giovedì 30 dicembre 2010

Gli Ultimi Rimasti Lebowski nell'ultimo mercoledi del 2010

Ventinove dicembre, ultimo mercoledi del mese e dell'anno.
Da un gran bel po' gli ultimi mercoledi del mese ospitano la cena degli Ultimi Rimasti.
Come spiegammo a suo tempo, si tratta di rappresentanti di un fenomeno a tutt'oggi in espansione: appassionati di calcio che non vogliono più avere a che fare con le "serie maggiori" e con tutto quello che ci gira intorno. Gente cui la tesserina fabbricadebiti chiamata "tessera del tifoso" è apparsa l'ultima, insopportabile ciliegina sulla torta di una pioggia incessante di schedature, repressioni e prese per il culo.
E per farsi schedare, reprimere e prendere per il culo si deve anche pagare, e nemmen poco.
Per questo tante persone si sono messe in coda per uscire dagli stadi, e tornare con lo stesso entusiasmo a fare il tifo per il calcio non moderno, magari per una squadra di terza categoria.
Il fatto che l'arrivo degli URL (di solito all'ora delle streghe, in incredibili campetti paludosi o arati a seconda della fortuna) sia a volte accolto come successo all'assedio di Barberino di qualche settimana fa la dice lunga sui ritmi intensissimi e sui rischi da spavento che i'ddegradellinsihurézza che c'ènno scritti su La Nazi-one sicché ènno veri impongono ai Nostri Loro Ragazzi In Divisa©.
Sicché ottanta commensali e concerto del Menestrello al Covo, dove da qualche mese è a disposizione dei performers un palco degno di questo nome, realizzato in autunno nella maniera in cui si realizzano le cose di cui c'è bisogno al CPA. Inventiva, autoregolamentazione, fai da te, arte di arrangiarsi e soprattutto LAVORO, completati in questo caso da un po' di legname di scarto...

sabato 25 dicembre 2010

La Banda del Brasiliano

Lunedí 27 dicembre le Officine Cinematografiche proiettano La Banda del Brasiliano di John Snellinberg.

Un gruppo di trentenni discoccupati e precari della provincia di Prato rapisce un impiegato comunale.
Saranno l'Ispettore Brozzi (Carlo Monni) e il suo giovane assistente Vannini (Luke Tahiti) a cercare di fare luce sul caso: si scoprirà che i ragazzi hanno un movente molto bizzarro, e che si sono infilati senza volere in un gioco ben più grande di loro...

venerdì 24 dicembre 2010

La festa dei collettivi

Festa dei collettivi del Michelangiolo e del Castelnuovo.
Gli arruolati nella brigata di cucina non mettevano insieme settant'anni in quattro ed hanno svolto un lavoro ai limiti dell'eccellenza provvedendo ad una settantina di persone.
Al resto ha pensato il solito botto di gente.


sabato 18 dicembre 2010

La nevicata del 2010

...Allora: si fa che il diciassette dicembre, a Firenze, è venuta giù la nevicata del duemila e dieci.
Gli attivisti del CPAFiSud non si sono scomposti più che tanto, e men che meno hanno telefonato a qualche giornale dei soliti perché andasse subito a cercare un comunista da incolpare perché a dicembre fa freddo e nevica e invece a luglio fa caldo e c'è il sole. Hanno fatto quello che hanno fatto tutti: hanno lasciato appena è stato loro possibile i luoghi di LAVORO, che di solito non sono in posti tipo Parco della Vittoria o Viale dei Giardini ma in zone industriali, fabbriche e periferie punteggiate di depositi e di capannoni (il più delle volte anche fuori Comune) e in tanti se la sono fatta a piedi fino a Gavinana, chi per cinque e chi per venti chilometri sotto la neve fitta.
Arrivando nel quartiere che parevano Ivan Denisovič.
Il CPAFiSud non è un treno o un aereo o un'autostrada o un torpedone della SITA, insomma non muore nemmeno se l'ammazzano, figuriamoci cosa gli fanno trenta centrimetri di neve. E difatti ha garantito a chi c'era i servizi essenziali di una cena abbondante (menu con scopertissime influenze austroungariche, apfelstrudel compreso) chiusa con una fila di quelle torpedini abbollóre che si fanno col caffè espresso e il rùmme livornese...

