociali, politiche,
culturali della loro terra e del resto del mondo, attraverso occhi di
giovani che non smettono di sperare in un futuro migliore.
Banchetti di controinformazione, libri, materiale musicale, mostre, giochi e molte altre sorprese.
Bona Matte, ci si...!
Non poteva essere diversa
la risposta allo sceicco bianco Matteo Renzi davanti alla malaugurata
idea di vendere, insieme ad altre strutture pubbliche
fiorentine, la scuola di Via Villamagna attualmente occupata dal CPA
Firenze Sud. Iniziative come questa, insieme alle altre, sono l'esempio
di
quanto luoghi di aggregazione, di crescita politica e culturale come il
nostro rappresentino una reale alternativa ad una città sempre più
vetrina.