Tra pochi mesi sul nostro territorio nazionale istituzioni, scuole, partiti, gruppuscoli neonazisti, talk show eccetera insceneranno per l'ennesima volta la farsa revisionista sulle foibe nella Giornata del Ricordo.
Riscrivere la storia e travisarla, pare che sia l'attività principale di certi sedicenti giornalisti e storici che con la complicità dello Stato tentano di rimescolare le carte nell'obiettivo di un'equiparazione tra fascisti ed antifascisti nel nome di una “memoria condivisa”. Il Collettivo Antirazzista Antifascista Toscano organizza per l'11 dicembre 2010 al CPAFiSud la presentazione di Testa per dente - Crimini fascisti in Jugoslavia (1941-1945). Si tratta di una mostra didattico-documentaria in diciotto quadri che riportano immagini, documenti e lettere dai territori occupati e dai campi di deportazione italiani per civili slavi. I materiali sono stati scelti e presentati da Pol Vice grazie ai contributi di Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan, Sandi Volk, Coord. Naz. per la Jugoslavia ONLUS, Giancarlo Feriotti e altri.
La mostra presenta le seguenti sezioni.
Introduzione. Le terre contese - fascismo di frontiera.
1941: l'invasione - I progetti dei "Boni Taliani".
L'occupazione. Facce diverse del potere. Ordini militari e "civili". Esecuzioni dall'Isonzo al Montenegro.
Slovenia: la travagliata strada verso la libertà. Lubiana. MVAC - Partigiani - Processo di Preserje. Azioni militari... Rappresaglie sugli ostaggi. Offensiva estate 1942. La "Mano Nera". Le atroci follie...
I lager italiani. Vita (e morte) da internati.
Fonti principali e consigli di lettura.
"Scopo della mostra è di fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave “vuoto” di in-formazione nella memoria storica collettiva, soprattutto quella dei nostri giovani. Pur essendo note da tempo presso gli studiosi più attenti, le verità sulle tragiche vicende che hanno accompagnato e seguito le avventure imperialiste del fascismo italiano (in particolare quelle verso la sponda orientale dell'Adriatico) sembrano essere state rimosse (per non dire censurate) da parte degli organi più o meno “ufficiali” di informazione e di divulgazione, praticamente dal dopoguerra fino ad oggi.
Gli autori, impegnati da diversi anni in approfondite ricerche su questi argomenti, sono convinti che sia quanto mai necessario e urgente provvedere a risvegliare e a far ri-crescere nella società civile italiana (e non solo) la coscienza che i valori della Resistenza antifascista (al di là della retorica ufficiale) non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo della nostra Repubblica – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra -. La storia recente infatti ha visto non l’affermarsi in Italia di una democrazia sostanziale, ma l’occupazione dello Stato da parte di diversi “blocchi di potere”: da quello “democristiano”, a quello “massonico” (prima deviato e golpista, poi normalizzato con l’attuazione del «piano di rinascita democratica»), fino all’attuale gestione bipartisan e neocorporativa della crisi generale di accumulazione capitalista, con segnali di degenerazione sempre più evidenti.
Sarà bene precisare che nella mostra non c'è nulla che possa essere paragonato a una “fiction”. Il forte impatto emotivo di alcuni contenuti è legato esclusivamente alla loro funzione documentaria. Le immagini e gran parte dei testi sono tratti da pubblicazioni e documenti originali dell'epoca (cfr. elenco delle fonti e bibliografia completa). Senza pretendere una completezza e una profondità di analisi impossibili da ottenere con un tale mezzo divulgativo, la cura nella ricerca e nella scelta del materiale è tale da non temere critiche fondate sul piano storico e metodologico".
(Dalla presentazione a cura di Pol Vice)
Alla mostra si accompagnano la presentazione del dossier sulla Fondazione RSI di Terranuova Bracciolini a cura del CAAT Aretino ed un cocktail di finanziamento.
Per ricordare la strage di Piazza Fontana, durante la serata verrà proiettato il documentario “12 dicembre” da un'idea di Pier Paolo Pasolini.