mercoledì 15 dicembre 2010

CRI: dietro le buone intenzioni solo torture e speculazioni

[!! Manifestazione rinviata!!] Con il Pacchetto Sicurezza il governo di destra ha deciso la costruzione di 12 nuovi CIE in Italia, di cui uno nella nostra Regione, mentre il Ministro Maroni ha proposto di affidare la gestione di tutti i CIE presenti e futuri ad un ente unico: la Croce Rossa.
Come realtà promotrici della campagna Toscana NO CIE, manifesteremo il 17 e 18 dicembre sotto le sedi della CRI in diverse città toscane per protestare proprio contro il ruolo che questo ente svolge nella gestione dei CIE in tutta Italia, tra cui Roma e Milano.
I CIE sono luoghi all’interno dei quali vengono rinchiusi, senza diritto di difesa, in attesa di essere espulsi, tutti gli immigrati fermati senza permesso di soggiorno e proprio per questo rappresentano un tassello fondamentale della condizione di clandestinità forzata cui gli immigrati sono costretti: quella clandestinità e quindi quella ricattabilità che sono l’anticamera dello sfruttamento.
Ma nonostante il clima di crescente razzismo e repressione, negli ultimi mesi sono però sempre più frequenti i momenti in cui gli immigrati si sono resi protagonisti di lotte e di rivolte, fuori e dentro i CIE: Rosarno e Castelvolturno, le proteste contro le sanatoria, per la rivendicazione dei propri diritti e della propria dignità di lavoratori.
l reati amministrativi e i provvedimenti extragiudiziali diventano quindi anche gli strumenti necessari per bloccare sul nascere le lotte degli immigrati e il loro protagonismo: le reclusioni nei CIE e le deportazioni avvenute per esempio dopo l’occupazione della gru a Brescia e della torretta in via Imbonati a Milano ne sono una prova tangibile.
La Croce Rossa, così come altri enti gestori, mascherandosi dietro la solidarietà e l’aiuto agli immigrati, dando una facciata di umanità a luoghi disumani, fa in realtà grandi affari garantiti dagli appalti indetti per la gestione di tali centri, ma lucrando su queste prigioni e sulla pelle degli immigranti svolgono di fatto il compito di controllori e secondini: somministrazione di psicofarmaci, violenze e pestaggi sono purtroppo all’ordine del giorno.
Il Commissario della CRI – che ricordiamo essere una struttura militare direttamente dipendente dal governo – Francesco Rocca, ha parlato più volte di regia, sia per le proteste all’interno dei CIE come per quelle dirette contro la Croce Rossa.
L’unica regia che ci muove è quella della solidarietà e della dignità che invece manca a chi non si vergogna di speculare sulle sofferenze di uomini e donne in fuga da miseria, guerra e povertà.
Sabato 18 Dicembre a Firenze saremo nuovamente sotto la sede della Croce Rossa per denunciarne il suo ruolo di complicità rispetto alla gestione repressiva messa in atto contro gli immigrati ai quali rivolgiamo l'appello perché siano presenti e allo stesso tempo protagonisti di questa nuova giornata di mobilitazione.

SABATO 18 DICEMBRE PIAZZA DEL CESTELLO ORE 15.30
MANIFESTAZIONE
CONTRO LA CROCE ROSSA

A FIANCO DEGLI IMMIGRATI IN LOTTA

lunedì 13 dicembre 2010

12 dicembre 2010: in corteo con Toscana No CIE

COMUNICATO STAMPA - Toscana NoCIE sul corteo del 12 dicembre a Firenze

Nel pomeriggio del 12 dicembre, circa un migliaio di persone ha attraversato in corteo le vie del centro fiorentino in solidarietà con gli immigrati in lotta.
Lo striscione “BASTA MORTI NEI NOSTRI MARI, BASTA CIE E SFRUTTAMENTO. SOLIDARIETÀ AGLI IMMIGRATI IN LOTTA” apriva lo spezzone delle realtà che compongono la campagna del Toscana NoCIE che aveva iniziato la giornata con un pranzo popolare.
Tra gli altri sono intervenuti a più riprese i lavoratori immigrati della Cooperativa Papavero di Milano protagonisti di una lotta dura e determinata sul proprio posto di lavoro e gli immigrati del Kulanka protagonisti di un’occupazione a Firenze.
Le realtà del Toscana NoCIE hanno poi volantinato e rilanciato a più riprese l’appuntamento in programma per sabato 18 dicembre a Firenze con appuntamento in piazza del Cestello alle ore 15.30 che si pone lo scopo di denunciare e smascherare la Croce Rossa che Maroni avrebbe proposto come unico ente gestore per tutti i CIE d’Italia oltre a sviluppare un ulteriore momento di solidarietà con gli immigrati che per quel giorno hanno lanciato una “giornata di azione contro la sanatoria-truffa”.

Toscana NoCIE

lunedì 6 dicembre 2010

12 dicembre 2010: in piazza con ToscanaNoCIE


Italiano, Gjuha shqipe, Français, Português, Românește, Español.


Basta morti nei nostri mari, basta CIE e sfruttamento. Solidarietà agli immigrati in lotta.

Castel Volturno e Rosarno, le rivolte nei CIE sempre più numerose e organizzate, le lotte sul lavoro nelle cooperative del Nord Italia nonostante i rischi di licenziamento e di conseguenza il rischio di non veder rinnovato il permesso di soggiorno, le occupazioni prima della gru a Brescia durante lo sciopero generale e poi della Torretta in Via Imbonati a Milano: episodi che ci dicono quanto gli immigrati si stiano rendendo protagonisti diretti delle lotte!

Per il 12 dicembre lanciamo a Firenze una giornata di solidarietà e appoggio a tutti quegli immigrati che hanno scelto di lottare e non piegarsi al ricatto del CIE, della clandestinità forzata a cui sono costretti dai pacchetti sicurezza e dalla propaganda razzista che in un periodo di così forte crisi sociale, politica ed economica si alimenta di stereotipi, individua negli immigrati falsi nemici e fomenta la guerra tra poveri.
Per gli immigrati che fuggono da guerre, miseria e persecuzioni (il più delle volte prodotti proprio dai paesi nei quali emigrano) affrontando viaggi lunghissimi che spesso pagano con la vita, l’arrivo in Italia significa spesso clandestinità e sfruttamento. Quella clandestinità che la legge Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza hanno ulteriormente accentuato privando gli immigrati di diritti fondamentali: mobilità, lavoro, casa, residenza, pieno accesso al servizio sanitario e istruzione. Quella clandestinità che è l’anticamera dello sfruttamento. Gli immigrati, infatti, servono ai padroni sempre ricattabili, sempre sull’orlo della clandestinità. Vengono sfruttati nel lavoro nero in attesa di una sanatoria o di un decreto flussi che li regolarizzi. Ma anche quando questo avviene, se perdono il lavoro e vengono estromessi dal ciclo produttivo, ripiombano nella clandestinità.

I Cie sono uno degli strumenti principali di questo meccanismo. Nei Cie vengono rinchiusi gli immigrati che non hanno un regolare permesso di soggiorno. Si finisce in una realtà fatta di mura di cinta e sbarre senza diritto di difesa, senza un processo, per un reato amministrativo in una quotidianità fatta di privazioni, umiliazioni e pestaggi. Di tutto ciò si rendono complici associazioni e cooperative che speculano sulla paura come Misericordia, Croce Rossa Italiana e Lega Coop alle quali vengono appaltati i “servizi” di gestione dei CIE stessi. Proprio per denunciare questa complicità come ToscanaNOCIE già da adesso lanciamo la mobilitazione anche per il 17-18 dicembre che si svilupperà a livello regionale davanti alle sedi della Croce Rossa. Quella Croce Rossa che secondo il Ministro Maroni dovrebbe assumere la gestione di tutti i CIE d’Italia.
Le condizioni dei rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria non sono migliori. Arrivati in Italia, vengono rinchiusi nei Cara, centri d'accoglienza per i richiedenti asilo, che in molte città d'Italia sorgono accanto ai Cie e che con i lager per immigrati condividono il controllo poliziesco, gli enti gestori, la mensa: i rifugiati hanno diritto a qualche uscita in più, ma la sensazione di vivere in un carcere è la stessa.

Riteniamo inoltre che le lotte sviluppatesi in questi mesi, parte integrante della lotta di classe in questo paese, debbano necessariamente estendersi superando le richieste, giuste e legittime, ma pur sempre parziali di una sanatoria che rischia di essere uno strumento di ulteriore divisione e frammentazione oltre che di ricatto, proprio in funzione del suo legame con le condizioni di sfruttamento che questa società e questo modo di produrre impongono.
A questa realtà non corrispondono scorciatoie o facili scappatoie. L ’unica via d’uscita corrisponde ad una lotta organizzata e indipendente che sappia farsi carico di azioni solidali con le rivolte interne ai CIE fino alla loro chiusura e l’opposizione ai tentativi di espulsione e di deportazione, che si allarghi alle scuole, ai posti di lavoro e ai quartieri.

Per questo il 12 dicembre, in piazza Santissima Annunziate dalle ore 12,30 pranzo popolare, musica e interventi per dare la parola a chi direttamente si rende protagonista delle lotte.
Alle ore 15.30 corteo con partenza da Piazza S.Marco.

domenica 5 dicembre 2010

Testa per dente: i crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1945)

Tra pochi mesi sul nostro territorio nazionale istituzioni, scuole, partiti, gruppuscoli neonazisti, talk show eccetera insceneranno per l'ennesima volta la farsa revisionista sulle foibe nella Giornata del Ricordo.
Riscrivere la storia e travisarla, pare che sia l'attività principale di certi sedicenti giornalisti e storici che con la complicità dello Stato tentano di rimescolare le carte nell'obiettivo di un'equiparazione tra fascisti ed antifascisti nel nome di una “memoria condivisa”.

Il Collettivo Antirazzista Antifascista Toscano organizza per l'11 dicembre 2010 al CPAFiSud la presentazione di Testa per dente - Crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1945). Si tratta di una mostra didattico-documentaria in diciotto quadri che riportano immagini, documenti e lettere dai territori occupati e dai campi di deportazione italiani per civili slavi. I materiali sono stati scelti e presentati da Pol Vice grazie ai contributi di Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan, Sandi Volk, Coord. Naz. per la Jugoslavia ONLUS, Giancarlo Feriotti e altri.

La mostra presenta le seguenti sezioni.
Introduzione. Le terre contese - fascismo di frontiera.
1941: l'invasione - I progetti dei "Boni Taliani".
L'occupazione. Facce diverse del potere. Ordini militari e "civili". Esecuzioni dall'Isonzo al Montenegro.
Slovenia: la travagliata strada verso la libertà. Lubiana. MVAC - Partigiani - Processo di Preserje. Azioni militari... Rappresaglie sugli ostaggi. Offensiva estate 1942. La "Mano Nera". Le atroci follie...
I lager italiani. Vita (e morte) da internati.
Fonti principali e consigli di lettura.

"Scopo della mostra è di fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave “vuoto” di in-formazione nella memoria storica collettiva, soprattutto quella dei nostri giovani. Pur essendo note da tempo presso gli studiosi più attenti, le verità sulle tragiche vicende che hanno accompagnato e seguito le avventure imperialiste del fascismo italiano (in particolare quelle verso la sponda orientale dell'Adriatico) sembrano essere state rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno “ufficiali” di informazione e di divulgazione, praticamente dal dopoguerra fino ad oggi.
Gli autori, impegnati da diversi anni in approfondite ricerche su questi argomenti, sono convinti che sia quanto mai necessario e urgente provvedere a risvegliare e a far ri-crescere nella società civile italiana (e non solo) la coscienza che i valori della Resistenza antifascista (al di là della retorica ufficiale) non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo della nostra Repubblica – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra -. La storia recente infatti ha visto non l’affermarsi in Italia di una democrazia sostanziale, ma l’occupazione dello Stato da parte di diversi “blocchi di potere”: da quello “democristiano”, a quello “massonico” (prima deviato e golpista, poi normalizzato con l’attuazione del «piano di rinascita democratica»), fino all’attuale gestione bipartisan e neocorporativa della crisi generale di accumulazione capitalista, con segnali di degenerazione sempre più evidenti.
Sarà bene precisare che nella mostra non c'è nulla che possa essere paragonato a una “fiction”. Il forte impatto emotivo di alcuni contenuti è legato esclusivamente alla loro funzione documentaria. Le immagini e gran parte dei testi sono tratti da pubblicazioni e documenti originali dell'epoca (cfr. elenco delle fonti e bibliografia completa). Senza pretendere una completezza e una profondità di analisi impossibili da ottenere con un tale mezzo divulgativo, la cura nella ricerca e nella scelta del materiale è tale da non temere critiche fondate sul piano storico e metodologico".

(Dalla presentazione a cura di Pol Vice)

Alla mostra si accompagnano la presentazione del dossier sulla Fondazione RSI di Terranuova Bracciolini a cura del CAAT Aretino ed un cocktail di finanziamento.
Per ricordare la strage di Piazza Fontana, durante la serata verrà proiettato il documentario “12 dicembre” da un'idea di Pier Paolo Pasolini.